Pensieri, parole, opere, e soprattutto omissioni (Mi piace l’ordine, ma non sono praticante)
31.12.08
30.12.08
Per chi non ha la nostra fortuna
Un pensiero a tutti i bambini del mondo che non possono andare a scuola.
Da La Tecnica della Scuola
La guerra è guerra: a Gaza i bimbi non hanno più tempo per la scuola
di A.G.
Sottoposti ai bombardamenti israeliani i giovani palestinesi debbono fare i conti con la penuria di cibo, acqua potabile, cure mediche ed elettricità. Ma anche angoscia e terrore. Per la maggior parte è quasi impossibile seguire un corso di istruzione: secondo ‘Save the children’ sarebbero migliaia i bambini costretti a lasciare la scuola e a lavorare per sostenere sé e le proprie famiglie. Una scelta obbligata che se protratta nel tempo si tradurrà in una condanna all'analfabetismo.
La guerra è guerra. La sua crudeltà non guarda in faccia nessuno: le sue vittime sono rappresentate da tutti gli esseri umani, i soldati come i civili, le donne come i bambini. E sono in prevalenza dei bimbi, addirittura la metà della popolazione, quelli che abitano in quella Striscia di Gaza dove in questi ultimi giorni i soldati israeliani hanno intensificato gli attacchi, attraverso devastanti razzi lanciati dal cielo, preparandosi all’invasione di uno Stato che ha la colpa di essere in mano dal 2007 al movimento integralista islamico di Hamas.
Per i giovani palestinesi, in particolare, la situazione sarebbe ormai "catastrofica". Così almeno la definisce l’organizzazione umanitaria internazione ‘Save the children’ che nel chiedere l'immediato cessate il fuoco rende pubblici dei dati sulle giovani ed innocenti vittime davvero impressionanti: negli ultimi giorni sarebbero infatti "21 i minori uccisi, oltre 130 quelli feriti, mentre migliaia di bambini debbono fare i conti con la penuria di cibo, acqua potabile, cure mediche ed elettricità”. Praticamente impossibile che in questa situazione un bambino o un ragazzo possa seguire un corso di istruzione. Anzi sarebbero “migliaia i bambini costretti a lasciare la scuola e a lavorare per sostenere sé e le proprie famiglie”.
Considerando che i vertici delle truppe militari israeliane hanno lanciato “una guerra a oltranza contro Hamas e i suoi simili” dichiarando anche che “la battaglia è solo all'inizio", c’è da attendersi che il conflitto durerà a lungo. Le organizzazioni umanitarie internazionali, oltre a rilanciare appelli alle parti interessate perché si impegnino ai massimi livelli per porre fine alle violenze in corso, stanno anche cercando di garantire assistenza alimentare e acqua soprattutto ai bambini affetti da grave malnutrizione. E in questo stato inverosimile occorre pensare non solo alle emergenze, ma anche a promuovere delle iniziative di promozione di vita e di crescita: per questo ‘Save the Children’ ha tra gli obiettivi la realizzazione di attività che permettano ai bambini di continuare a “ricevere istruzione e a frequentare la scuola, in condizioni di sicurezza”. Se infatti lo stato di guerra e di terrore dovesse veramente durare a lungo quasi tutti i bambini islamici di Gaza, soprattutto i più piccoli, sarebbero condannati all’ignoranza: in queste zone, infatti, soli in casi residuali è prevista qualche forma di istruzione oltre l'età giovanile. Molti giovani palestinesi rischiano così l’analfabetismo. La guerra è guerra, ma oggi tutto questo ci sembra ancora più paradossale ed inverosimile che in passato.
27.12.08
Costruisci una fiaba
Un bel programma gratuito da scaricare, per costruire fiabe. In allegato anche una semplice guida per docenti. Non è necessario installare, basta un doppio clic sull'icona (il gioco è in flash).
Il programma “Costruisci una fiaba” messo a punto dalla collega Giusi Landi, insegnante di Scuola Primaria presso il II Circolo Didattico “A. De Gasperi” di Putignano (Bari), guida i bambini delle prime classi ad analizzare e produrre semplici fiabe.
Costruisci fiaba.
Non è una novità , ma fino ad ora avevo solo visto la versione on line che non mi piaceva tanto perchè con dimensioni troppo piccole.
Lo aggiungerò ai programmi caricati sul jumpc.
VOLETE ALTRE IDEE PER CREARE FAVOLE, FIABE, LIBRI GIOCO, FUMETTI?
Non perdetevi il mio KNOL
e la pagina del portale:
http://www.ddrivoli1.it/PORTOSTORIEGIOCO/storie_gioco.htm
Non perdetevi questo film
The Millionaire.
Una film davvero bello, intelligente, commoventeda, non perdere. Uno dei più bei film degli ultimi anni, a mio parere.
26.12.08
Psalm 68
Tratto dal concerto al Teatro Nuovo in cui abbiamo registrato il nostro dvd.
Io sono al centro in prima fila, con la mia bella testolina rossa!
25.12.08
Ho regalato un computer a mia madre
Oggi ho regalato un computer a mia madre...Forse me ne pentirò...
Un computer che mi hanno regalato e che ho risistemato, al quale ho aggiunto chiavetta per connessione adsl, videocamera con microfono incorporato e Eldy.
Ora potrà vedere mia sorella e i nipotini che abitano a Lucca tutte le volte che vorrà, e anche io e l'altra sorella torinese siamo nella sua lista su Skype.
Stasera ho già dovuto fare un prontointervento (menomale che abitano solo a dieci minuti da casa mia) per sistemare la webcam che non trasmetteva...
In fondo è giusto così: parlo parlo di digital divide, come posso non iniziare da casa mia?
Conto sulla sua amica del cuore che è leggermente più "informatizzata", ma anche a farla semplice ci si rende conto che per una persona di una certa età e a digiuno di computer anche i più banali passaggi appaiono complicati.
Le preparerò una guida passo a passo...
Aiuto...!
24.12.08
Per i pomeriggi "noiosi"...
Ecco un'idea divertente! Eh eh eh, per chi ha dei simpatici pupi a casa e deve intrattenerli...
p.s. Vediamo se qualcuno dei miei alunni verrà a curiosare sul mio blog in questi giorni di vacanza, e magari si presenterà il 7 gennaio con una di queste macchinette...
Create queste macchinine con pezzi dei lego e trappole per topi, e sfidate i vostri parenti tra una tombolata e l'altra!
Come costruirle?
Qui le istruzioni passo a passo
Lego Mousetrap Car - More DIY How To Projects
Grazie Michele per l'idea presa dal tuo blog...
p.s. Vediamo se qualcuno dei miei alunni verrà a curiosare sul mio blog in questi giorni di vacanza, e magari si presenterà il 7 gennaio con una di queste macchinette...
Create queste macchinine con pezzi dei lego e trappole per topi, e sfidate i vostri parenti tra una tombolata e l'altra!
Come costruirle?
Qui le istruzioni passo a passo
Lego Mousetrap Car - More DIY How To Projects
Grazie Michele per l'idea presa dal tuo blog...
Progetto Competizioni Informatiche per la primaria
Ne avete sentito parlare?
Qui la circolare
Qui una circolare che spiega di cosa si tratta.
Riporto qui solo la parte relativa agli obiettivi, anche perchè è quella che mi ha convinto a registrare le classi quinte della mia scuola.
OBIETTIVI
Proporre un’attività centrata sugli studenti al fine di favorire lo sviluppo delle competenze di problem solving e valorizzare le eccellenze presenti nella scuole. Sollecitare la diffusione dell’informatica nel primo ciclo d’istruzione all’interno dell’ area disciplinare scientifica come strumento di formazione concettuale (metacompetenze).
Il problem solving rimanda ad attività in cui prevale il pensare, il ragionare, il fare ipotesi, attività che richiedono l’ impiego di abilità relative alla gestione di informazioni strutturate più che l’applicazione sterile di procedimenti meccanici volti alla esecuzione di semplici calcoli. Attività che valorizzano l’instaurarsi di quelle competenze trasversali ai diversi contesti disciplinari riconosciute ormai essenziali per un inserimento attivo e consapevole dei giovani nella società.
Per le scuole piemontesi qui il modulo per la richiesta di iscrizione.
Per la Lombardia
Avrei voluto dare informazioni anche per le altre regioni ma non ho trovato nulla...Qualcuno ha dei riferimenti che possano aiutare i colleghi?
Qui la circolare
Qui una circolare che spiega di cosa si tratta.
Riporto qui solo la parte relativa agli obiettivi, anche perchè è quella che mi ha convinto a registrare le classi quinte della mia scuola.
OBIETTIVI
Proporre un’attività centrata sugli studenti al fine di favorire lo sviluppo delle competenze di problem solving e valorizzare le eccellenze presenti nella scuole. Sollecitare la diffusione dell’informatica nel primo ciclo d’istruzione all’interno dell’ area disciplinare scientifica come strumento di formazione concettuale (metacompetenze).
Il problem solving rimanda ad attività in cui prevale il pensare, il ragionare, il fare ipotesi, attività che richiedono l’ impiego di abilità relative alla gestione di informazioni strutturate più che l’applicazione sterile di procedimenti meccanici volti alla esecuzione di semplici calcoli. Attività che valorizzano l’instaurarsi di quelle competenze trasversali ai diversi contesti disciplinari riconosciute ormai essenziali per un inserimento attivo e consapevole dei giovani nella società.
Per le scuole piemontesi qui il modulo per la richiesta di iscrizione.
Per la Lombardia
Avrei voluto dare informazioni anche per le altre regioni ma non ho trovato nulla...Qualcuno ha dei riferimenti che possano aiutare i colleghi?
Misurare le competenze per il XXI° secolo
"...Uno dei maggiori problemi posti dall'approccio per competenze rispetto alla tradizionale impostazione disciplinarista dei programmi scolastici è quello della valutazione: come si misurano le competenze?
E' certamente una bella sfida per la scuola far sì che gli studenti imparino a esprimere le proprie opinioni, a difenderle con argomenti razionali, a comunicare le proprie idee a persone che la pensano diversamente, a risolvere problemi inediti, a pensare in modo creativo, a non temere modalità di pensiero divergenti, ma la valutazione di queste nuove acquisizioni resta per la scuola un problema irrisolto..."
Un interessante lavoro che consiglio di leggere
Ecco, quando avete finito di leggere questo, passate a: Le competenze secondo gli incompetenti...L'altro lato della medaglia, e purtroppo qui in Italia.
E' certamente una bella sfida per la scuola far sì che gli studenti imparino a esprimere le proprie opinioni, a difenderle con argomenti razionali, a comunicare le proprie idee a persone che la pensano diversamente, a risolvere problemi inediti, a pensare in modo creativo, a non temere modalità di pensiero divergenti, ma la valutazione di queste nuove acquisizioni resta per la scuola un problema irrisolto..."
Un interessante lavoro che consiglio di leggere
Ecco, quando avete finito di leggere questo, passate a: Le competenze secondo gli incompetenti...L'altro lato della medaglia, e purtroppo qui in Italia.
23.12.08
21.12.08
Freinet, smartboard ed altre amenità
Letto sul blog di Mario Agati:
uno spaccato della realtà di molte scuole di secondo grado...
Da non perdere, e magari da commentare.
Pur non avendo mai laborato con lavagne interattive è proprio a quanto descritto da Mario che facevo riferimento quando parlavo del rischio di un utilizzo limitato e limitante di tali tecnlogie (non faccio di tutta l'erba un fascio, so che sono in atto invece alcuni bei progetti che prevedono l'utilizzo delle LIM).
Anche qui un'esperienza con materiale da condividere
Altra esperienza interessate con le LIM
In ogni caso si tratta di un oggetto non facile da utilizzare in modo ottimale (come ben spiegato dal mio amico Dario)e che se non sono state previste modifiche sostanziali al "far lezione" finirà coll'essere una lavagna su cui "mostrare cose" e non uno strumento per apprendere in modo costruttivo.
Cosa intendo con "modifiche sostanziali?" Intendo che non si può continuare a fare asfittiche e noiose lezioni frontali passando semplicemente dal gessetto al puntatore laser o al mouse o al dito sullo schermo. I progetti che vi ho segnalato prevedono un altro tipo di impostazione delle lezioni, ed hanno alle spalle una seria progettazione.
Avete esperienze in merito?
Questo è bello!
Come photoshop (vabbè, le funzioni più semplici), in italiano, gratis, on- line.
Che volete di più? ;-))
http://www.pixlr.com/editor/?loc=it
Può essere un’ottima soluzione per modificare e pubblicare immagini su siti e blog.
Che volete di più? ;-))
http://www.pixlr.com/editor/?loc=it
Può essere un’ottima soluzione per modificare e pubblicare immagini su siti e blog.
19.12.08
Articolo su Venerdì di Repubblica
Intervista telefonica, poche domande (perchè la giornalista aveva già letto molto del progetto...) e poi l'articolo oggi.
Premetto che la giornalista al telefono è stata molto simpatica e gentile, ma nell'articolo purtroppo c'è una serie di inesattezze e di nonsense:
1. il parallelo tra il progetto e il Darwin con il ragazzo morto...poteva evitarlo, che nella scuola ci siano tanti insegnanti che lavorano con passione nulla ha a che fare con lo stato disastroso dell'edilizia scolastica ed è per me molto doloroso vedere in parallelo le due notizie. Anche al Darwin, come in moltissime altre scuole italiane, ci sono progetti d'eccellenza, ma questo non c'entra nulla.
2. chi ha detto che abbiamo richiesto a Negroponte personalmente i computer? I computer sono stati richiesti secondo i canali seguiti da tutti (compri uno paghi due, uno per te e uno per un bambino di un Paese in via di sviluppo).
3. chi ha detto che gli xo non sono in commercio?
Non sono arrivati per problemi organizzativi ferrugginosi, non perchè non sono in commercio.
4.Tutto il progetto sembra limitarsi all'uso della rete...Ma noi utilizziamo i computer per fare la didattica di tutti i giorni, per scrivere, leggere, fare mappe, in lingua, in matematica...
5. Per la parte sulle lavagne interattive il riferimento dato era all'interessante articolo di Dario Zucchini.
6. 30.000 ingessi AL GIORNO e non al mese sul nostro portale....C'è una bella differenza, non mi piace vantarmi di cose non reali, e bastava controllare il contatore visite...
7. Non hanno parlato delle altre classi piemontesi coinvolte, della mia collega di classe che partecipa con me al progetto, del team dei docenti che partecipano al progetto, del gruppo consiliare che ha gestito le realazioni...Un progetto di questo tipo è stato reso possibile dalla sinergia di tante risorse umane diverse, tutte ugualmente importanti.
Che peccato. Un'occasione persa per far conoscere un progetto interessante e replicabile in molte altre realtà scolastiche (se proprio non "c'era spazio" bastava mettere un link a "Un pc per ogni studente")
Da anni conduco la mia battaglia personale sull'importanza della condivisione, nella assoluta convinzione che è grazie alle risorse condivise che si fa una buona scuola e che si cresce professionalmente, e non mi piace apparire come la maestra superstar di turno. Una superstar con il cognome sbagliato, da Limone a Limoni.
GLI INSEGNANTI NON FANNO "I MIRACOLI", fanno i progetti, e spesso li sanno fare molto bene.
Certo, il mio blog viene letto da quattro gatti e il Venerdì di Repubblica da molti gatti in più, però almeno qui ho fatto le mie rettifiche.
Per quel che vale...
Premetto che la giornalista al telefono è stata molto simpatica e gentile, ma nell'articolo purtroppo c'è una serie di inesattezze e di nonsense:
1. il parallelo tra il progetto e il Darwin con il ragazzo morto...poteva evitarlo, che nella scuola ci siano tanti insegnanti che lavorano con passione nulla ha a che fare con lo stato disastroso dell'edilizia scolastica ed è per me molto doloroso vedere in parallelo le due notizie. Anche al Darwin, come in moltissime altre scuole italiane, ci sono progetti d'eccellenza, ma questo non c'entra nulla.
2. chi ha detto che abbiamo richiesto a Negroponte personalmente i computer? I computer sono stati richiesti secondo i canali seguiti da tutti (compri uno paghi due, uno per te e uno per un bambino di un Paese in via di sviluppo).
3. chi ha detto che gli xo non sono in commercio?
Non sono arrivati per problemi organizzativi ferrugginosi, non perchè non sono in commercio.
4.Tutto il progetto sembra limitarsi all'uso della rete...Ma noi utilizziamo i computer per fare la didattica di tutti i giorni, per scrivere, leggere, fare mappe, in lingua, in matematica...
5. Per la parte sulle lavagne interattive il riferimento dato era all'interessante articolo di Dario Zucchini.
6. 30.000 ingessi AL GIORNO e non al mese sul nostro portale....C'è una bella differenza, non mi piace vantarmi di cose non reali, e bastava controllare il contatore visite...
7. Non hanno parlato delle altre classi piemontesi coinvolte, della mia collega di classe che partecipa con me al progetto, del team dei docenti che partecipano al progetto, del gruppo consiliare che ha gestito le realazioni...Un progetto di questo tipo è stato reso possibile dalla sinergia di tante risorse umane diverse, tutte ugualmente importanti.
Che peccato. Un'occasione persa per far conoscere un progetto interessante e replicabile in molte altre realtà scolastiche (se proprio non "c'era spazio" bastava mettere un link a "Un pc per ogni studente")
Da anni conduco la mia battaglia personale sull'importanza della condivisione, nella assoluta convinzione che è grazie alle risorse condivise che si fa una buona scuola e che si cresce professionalmente, e non mi piace apparire come la maestra superstar di turno. Una superstar con il cognome sbagliato, da Limone a Limoni.
GLI INSEGNANTI NON FANNO "I MIRACOLI", fanno i progetti, e spesso li sanno fare molto bene.
Certo, il mio blog viene letto da quattro gatti e il Venerdì di Repubblica da molti gatti in più, però almeno qui ho fatto le mie rettifiche.
Per quel che vale...
Trebisonda
mercoledì 31 dicembre 2008
il Sunshine Gospel Choir partecipa alla trasmissione “Trebisonda”
in onda su RAI 3 dalle ore 15:15
Io non ci sono, la registrazione è stata fatta un giorno di scuola con riunione fino a tardi...Ma c'è una bella rappresentanza.
il Sunshine Gospel Choir partecipa alla trasmissione “Trebisonda”
in onda su RAI 3 dalle ore 15:15
Io non ci sono, la registrazione è stata fatta un giorno di scuola con riunione fino a tardi...Ma c'è una bella rappresentanza.
16.12.08
11.12.08
La Rai da noi
Questa mattina abbiamo registrato in classe un servizio che andrà in onda su Rai2 la prossima settimana (appena saprò il giorno lo scriverò) nella trasmissione Costume e società. Abbiamo registrato una "lezione tipo" con l'ausilio del computer in classe, i bambini hanno risposto ad alcune domande (complimenti a loro, risposte intelligenti e precise). Poi sono state rivolte alcune domande a me, alla mia dirigente scolastica, a Dario Zucchini e a Marco Guastavigna. Il clima era molto sereno, i ragazzi che hanno registrato il servizio erano simpatici, e penso proprio che tutti si siano sentiti a proprio agio. Bè, in fondo è importante, non stiamo dando spettacolo ma semplicemente mostriamo (in un servizio di pochi minuti) come si possano fare progetti intelligenti per le tecologie e la didattica, anche grazie alla sinergia delle varie componenti.
Venerdì 26 invece leggerete di noi sul Venerdi di Repubblica (in questo caso si è trattato di un'intervista telefonica).
Giurin giuretto, non ci stiamo montando la testa, siamo sempre i soliti scapestrati della 5a A !
6.12.08
5.12.08
A chi interessa
Nuovo articolo sul blog de La Stampa per il progetto "un computer per ogni studente".
4.12.08
Pensiero
Ci sono gli amici dei giorni di festa
e quelli dei giorni di neve.
Me l'ha scritta ora la mia amica Eleonora (una donna che secondo me sa essere amica in tutte le stagioni)
e quelli dei giorni di neve.
Me l'ha scritta ora la mia amica Eleonora (una donna che secondo me sa essere amica in tutte le stagioni)
27.11.08
Tornano gli gnomi natalizi
E ne ho approfittato per fare un balletto con i miei nipotini!
Eccoci qui in versione classica:
Send your own ElfYourself eCards
E qui:(anche se l'immagine iniziale è la stessa il filmato cambia!)
Send your own ElfYourself eCards
E ancora qui:
Send your own ElfYourself eCards
Volete provarci anche voi?
L'indirizzo è http://elfyourself.jibjab.com/.
Quest'anno potete scegliere tra tre tipi diversi di danza.
25.11.08
Lettera dai ragazzi del Darwin di Rivoli
Tratta da La Stampa
QUANTO VALE UNA VITA?
Cari lettori, questa lettera è indirizzata a tutti voi, indistintamente. Non importa se abbiate figli o meno, se essi vadano in una scuola pubblica o in una privata, non importa nemmeno quale ideologia politica abbiate. Non c’è divisione che tenga, di fronte a certe cose. Ci si può solamente ritrovare, uniti, nel dolore e nello sgomento.
Onorevole Ministro, questa lettera è indirizzata anche a lei, perché, che si critichi o meno la sua riforma, è lei che ha il potere - ma soprattutto il dovere - di far sì che le cose cambino in questo Paese, che tragedie come questa non possano più accadere.
Cari genitori e parenti di Vito, questa lettera è anche - e soprattutto - per voi, per farci sentire vicini nell’ingiusto destino che ha visto il vostro amato Vito vittima incolpevole. Perché sarebbe potuto esserci chiunque di noi, al suo posto, sotto le macerie di quel maledetto controsoffitto. Sappiamo quanto sia difficile evitare la retorica di fronte a disgrazie come questa, perché di fronte ad avvenimenti così terribili, la mente non riesce ad essere lucida, e allora si aggrappa alle fragili certezze delle frasi fatte. Proveremo ad evitarle ma, nel caso non ci riuscissimo, sappiate perdonarcelo.
Non è mai giusto che un ragazzo muoia.
Non è giusto che muoia mentre è a scuola.
In un attimo, proprio in quella scuola dove ci si crede protetti, capita il più orrendo dei tradimenti. In un’aula, dove magari molti di noi hanno trascorso uno dei loro anni di liceo, un controsoffitto cade, a causa di un tubo di cui nessuno ricordava più l’esistenza, lasciato lì perché sarebbe costato troppo rimuoverlo. E allora crolla tutto: il senso di protezione che l’edificio ci dava, la già scarsa fiducia dell’interessamento delle istituzioni, la speranza e l’entusiasmo che ci caratterizzano. Tutti i ricordi, belli e brutti, vengono spazzati via da questa tragedia, che rimarrà sempre nelle nostre menti, come ricordo indelebile degli anni passati in questa scuola.
Come si può pretendere di garantire il diritto allo studio, quando non si riesce nemmeno a garantire la sicurezza di entrare in una scuola e di uscirne vivi? Si è incolpato prima il vento, poi una terribile fatalità, ma alcune domande sorgono lo stesso spontanee. Possibile che in una scuola esista una controsoffittatura di cui - secondo le parole di alcuni - pochi sarebbero a conoscenza, una controsoffittatura che non permette di vedere cosa nasconde?
Com'è possibile fare dei controlli seri per la sicurezza se non si è in grado di verificare lo stato dei fili di acciaio, dei tubi che scorrono sotto i mattoni? Se fosse stato possibile, forse ci si sarebbe accorti di cavi che non sono riusciti a reggere nemmeno una porta sbattuta dal vento, per quanto violento fosse.
No, il problema è un altro. La causa è un'altra. Il sistema dei finanziamenti per la sicurezza, che guarda più alla forma che al contenuto. Tutti noi sappiamo che le aule hanno i neon senza copertura, che l'impianto elettrico a volte fa quello che gli pare, che in alcune stanze ci sono crepe nei muri.
Il problema è che la scuola, per gli interventi più importanti, anche avesse i soldi, non potrebbe fare niente, in quanto è la Provincia che deve operare sui suoi edifici. Così, le scuole si devono limitare al pro-forma, a dare l'apparenza della sicurezza, mettendo cartelli di avviso pericolo pavimento scivoloso, o le strisce gialle e nere per segnalare l'apertura di porte e finestre.
Le migliaia di euro spese per rifare la facciata sono un altro, triste segnale di questa tendenza. Certo, a chi non fa piacere una scuola con una bella facciata? Fa sempre un bell’effetto ed è sicuramente piacevole da vedere, ma se si dà la precedenza all’esteriorità piuttosto che alla sicurezza, allora non ci stiamo. Bisogna facilitare le procedure per intervenire sulla sicurezza nelle scuole, permettendo anche il diretto intervento dell’istituto che, essendo chiamato in causa in prima persona, conosce meglio i problemi da risolvere.
Così che i - piccoli - finanziamenti che l'istituto riceve possano essere messi da parte per opere importanti, e non spesi ogni anno in lavori minori, che sono gli unici per cui non deve passare attraverso la Provincia. Finché le cose rimarranno così, i Presidi avranno le mani legate, e non potranno far altro che vedere la loro scuola consumarsi lentamente.
Ministro, ora ci rivolgiamo direttamente a lei. Lei ha detto di aver stanziato finanziamenti per mettere in sicurezza le cento scuole più a rischio d’Italia, con particolare attenzione alle zone sismiche. La domanda che ci viene subito in mente è: la nostra scuola sarebbe rientrata in quelle cento?
Non è messa poi così male in confronto ad altre: non sorge in una zona sismica, né in una zona a pericolo alluvioni, essendo su una collina. Eppure da noi gli studenti muoiono, rimangono feriti gravemente. Allora, se una scuola così, all’apparenza normale, diventa scenario di una tragedia che fa venire i brividi a noi, che eravamo presenti, pensando a cosa ci sarebbe potuto accadere, forse bisognerebbe finanziare maggiormente la sicurezza nelle scuole.
Se uno Stato non riesce a garantire il diritto di vivere ai propri cittadini, allora non ha senso che garantisca gli altri diritti. Noi non possiamo far altro che lanciare questo appello, impotenti come ci sentiamo di fronte a questa tragedia, e stringerci in un abbraccio alla famiglia di Vito e a tutti i ragazzi come noi, rimasti vittime del crollo, in particolare ad Andrea, che lotta per tornare alla vita di tutti i giorni.
Tenete duro.
QUANTO VALE UNA VITA?
Cari lettori, questa lettera è indirizzata a tutti voi, indistintamente. Non importa se abbiate figli o meno, se essi vadano in una scuola pubblica o in una privata, non importa nemmeno quale ideologia politica abbiate. Non c’è divisione che tenga, di fronte a certe cose. Ci si può solamente ritrovare, uniti, nel dolore e nello sgomento.
Onorevole Ministro, questa lettera è indirizzata anche a lei, perché, che si critichi o meno la sua riforma, è lei che ha il potere - ma soprattutto il dovere - di far sì che le cose cambino in questo Paese, che tragedie come questa non possano più accadere.
Cari genitori e parenti di Vito, questa lettera è anche - e soprattutto - per voi, per farci sentire vicini nell’ingiusto destino che ha visto il vostro amato Vito vittima incolpevole. Perché sarebbe potuto esserci chiunque di noi, al suo posto, sotto le macerie di quel maledetto controsoffitto. Sappiamo quanto sia difficile evitare la retorica di fronte a disgrazie come questa, perché di fronte ad avvenimenti così terribili, la mente non riesce ad essere lucida, e allora si aggrappa alle fragili certezze delle frasi fatte. Proveremo ad evitarle ma, nel caso non ci riuscissimo, sappiate perdonarcelo.
Non è mai giusto che un ragazzo muoia.
Non è giusto che muoia mentre è a scuola.
In un attimo, proprio in quella scuola dove ci si crede protetti, capita il più orrendo dei tradimenti. In un’aula, dove magari molti di noi hanno trascorso uno dei loro anni di liceo, un controsoffitto cade, a causa di un tubo di cui nessuno ricordava più l’esistenza, lasciato lì perché sarebbe costato troppo rimuoverlo. E allora crolla tutto: il senso di protezione che l’edificio ci dava, la già scarsa fiducia dell’interessamento delle istituzioni, la speranza e l’entusiasmo che ci caratterizzano. Tutti i ricordi, belli e brutti, vengono spazzati via da questa tragedia, che rimarrà sempre nelle nostre menti, come ricordo indelebile degli anni passati in questa scuola.
Come si può pretendere di garantire il diritto allo studio, quando non si riesce nemmeno a garantire la sicurezza di entrare in una scuola e di uscirne vivi? Si è incolpato prima il vento, poi una terribile fatalità, ma alcune domande sorgono lo stesso spontanee. Possibile che in una scuola esista una controsoffittatura di cui - secondo le parole di alcuni - pochi sarebbero a conoscenza, una controsoffittatura che non permette di vedere cosa nasconde?
Com'è possibile fare dei controlli seri per la sicurezza se non si è in grado di verificare lo stato dei fili di acciaio, dei tubi che scorrono sotto i mattoni? Se fosse stato possibile, forse ci si sarebbe accorti di cavi che non sono riusciti a reggere nemmeno una porta sbattuta dal vento, per quanto violento fosse.
No, il problema è un altro. La causa è un'altra. Il sistema dei finanziamenti per la sicurezza, che guarda più alla forma che al contenuto. Tutti noi sappiamo che le aule hanno i neon senza copertura, che l'impianto elettrico a volte fa quello che gli pare, che in alcune stanze ci sono crepe nei muri.
Il problema è che la scuola, per gli interventi più importanti, anche avesse i soldi, non potrebbe fare niente, in quanto è la Provincia che deve operare sui suoi edifici. Così, le scuole si devono limitare al pro-forma, a dare l'apparenza della sicurezza, mettendo cartelli di avviso pericolo pavimento scivoloso, o le strisce gialle e nere per segnalare l'apertura di porte e finestre.
Le migliaia di euro spese per rifare la facciata sono un altro, triste segnale di questa tendenza. Certo, a chi non fa piacere una scuola con una bella facciata? Fa sempre un bell’effetto ed è sicuramente piacevole da vedere, ma se si dà la precedenza all’esteriorità piuttosto che alla sicurezza, allora non ci stiamo. Bisogna facilitare le procedure per intervenire sulla sicurezza nelle scuole, permettendo anche il diretto intervento dell’istituto che, essendo chiamato in causa in prima persona, conosce meglio i problemi da risolvere.
Così che i - piccoli - finanziamenti che l'istituto riceve possano essere messi da parte per opere importanti, e non spesi ogni anno in lavori minori, che sono gli unici per cui non deve passare attraverso la Provincia. Finché le cose rimarranno così, i Presidi avranno le mani legate, e non potranno far altro che vedere la loro scuola consumarsi lentamente.
Ministro, ora ci rivolgiamo direttamente a lei. Lei ha detto di aver stanziato finanziamenti per mettere in sicurezza le cento scuole più a rischio d’Italia, con particolare attenzione alle zone sismiche. La domanda che ci viene subito in mente è: la nostra scuola sarebbe rientrata in quelle cento?
Non è messa poi così male in confronto ad altre: non sorge in una zona sismica, né in una zona a pericolo alluvioni, essendo su una collina. Eppure da noi gli studenti muoiono, rimangono feriti gravemente. Allora, se una scuola così, all’apparenza normale, diventa scenario di una tragedia che fa venire i brividi a noi, che eravamo presenti, pensando a cosa ci sarebbe potuto accadere, forse bisognerebbe finanziare maggiormente la sicurezza nelle scuole.
Se uno Stato non riesce a garantire il diritto di vivere ai propri cittadini, allora non ha senso che garantisca gli altri diritti. Noi non possiamo far altro che lanciare questo appello, impotenti come ci sentiamo di fronte a questa tragedia, e stringerci in un abbraccio alla famiglia di Vito e a tutti i ragazzi come noi, rimasti vittime del crollo, in particolare ad Andrea, che lotta per tornare alla vita di tutti i giorni.
Tenete duro.
24.11.08
Vi servono...Suoni?
Vi servono suoni per attività didattiche?
Non perdetevi questo sito!
http://www.soundsnap.com/
Migliaia di suoni scaricabili gratuitamente, in mp3 e in wav, da inserire in audiolibri, ipertesti e...Dove volete voi!
Un computer nello zainetto.
Il progetto "Un PC per ogni studente" intende proseguire il prossimo anno scolastico aumentando il numero di scuole (del Piemonte) coinvolte.
Le scuole interessate alla sperimentazione possono compilare un questionario on line per segnalare la loro candidatura per partecipare all'eventuale edizione 2009-2010.
Si accettano anche idee e proposte progettuali propedeutiche all'introduzione dei PC nelle classi.
Anche le scuole interessate ad utilizzare la Whitelist per la navigazione protetta possono segnalare il loro interesse a questo tipo di soluzione tecnica compilando un apposito sondaggio.
Le scuole interessate alla sperimentazione possono compilare un questionario on line per segnalare la loro candidatura per partecipare all'eventuale edizione 2009-2010.
Si accettano anche idee e proposte progettuali propedeutiche all'introduzione dei PC nelle classi.
Anche le scuole interessate ad utilizzare la Whitelist per la navigazione protetta possono segnalare il loro interesse a questo tipo di soluzione tecnica compilando un apposito sondaggio.
22.11.08
Morire a scuola
Questa mattina è crollato il soffitto in un'aula del Liceo Darwin di Rivoli, cittadina in cui lavoro.
Un ragazzo è morto, uno rischia la paralisi totale, altri sono feriti.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_819571830.html
Adesso tutti a dire che è una tragedia, che non si poteva immaginare, che...Che cosa?
Da anni mi chiedo perchè tutti vogliono case perfette, lucide dentro belle fuori, e poi se i figli vanno a scuola per 8 ore in tuguri pazienza. Nessuno che urli, che batta i piedi, che gridi allo scandalo e all'ingiustizia fin quando non ci sono i morti.
E quando ci sono i morti si parla di fatalità.
Parlare di fatalità è una bestemmia.
Lo dice anche Storace? Bene, vuol dire che la rabbia ed il dolore non hanno colore nè partito.
Un popolo che risparmia sulla pelle dei propri figli non è degno di essere chiamato popolo.
In questo caso specifico sarà stata anche una fatalità, ma chi lavora nella scuola percepisce e segnala a volte inutilmente per anni situazioni di rischio. I tempi di attesa per un intervento spesso sono inaccettabili, e a volte è davvero troppo tardi.
Troppo tardi.
Circa 10.000 edifici scolastici italiani (il 24% del totale) necessitano di interventi di manutenzione urgenti. Il 42% degli edifici è privo del certificato di agibilità statica. In Piemonte - dove oggi è crollato il soffitto di una scuola di Rivoli (Torino) - ben il 62% non ha l'agibilità statica. I dati emergono dal rapporto 'Ecosistema scuola 2008' di Legambiente, che ha indagato sulla qualità dei 42.000 edifici scolastici presenti su tutto il territorio nazionale, in cui vivono ben 9 milioni di cittadini. Alto, segnala Legambiente, è il numero di scuole (il 52,82%) costruite prima del 1974, anno in cui entrò in vigore la legge che prevedeva prescrizioni per le costruzioni in zone sismiche. Ed il 75% si trova in zona ad alto rischio sismico. Mentre il 48% è privo di certificato prevenzione incendi. Meno della metà degli edifici scolastici ha goduto di interventi di cura negli ultimi cinque anni.
Ecco, regione per regione, la quota di edifici che possiedono il certificato di agibilità scolastica.
REGIONI EDIFICI CON CERTIFICATO DI AGIBILITA' STATICA
----------------------------------------------------------------
Abruzzo 8,51%
Basilicata 100%
Calabria 35,34%
Campania 100%
Emilia Romagna 87,97%
Friuli Venezia Giulia 67,95%
Lazio 47,98%
Liguria 74,03%
Lombardia 31,38%
Marche 41,86%
Molise 100%
Piemonte 38,38%
Puglia 12,73%
Sardegna 100%
Sicilia 25,32%
Toscana 90,15%
Trentino Alto Adige 98,31%
Umbria 70,45%
Valle d'Aosta 100%
Veneto 65,09%
E tra tre giorni, forse il giorno del funerale, ci sarà la giornata nazionale della sicurezza nelle scuole.
21.11.08
19.11.08
Nuovo Piano Programmatico
MA LA SINISTRA CI E' O CI FA??
Leggete l'articolo (da La Tecnica della scuola), leggete MOOOOLTO BENE le ultime due frasi e poi rispondetemi!
http://www.latecnicadellascuola.it/index.php?id=24408&action=view
Leggete l'articolo (da La Tecnica della scuola), leggete MOOOOLTO BENE le ultime due frasi e poi rispondetemi!
http://www.latecnicadellascuola.it/index.php?id=24408&action=view
17.11.08
Quando lottare per il diritto allo studio non è solo una frase facile
Kandahar, vanno a scuola e i talebani gli sfregiano il volto
(da La tecnica della scuola)
di Luigi Mariano Guzzo
A Kandahar, in Afghanistan, quindici studentesse lo scorso 12 novembre sono state aggredite mentre si recavano a scuola. Shamsia, dal lettino dell’ospedale, dice di voler continuare a studiare per il suo Paese.
Ci sono luoghi in cui anche studiare, per le donne, è pericoloso.
Uno di questi è l’Afganistan dove i talebani, nella loro dittatura dal 1996 al 2001, avevano proibito per legge l’educazione alle ragazze.
E’ per questo che dopo la caduta del regime gli integralisti hanno iniziato a fare tutta una serie di attacchi ad insegnanti ed alunni. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello dello scorso 12 novembre quando a Kandahar quindi giovani liceali afghane sono state aggredite da alcuni uomini in moto che hanno spruzzato dell’acido, pare tolto da batterie di automobili, sui loro volti.
L’attentato è avvenuto proprio mentre le studentesse, in divisa scolastica con pantaloni e soprabito nero, camicetta bianca e velo, si stavano recando a scuola.
Il gesto appare come un chiaro segnale intimidatorio dei talebani per tutte le giovani afghane che decidono di costruirsi un futuro migliore sui libri.
Una delle più giovani studentesse vittime dell’aggressione è Shamsia, di 17 anni, colpita insieme alla sorella Latefa.
Shamsia, non solo sfregiata al volto ma pure danneggiata ad un occhio, è ancora in gravi condizioni all’ospedale di Kandahar ma non vuole rinunciare ai suoi sogni.
Il suo coraggio è straordinario e dal lettino dell’ospedale grida al mondo: “Continuerò ad andare a scuola anche se proveranno ad uccidermi. Sto studiando per costruire il mio Paese”.
14.11.08
10!
E’ uscito 10, il nuovo live del Sunshine Gospel Choir registrato al Teatro Nuovo di Torino il 29 aprile 2008 che celebra i dieci anni di attività artistica del choir fondato nel 1998 da Alex Negro in collaborazione con Claudio Fabro.
Alla formazione tradizionale dell’ensemble torinese, sessanta coristi diretti da Alex Negro coadiuvato dalla voce solista di Beppe Nicolosi e da una band costituita da Enzo Degioia al piano, Michele Bornengo al basso, Roby Seccamani alla chitarra e Mario Bracco alla batteria, si sono affiancati diversi artisti internazionali.
Dagli Stati Uniti la voce soprano di April Adkins, dalla Giamaica le percussioni di Emanuel Miller, dall’Africa i suoni e i colori della Saint Rocky African Community, dall’Albania il violino di Luvienne.
Hanno offerto inoltre il proprio contributo molti artisti made in Turin: Silvano Borgatta (organo hammond), Michele Lazzarini e Piero Vallero (sax), Sergio Bongiovanni (tromba) e gli A.T.P.C. che ripropongono con il Sunshine, DJ Double S. e Stefania Garione una nuova e coinvolgente versione rap di “Stand by me”.
10 è disponibile nelle versioni audio (doppio cd) e DVD. Può essere acquistato ai concerti del Sunshine Gospel Choir o richiesto in contrassegno a info@sunshinegospel.com e alla infoline sunshine 333 4502704
Torino, 10 novembre 2008
Associazione Culturale Sunshine
Ufficio Stampa
IL TOPO INTELLIGENTE
Dalle scuole nascono cose bellissime, questa è una che merita di essere segnalata per due motivi:
i ragazzi dell'ITIS Primo Levi di Torino hanno hanno progettato, costruito e collaudato i mouse “Clicap” e “Clapush”, che consentono l’uso del computer a persone affette da disabilità gravi.
Tanti articoli, tanti complimenti anche da Presidente della Repubblica, ma nessuno che si sia fatto avanti per produrli!
Spargete la voce, fate girare: ne vale la pena!
http://www.itisprimolevi.it/Attivita_Culturali_Clicap_3.htm
13.11.08
Insegnare informatica senza computer
Davvero interessante questo lavoro:
http://csunplugged.com/index.php/it
Come scritto sul sito si tratta di "una collezione di attività progettate per insegnare i concetti fondamentali dell'informatica senza utilizzare alcun computer. Tutte le attività sono indipendenti da ogni hardware o software, quindi possono essere usate ovunque, in classe o in giardino e le idee contenute non diventano obsolete e non passano di moda."
QUI LA TRADUZIONE IN ITALIANO DA SCARICARE
http://csunplugged.com/index.php/it
Come scritto sul sito si tratta di "una collezione di attività progettate per insegnare i concetti fondamentali dell'informatica senza utilizzare alcun computer. Tutte le attività sono indipendenti da ogni hardware o software, quindi possono essere usate ovunque, in classe o in giardino e le idee contenute non diventano obsolete e non passano di moda."
QUI LA TRADUZIONE IN ITALIANO DA SCARICARE
11.11.08
Gran concerto
Bellissimo concerto ieri sera all'Alfieri: abbiamo cantato con l'orchestra giovanile del Piemonte per l'Anffas.Cliccate sulle foto per vederle nelle dimensioni originali.
7.11.08
Vado a Genova
Se passate da quelle parti...Venite!
p.s. Mi chiamano professoressa...ma son solo maestra, per ora in coppia, da un altr'anno forse unica...
Metti un PC nello zainetto - ABCD Genova
Il 13 novembre alle ore 11, presso lo stand del MIUR all’ABCD di Genova, ci sarà un primo momento di confronto pubblico sul tema dell’introduzione di PC ultraportatili nelle scuole primarie. Forse per la prima volta la scuola italiana si ritrova a sperimentare in anteprima mondiale i possibili scenari della scuola del futuro e lo fa con tre classi di scuola primaria Piemontese. Ogni studente di queste classi ha ricevuto gratuitamente un notebook JumPC che sta utilizzando con continuità sia a casa che a scuola al pari di un quaderno.
Istituzioni scolastiche coinvolte:
PIEMONTE
· ITIS “Majorana” di Grugliasco (scuola ENIS)
o Dirigente Scolastico: Ing. Francesco La Rosa
o Referenti progetto: Prof. Dario Zucchini e Mariano Turigliatto
· Primo Circolo di Rivoli (Torino) – Istituto “Don Milani”
o Dirigente Scolastico: Dott.ssa Antonietta Di Martino
o Referente progetto: Prof.ssa Paola Limone
· Direzione Didattica “Alfredo D’Andrade” di Pavone Canavese – Istituto di Borgofranco
o Dirigente Scolastico: Dott. Reginaldo Palermo
o Referente progetto: Prof. Mirko Pellerei
EMILIA-ROMAGNA
· IC “Bassi” di Castel Bolognese (RA)
o Dirigente Scolastico: Dott.ssa Vanna Monducci
Moderatore: Eleonora Pantò - Dschola
Ente promotore: MIUR – Direzione Generale per gli Studi, la Programmazione e per i Sistemi Informativi – Ufficio V
Progetto: http://share.dschola.it/olpc
Blog: http://www.lastampa.it/unpcperognistudente
Rassegna stampa: http://share.dschola.it/olpc/Lists/Rassegna%20Stampa/
Il parere degli studenti: http://www.apogeonline.com/webzine/2008/11/03/19/200811031901
p.s. Mi chiamano professoressa...ma son solo maestra, per ora in coppia, da un altr'anno forse unica...
Metti un PC nello zainetto - ABCD Genova
Il 13 novembre alle ore 11, presso lo stand del MIUR all’ABCD di Genova, ci sarà un primo momento di confronto pubblico sul tema dell’introduzione di PC ultraportatili nelle scuole primarie. Forse per la prima volta la scuola italiana si ritrova a sperimentare in anteprima mondiale i possibili scenari della scuola del futuro e lo fa con tre classi di scuola primaria Piemontese. Ogni studente di queste classi ha ricevuto gratuitamente un notebook JumPC che sta utilizzando con continuità sia a casa che a scuola al pari di un quaderno.
Istituzioni scolastiche coinvolte:
PIEMONTE
· ITIS “Majorana” di Grugliasco (scuola ENIS)
o Dirigente Scolastico: Ing. Francesco La Rosa
o Referenti progetto: Prof. Dario Zucchini e Mariano Turigliatto
· Primo Circolo di Rivoli (Torino) – Istituto “Don Milani”
o Dirigente Scolastico: Dott.ssa Antonietta Di Martino
o Referente progetto: Prof.ssa Paola Limone
· Direzione Didattica “Alfredo D’Andrade” di Pavone Canavese – Istituto di Borgofranco
o Dirigente Scolastico: Dott. Reginaldo Palermo
o Referente progetto: Prof. Mirko Pellerei
EMILIA-ROMAGNA
· IC “Bassi” di Castel Bolognese (RA)
o Dirigente Scolastico: Dott.ssa Vanna Monducci
Moderatore: Eleonora Pantò - Dschola
Ente promotore: MIUR – Direzione Generale per gli Studi, la Programmazione e per i Sistemi Informativi – Ufficio V
Progetto: http://share.dschola.it/olpc
Blog: http://www.lastampa.it/unpcperognistudente
Rassegna stampa: http://share.dschola.it/olpc/Lists/Rassegna%20Stampa/
Il parere degli studenti: http://www.apogeonline.com/webzine/2008/11/03/19/200811031901
5.11.08
Una ventata di ottimismo
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_792790460.html
Questo blog in fondo sa anche un po' di diario...E su un diario non si può non appuntare una notizia come questa.
Il cuore è un po' più leggero, anche il vostro?
Belle foto
3.11.08
Se è vero mi arrabbio
http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.2664440293
Roma, 3 nov. (Adnkronos) - L'assenteismo nella scuola e' sceso del 44,7%. ''Cio' vuol dire piu' personale presente e meno supplenti. I cittadini saranno soddisfatti di questo dato''. Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, a margine di una conferenza stampa fornisce i dati sulle assenze di insegnanti e dipendenti delle scuole e sottolinea che il tasso di assenteismo ha registrato una ''caduta verticale''.
E' vero? Allora è vero che siamo tutti cazziati e mazziati per colpa di una gran parte di furbetti fannulloni.
Bè, se è vero mi arrabbio, mi arrabbio molto, mi arrabbio tantissimo!
Roma, 3 nov. (Adnkronos) - L'assenteismo nella scuola e' sceso del 44,7%. ''Cio' vuol dire piu' personale presente e meno supplenti. I cittadini saranno soddisfatti di questo dato''. Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, a margine di una conferenza stampa fornisce i dati sulle assenze di insegnanti e dipendenti delle scuole e sottolinea che il tasso di assenteismo ha registrato una ''caduta verticale''.
E' vero? Allora è vero che siamo tutti cazziati e mazziati per colpa di una gran parte di furbetti fannulloni.
Bè, se è vero mi arrabbio, mi arrabbio molto, mi arrabbio tantissimo!
Piacere, siamo i nativi digitali
Grazie a Eleonora Pantò per il bell'articolo scritto dopo un simpatico incontro con i miei allievi!
Non si è trattato di un'intervista ma di una chiacchierata, e i bambini hanno partecipato e risposto con interesse alle curiosità di Eleonora.
2.11.08
Il gran finale
Leggete attentamente il finale di questo comunicato sul sito del Pdl.
Illuminante.
http://www.forzaitalia.it/notizie/arc_14096.htm
Per meglio ricordarmelo lo riporto qui sotto:
"L’obiezione che lo scopo del decreto sia "uccidere la scuola", "togliere il tempo pieno" o "licenziare i maestri" è assai povera. In realtà le famiglie potranno scegliere liberamente se lasciare i figli a scuola 24 o 27 o anche 40 ore alla settimana. Perché opporsi alla libertà di scelta?
E’ davvero necessario che tutti siano obbligati per legge ad inviare i figli a farsi indottrinare anche di pomeriggio, anche quando le scuole sono dominate da ideologie "progressiste" che nei fatti fanno progredire solo l’ignoranza? "
Illuminante.
http://www.forzaitalia.it/notizie/arc_14096.htm
Per meglio ricordarmelo lo riporto qui sotto:
"L’obiezione che lo scopo del decreto sia "uccidere la scuola", "togliere il tempo pieno" o "licenziare i maestri" è assai povera. In realtà le famiglie potranno scegliere liberamente se lasciare i figli a scuola 24 o 27 o anche 40 ore alla settimana. Perché opporsi alla libertà di scelta?
E’ davvero necessario che tutti siano obbligati per legge ad inviare i figli a farsi indottrinare anche di pomeriggio, anche quando le scuole sono dominate da ideologie "progressiste" che nei fatti fanno progredire solo l’ignoranza? "
1.11.08
Vorrei averlo scritto io
Quando ho letto questo breve articolo di Gramellini (da La Stampa) questa mattina mi ci sono specchiata in pieno (bè, il dimezzamento degli insegnanti per me è eccessivo).
Avrei potuto scriverlo io, menomale che lo ha scritto lui che è più bravo.
In cerca d'autore
Mi sento come certi studenti che ho incontrato in questi giorni: non rappresentato dalla politica. Invidio i dichiaratori assertivi, modello Capezzone o Sabina Guzzanti: sembrano sempre così convinti di indossare le ragioni del bene, contrapposte a quelle del male. Io sono pieno di dubbi, accidenti. Ammiro chi aderisce in toto a uno schieramento o a un’ideologia, condividendone i valori e gli interessi, e giustificandone i vizi con la motivazione tifosa che gli altri fanno peggio.
Io non ci riesco. Sono infastidito dalla volgarità del centrodestra, però mi dà ai nervi la supponenza del centrosinistra. Penso che bisognerebbe dimezzare il numero degli insegnanti e raddoppiare invece i loro stipendi. Ritengo il lavoro precario una forma di schiavitù, ma non appoggio un sindacato che in nome della giustizia sociale finisce per proteggere ingiustamente i furbi e gli scansafatiche. Mi piace il benessere, ma non chi lo ostenta. Ho una sola certezza, che la ripresa economica arriverà dalle energie alternative, ma mi sta sullo stomaco il millenarismo iettatorio di certi ambientalisti. Non sopporto l’ipocrisia della Palin, mentre mi fa tenerezza quel dispari di McCain. Diffido del mito di Obama, ma resto affascinato dalla sua giovinezza fisica e mentale. Sono felice che esista Saviano, ma i libri sulla realtà mi angosciano e per capire davvero come funziona il mondo preferisco rifugiarmi nel linguaggio simbolico della fantasia. Ogni tanto mi viene voglia di fondare un partito, ma so già che non mi ci iscriverei.
Avrei potuto scriverlo io, menomale che lo ha scritto lui che è più bravo.
In cerca d'autore
Mi sento come certi studenti che ho incontrato in questi giorni: non rappresentato dalla politica. Invidio i dichiaratori assertivi, modello Capezzone o Sabina Guzzanti: sembrano sempre così convinti di indossare le ragioni del bene, contrapposte a quelle del male. Io sono pieno di dubbi, accidenti. Ammiro chi aderisce in toto a uno schieramento o a un’ideologia, condividendone i valori e gli interessi, e giustificandone i vizi con la motivazione tifosa che gli altri fanno peggio.
Io non ci riesco. Sono infastidito dalla volgarità del centrodestra, però mi dà ai nervi la supponenza del centrosinistra. Penso che bisognerebbe dimezzare il numero degli insegnanti e raddoppiare invece i loro stipendi. Ritengo il lavoro precario una forma di schiavitù, ma non appoggio un sindacato che in nome della giustizia sociale finisce per proteggere ingiustamente i furbi e gli scansafatiche. Mi piace il benessere, ma non chi lo ostenta. Ho una sola certezza, che la ripresa economica arriverà dalle energie alternative, ma mi sta sullo stomaco il millenarismo iettatorio di certi ambientalisti. Non sopporto l’ipocrisia della Palin, mentre mi fa tenerezza quel dispari di McCain. Diffido del mito di Obama, ma resto affascinato dalla sua giovinezza fisica e mentale. Sono felice che esista Saviano, ma i libri sulla realtà mi angosciano e per capire davvero come funziona il mondo preferisco rifugiarmi nel linguaggio simbolico della fantasia. Ogni tanto mi viene voglia di fondare un partito, ma so già che non mi ci iscriverei.
27.10.08
Oh mamma...
Da Ansa.it
Gelmini: protesta di pochi, mio modello e' Obama
ROMA - Secondo il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, "coloro che protestano" contro il suo decreto sulla scuola, sono "alcune migliaia" mentre "gli studenti in Italia sono 9 milioni" e "le facoltà occupate sono pochissime". Il ministro ne parla in una intervista al 'Corriere della Sera'' in cui aggiunge che, sulla scuola, il suo modello è Barack Obama: "sta proponendo per la scuola americana provvedimenti simili ai nostri, penso soprattutto agli incentivi al merito per gli insegnanti". Secondo Gelmini, Obama è "un vero, coraggioso riformatore: non certo il leader del Pd" su cui afferma: "Speravo che Veltroni si ispirasse a Tony Blair ma parla come un Cobas". La titolare dell'Istruzione attacca inoltre la sinistra: "Ha perso totalmente il rapporto con chi lavora e ora lo sta perdendo anche con gli studenti" e aggiunge: "Sono cinque mesi che si parla di scuola e il Pd non ha fatto una proposta che fosse una". In merito alle classi ponte, Gelmini precisa che saranno fatte classi separate ma "solo corsi di italiano per chi non lo parla. Infine non preoccuipa il ministro lo sciopero del 30: "il solito vecchio rito di chi difende l'indifendibile.
My God, il ministro Gelmini come Obama non avrei davvero voluto sentirlo...
Sulle classi ponte dico solo: ma che novità è?
In tantissime scuole italiane da anni ci sono corsi di italiano per gli alunni stranieri, era proprio necessario fare tutto 'sto can can per poi dire che si vuol fare cio' che c'è già?
Unico è diventato prevalente, classe-ponte è diventato corso, stai a vedere che fra un po' i TAGLI diventeranno FINANZIAMENTI...
Non discuto del ruolo politico dell'opposizione, troppo facile parlare quando non si è al governo.
La scuola va migliorata, non neghiamolo, ma perchè partire sempre dai tagli rimandando a chissà quando i veri cambiamenti che possono eliminare ingiustizie, lentezze elefantiache e tutto ciò che rende gli insegnanti frustrati e gli studenti delusi?
Comunque grazie al ministro io il programma di Obama oggi me lo sono letto, e non so davvero in che cosa le assomiglia...
Date un'occhiata ad esempio qui
26.10.08
Per chi l'avesse perso...Marco Travaglio ad Anno Zero 24/10/2008
Dalla puntata "Anno Zero" del 24 ottobre.
Giusto per capire che cosa si potrebbe tagliare al posto dei fondi per le scuole...
Giusto per capire che cosa si potrebbe tagliare al posto dei fondi per le scuole...
24.10.08
21.10.08
Le disposizioni della mente
Ho scritto un po' di tempo fa di un seminario sulle disposizioni della mente
Navigando ho rintracciato questa mappa che offre una panoramica delle disposizioni che si dovrebbero saper educare.
Navigando ho rintracciato questa mappa che offre una panoramica delle disposizioni che si dovrebbero saper educare.
Sarà...
Sarà che un po' mi girano, sarà che la mia mamma ha imparato a farle da mia sorella e me le ha fatte vedere oggi, sarà che poi ho paura di non ricordarmele...
Insomma, ecco le PALLE di Natale che farò fare quest'anno ai miei allievi.
Ogni tanto devo fare la maestra NON tecnologica!
E non mi prendete in giro. ;-))
Qui le indicazioni:
Versare due cucchiai di colla nel piatto e allungare con mezzo bicchiere d'acqua. Gonfiare tanti palloncini quante sfere vogliamo realizzare.
Tagliare dello spago e bagnarlo bene nella colla.
Avvolgere il palloncino con lo spago e dare sfogo alla fantasia, creando la decorazione che si referisce.
Lasciare asciugare le palle per alcune ore o anche per tutta una giornata.
Appena pronte, bucare il palloncino all'interno e sfilarlo.
Avremo così una sfera di spago vuota all'interno ma di grande effetto.
Volendo si possono anche colorare con dello spray del colore che si preferisce.
Per attaccarle all'albero usare del filo sottile o i gancetti in plastica.
20.10.08
Cara compagna di classe...
Certo che da quando frequentavamo la scuola dalle suore di tempo ne è passato...E di strada ne abbiamo fatta tanta: strade diverse ma con tanti incroci in cui ritrovarsi.
Grazie amica, hai raccolto un po' di sofferenza e di preoccupazione e le hai come sempre sapute trasformare in risata.
Giurin giuretto, nella nostra telefonata dell'altro ieri in cui si parlava del futuro della scuola io sono stata moooorbida mooorbida...O No?!
Vedo che le tre I le hai ritrovate, quella di impresa non ci veniva in mente...E la quarta ce l'avevo sulla punta della lingua...
Grazie amica, hai raccolto un po' di sofferenza e di preoccupazione e le hai come sempre sapute trasformare in risata.
Giurin giuretto, nella nostra telefonata dell'altro ieri in cui si parlava del futuro della scuola io sono stata moooorbida mooorbida...O No?!
Vedo che le tre I le hai ritrovate, quella di impresa non ci veniva in mente...E la quarta ce l'avevo sulla punta della lingua...
17.10.08
Ma che vuol dire?
Maria Stella Gelmini
«Sappiamo che oggi entrambi i genitori lavorano e non c’è nessuna volontà di ridurre il tempo pieno», ha assicurato, spiegando che «crediamo che il bambino a 6-7 anni non ha bisogno di tre maestri per tre insegnamenti specifici, ma di uno solo che sia una guida ed un punto di riferimento, come è in tutta Europa».
Ma che vuol dire?
Che staremo da soli con classi di circa 30 allievi per 8 ore?
Volete trasformarci in tanti potenziali Erode?
Teniamo presente che già ora...
10.10.08
Tutto può servire...
Per chi vuole:
"CHIEDO DI NON FIRMARE E RIMANDARE AL PARLAMENTO IL DECRETO GELMINI."
la richiesta va fatta sul sito del quirinale a questo indirizzo
https://servizi.quirinale.it/webmail/
"CHIEDO DI NON FIRMARE E RIMANDARE AL PARLAMENTO IL DECRETO GELMINI."
la richiesta va fatta sul sito del quirinale a questo indirizzo
https://servizi.quirinale.it/webmail/
8.10.08
7.10.08
Questo titolo mi piace di più
Ho scovato un altro articolo su La Stampa on line:
"Jumpc, il computer salta nella scuola"
Questo titolo i piace di più! ;-))
"Jumpc, il computer salta nella scuola"
Questo titolo i piace di più! ;-))
Ragazzi che giornata!
In classe al mattino.
Ore 13 conferenza stampa in sala consiliare regionale per il progetto "Un pc per ogni studente".
Ore 17 festa a scuola per la consegna dei jumpc ai bambini. Dirigente scolastico mio e del Majorana, responsabili Olidata, Intel e Microsoft, sindaco; Dario e Marco, bambini e famiglie, tanti giornalisti.
Ogni tanto ci vuole una bella carica di soddisfazioni e di complimenti, non possono essere dannosi per la salute!
Da giovedì si lavorerà in classe ANCHE con il jumpc, domani assemblea sindacale.
Qui l'articolo uscito oggi su La Stampa "Addio quaderno, in classe col pc"
Il titolo non ci azzecca con il progetto, nessuno eliminerà quaderni e libri, ma se i giornalisti non fanno un po' di fantascienza e non fanno titoli da scoop non son contenti ;-)
p.s. MariaT nel suo commento mi dice di non essere permalosa, ma io non volevo affatto esserlo, così aggiungo alla frase precedente un sorriso.
In realtà questo primo articolo nasce dopo un intervista telefonica con un giornalista piuttosto simpatico, con il quale abbiamo parlato a lungo del progetto e che concordava con me sull'idea che il computer fosse solo uno dei tanti strumenti messi a disposizione dei bambini per apprendere, e che non dovesse passare il messaggio dell'abbandono di quaderni e libri.
Nessuna permalosità quindi , ma un po' di ingenuo stupore.
p.s. Nella mia ignoranza non conoscevo la figura del titolista all'interno di un giornale...Ora mi è più chiero l'equivoco
Ore 13 conferenza stampa in sala consiliare regionale per il progetto "Un pc per ogni studente".
Ore 17 festa a scuola per la consegna dei jumpc ai bambini. Dirigente scolastico mio e del Majorana, responsabili Olidata, Intel e Microsoft, sindaco; Dario e Marco, bambini e famiglie, tanti giornalisti.
Ogni tanto ci vuole una bella carica di soddisfazioni e di complimenti, non possono essere dannosi per la salute!
Da giovedì si lavorerà in classe ANCHE con il jumpc, domani assemblea sindacale.
Qui l'articolo uscito oggi su La Stampa "Addio quaderno, in classe col pc"
Il titolo non ci azzecca con il progetto, nessuno eliminerà quaderni e libri, ma se i giornalisti non fanno un po' di fantascienza e non fanno titoli da scoop non son contenti ;-)
p.s. MariaT nel suo commento mi dice di non essere permalosa, ma io non volevo affatto esserlo, così aggiungo alla frase precedente un sorriso.
In realtà questo primo articolo nasce dopo un intervista telefonica con un giornalista piuttosto simpatico, con il quale abbiamo parlato a lungo del progetto e che concordava con me sull'idea che il computer fosse solo uno dei tanti strumenti messi a disposizione dei bambini per apprendere, e che non dovesse passare il messaggio dell'abbandono di quaderni e libri.
Nessuna permalosità quindi , ma un po' di ingenuo stupore.
p.s. Nella mia ignoranza non conoscevo la figura del titolista all'interno di un giornale...Ora mi è più chiero l'equivoco
28.9.08
26.9.08
Mi arrendo
E' così frustrante, così insulso, così vago e poco serio quello che ogni giorno si legge sul destino della scuola primaria che anche una ottimista e piena di entusiasmo come me si sente schiacciata...
Non ho voglia di far barricate.
Ho inviato lettera di disdetta sindacale (di un sindacato che da 20 anni preleva dal mio stipendio ma mai si è degnato di inviarmi la tessera...), e vorrei essere uno struzzo.
Testa sotto.
Non sentire nulla e nessuno blaterare su come si fa scuola senza aver mai provato.
25.9.08
17.9.08
Begli esempi...
Mi è capitato qualche giorno fa di rispondere in modo provocatorio ad un post di qualcuno che mi parlava di educazione alla cittadinanza, dicendo che non me la sentivo proprio di dare un voto in numeri decimali alla capacità di cittadinanza attiva di un bambino di 9 anni quando un ministro dà il buon esempio tirando su il dito e l'altro si tuffa nelle oasi integrali...Il succo era che il senso della cittadinanza attiva si trasmette con le azioni e non con i bla bla bla.
Ecco un post che sa dire le stesse cose ma in un modo decisamente migliore:
http://agatimario.blogspot.com/2008/09/exempla.html
Buttate un occhio ogni tanto al suo blog, vi troverete dei piccoli tesori.
Ecco un post che sa dire le stesse cose ma in un modo decisamente migliore:
http://agatimario.blogspot.com/2008/09/exempla.html
Buttate un occhio ogni tanto al suo blog, vi troverete dei piccoli tesori.
Il progettone di cui vi avevo accennato...
GUARDATE QUI!
Eih, sarà un progetto in anteprima europea, niente male eh?!
Ho lavorato come una matta tutta l'estate, ma l'esperienza vale la pena.
Vi farò sapere come andrà avanti, oggi intanto ho dato la notizia a famiglie e bambini, tra domande più che corrette delle prime e tanto entusiasmo dei secondi...Siamo pronti!
La consegna è prevista per i primi di ottobre, con grande festa.
L'Olidata allestirà con jumpc anche alcuni laboratori in classi di varie regioni, ma in questo caso ci tratterà di computer che resteranno esclusivamnte a scuola, e gli insegnanti avranno a disposizione un software per il controllo di tutti i computer dei loro allievi. Per saperne di più
Per conoscere il jumpc:
Le tre I con un piccione solo
da "La Tecnica della scuola"
"Pronto il piano dei tagli: tempo pieno salvo
di Reginaldo Palermo
Nella scuola primaria, in tre anni saranno tagliati poco più di 31mila posti. Il tempo pieno non sarà toccato. Il ritono al maestro unico dovrebbe produrre una riduzione di 14mila posti. Eliminati progressivamente tutti i docenti specialisti di lingua straniera.
Nei prossimi giorni il piano programmatico previsto dal decreto legge 112 verrà presentato alle parti sociali e depositato in Parlamento per essere sottoposto al parere delle Commissioni competenti.
Ma intanto i contenuti essenziali sono ormai noti e non si discostano di molto dalle anticipazioni da noi fatte nelle settimane scorse.
La parte più interessante del piano è certamente quella relativa alla scuola primaria perché chiarisce quali siano le reali intenzioni dei ministri Gelmini e Tremonti in materia di tempo pieno e maestro unico.
Stando ai numeri contenuti nel documento la reintroduzione del maestro unico dovrebbe portare ad un risparmio di 14mila docenti nel triennio 2009/2012 (ma in realtà il taglio sarà concentrato in due anni: 10mila posti in meno nel 2009/2010 e 2011/2012).
Il piano precisa inequivocabilmente che “l’operazione di riduzione riguarda solo le classi a tempo normale considerato che per quelle a tempo pieno è previsto un doppio docente”.
Non solo, ma il piano chiarisce anche che il risparmio di posti si otterrà riducendo da 30 a 27 ore il funzionamento delle classi: pare quindi di capire che, nel concreto, nelle classi con il maestro unico l’orario potrà essere esteso fino a 27 ore (non è ancora chiaro se le tre ore in più siano quelle di lingua straniera o quelle di eventuali attività “opzionali”).
Altri 11.200 posti saranno risparmiati eliminando progressivamente i docenti specialisti di lingua straniera (il piano prevede un taglio di 4.000 mila posti nel 2009/2010, 3.900 nel 2010/2011 e 3.300 nel 2011/2012).
Per raggiungere questo obiettivo è previsto un “piano di formazione linguistica obbligatoria della durata di 150/200 ore” da realizzarsi con i fondi destinati all’aggiornamento del personale.
In realtà il piano non tiene conto che per fare questo sarà necessario cancellare la norma contrattuale che prevede l’aggiornamento dei docenti solo come attività non obbligatoria.
Un’ulteriore sforbiciata agli organici della scuola primaria è legata con l’aumento del rapporto alunni/classe che dovrà passare da 18,69 a 19,09 : il risultato, secondo i tecnici del Ministero, saranno 4.867 posti in meno.
Complessivamente la scuola primaria contribuirà a con 31.067 posti in meno, cifra da noi già ipotizzata e un po’ lontana dai numeri catastrofici (50-60 o addirittura 70 mila unità) circolati negli ultimi giorni: il taglio, insomma, ci sarà ma non coinvolgerà - stando a quanto si sa in questo momento - il tempo pieno.
17/09/2008"
16.9.08
Ah ah ah continuano a cascarci!
Anche quest'anno le maestre "fobiche" (con affetto) ci stanno cascando alla grande: digitano sui motori di ricerca e finiscono nella rete che ho tessuto un anno fa
Eh bè, un po' se lo meritano, già con i lavoretti di Pasqua e Natale!
14.9.08
Si è solo dimenticato di noi...
BERLUSCONI: Auguri e buon lavoro agli studenti e alle famiglie
http://www.forzaitalia.it/notizie/arc_13894.htm
Famiglie, alunni, Gelmini...
Manchiamo noi docenti, che strano...
13.9.08
Ecco il progettone di cui vi parlavo...
ECCOLO!
Eih, sarà un progetto in anteprima europea, niente male eh?!
Ho lavorato come una matta tutta l'estate, ma l'esperienza vale la pena.
Vi farò sapere come andrà avanti, oggi intanto ho dato la notizia a famiglie e bambini, tra domande più che corrette delle prime e tanto entusiasmo dei secondi...Siamo pronti!
La consegna è prevista per i primi di ottobre, con grande festa.
"LA MIA VERA VALUTAZIONE" di R. Bigamo
da : http://www.lastampa.it/forum/Forum3.asp?chiuso=False&pg=2&IDmessaggio=132&IDforum=663
Mi è piaciuto e lo copio qui. Non che lo condivida, ma mi fa ridere. Anche lo studente sasso, il pianta-grassa ed il minestrone possono essere educati alle "disposizioni della mente", e dare per scontato che non cambieranno è un terribile errore per un insegnante.
"Ovvero: la scala docimologica che ho nel cuore
(e non sul registro)
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Lo studente sasso: 1 - 2 ½
Da cosa si riconosce lo studente sasso
Lo studente sasso è un fenomeno rarissimo in natura, una sorta di yeti della scuola. Occupa lo spazio della sua sedia come un masso morenico: dove si piazza all'inizio dell'anno, lì lo ritrovi alla fine. Non conosce né evoluzioni, né involuzioni. Puoi fare acrobazie, piroette, blandirlo, minacciarlo: lui rimane sempre uguale. È un pessimo conduttore di energia. Il calore non lo penetra, il tuo affetto non lo intacca. È inconsapevole di tutto, non ha coscienza di nulla, nemmeno della sua esistenza, figuriamoci di quella dell'insegnante. La sua preparazione è una costante: lui non sa MAI nulla, per principio. Se per caso ricorda qualcosa si spaventa e s'azzittisce per un altro mese. Alle domande del prof., risponde emettendo inquietanti fonemi gutturali (di complessa decifrazione) su cui ancora oggi la scienza s'interroga.
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Lo studente pianta grassa: 2 - 3 ½
Da cosa si riconosce lo studente pianta grassa
Lo studente pianta grassa vegeta nelle classi culturalmente aride. Per via evolutiva ha saputo sviluppare un primitivo sistema di sopravvivenza che gli consente di adattarsi a luoghi con scarse precipitazioni affettive e relazionali. È sospettoso per natura e non si fida di nessuno. Se cerchi di avvicinarti, di stabilire con lui una qualche forma di contatto, ti pungi. Dentro di sé trattiene tutto e non drena niente. Può vivere per anni in simbiosi con lo studente sasso (dando vita in questo caso ad un giardino roccioso minimalista). È provato che alcuni esemplari, in presenza di un habitat favorevole, possono raggiungere nella scuola un'età ragguardevole. La preparazione dello S. P. G. consiste nel ripetere le domande del docente e annuire a ogni sua parola. Se riesce bene questa scenetta lo S. P. G. è convinto di meritare una valutazione più che sufficiente. Di tanto in tanto, in media una volta all'anno, produce un piccolo grazioso fiorellino di conoscenze (o di buoni propositi): il bocciolo resiste appena una decina di minuti, poi avvizzisce subito.
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Lo studente minestrone: 4 – 4 ½
Da cosa si riconosce lo studente minestrone
Lo studente minestrone vive all'aria aperta, senza grossi problemi di socialità. La scuola, con le sue noiose scadenze, interferisce purtroppo con questo suo stile di vita spensierato e naïf. Imparare qualcosa per lui è una seccatura, un fastidio da scrollarsi di dosso nel più breve tempo possibile. La sua preparazione avviene sempre sotto pressione. La sera prima della verifica (o nell’ora che la precede) sbuccia veloce qualche nozione, la inzuppa nell'acqua della retorica, caccia tutto nel pentolone della memoria e mette sul fuoco. Quando l'insegnante-chef alza il coperchio della sua preparazione per controllare come procede la cottura, vi scorge solo pezzetti di conoscenze che galleggiano nel brodo della superficialità e tra i vapori dell'inconsistenza. Se poi si azzarda ad assaggiare una sua idea, prima si scotta e poi si accorge che è sciapa.
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Lo studente groviera: 5 – 5 ½
Da cosa si riconosce lo studente groviera
Lo studente groviera si distingue per le vistose bolle d'aria che produce il suo apparato elaborativo. Gli individui che appartengono a questa specie sono soliti stabilire un rapporto piuttosto intermittente con l'ambiente scolastico. Se gli esemplari più dotati, all'occorrenza, sviluppano la capacità di ammalarsi provvidenzialmente nel giorno (o nell'ora) in cui è stata fissata la degustazione dei loro saperi, i soggetti meno evoluti (detti comunemente "emmental") appaiono decisamente più lenti nel predisporre efficaci strategie di difesa e diventano perciò facili prede dei Tirannoprofius Rex. Gli addetti al controllo della stagionatura degli S. G., quando stimano il livello di maturazione raggiunto, non devono farsi ingannare dalle apparenze. È nota infatti la capacità di questi bei tomi di rivestirsi con una crosta di conoscenze apparentemente solida; tuttavia, non appena si procede ad incidere lo strato di nozionismo che riveste la forma, non sarà difficile scorgervi all'interno i caratteristici "buchi" della preparazione.
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Lo studente pappagallo: 6 – 6 ½
Da cosa si riconosce lo studente pappagallo
Lo studente pappagallo si nutre solo del becchime che gli passa il suo libro di testo. Ha le ali ma non sa volare. Vive appollaiato sul trespolo della sufficienza senza farsi troppe domande. Scrive pari pari tutto ciò che blatera l'insegnante senza rielaborare un gran che. Da bravo scolaretto impara a memoria un certo numero di frasi che ripete all'interrogazione con la stessa espressività di una segreteria telefonica. Non riesce ad esprimere un solo concetto senza farlo precedere o seguire da una sfilza di "praticamente". Ogni lettura critica o personale, ogni selezione delle fonti, gli fa drizzare le penne e gli fa strillare "questo non era da fare!". Vive nel terrore che l'insegnante, destandosi dal torpore che produce l'ascolto della sua esposizione, lo interrompa per chiedere il significato di quanto ha appena detto.
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Lo studente flipper: 7 – 7 ½
Da cosa si riconosce lo studente flipper
Lo studente flipper è uno ragazzo spregiudicato, che sa ottimizzare i risultati con il minimo impegno. Da vero DeeJay della scuola gli basta un'occhiata per stimare la RAM di un professore. Capisce subito qual è la merce che si vende o l'argomento che fa tendenza alle sue lezioni. In prossimità della verifica si concentra sull'essenziale e tralascia i dettagli superflui: un po' di nozionismo, un pizzico di demagogia, due paginette di appunti (rubati alla compagna secchiona), una ripassata veloce ai titoli del libro di testo, ed è fatta. Al momento giusto lancia nel flipper della verifica la pallina delle sue nozioni in modo che colpisca, rimbalzando di qua e di là, il maggior numero di punti sensibili del roboprof in ascolto. Quando vede totalizzato sul display del registro un punteggio che ritiene soddisfacente, si stufa e passa a giocare con un altro videogame.
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Lo studente talpa: 8 - 9
Da cosa si riconosce lo studente talpa
Lo studente talpa è un ragazzo scrupoloso e metodico. Lo studio per lui non è mai un obbligo ma un piacere un po' masochista. Le cose veloci, improvvisate o troppo facili, lo lasciano indifferente. Sa scovare in ogni argomento, tema o problema un lato affascinante, che approfondisce con calma, assaporandone le più profonde e intime correlazioni. Pianifica sempre ciò che deve fare con largo anticipo e, prima delle verifiche, si sofferma a ripassare per benino tutto quello che lo ha davvero interessato. A volte sa formulare domande di sorprendente profondità e per questo è un po' temuto dagli insegnanti versione 486. Durante la stagione dei compiti in classe ospita momentaneamente, accanto al suo banco, lo studente groviera. Questo sodalizio dura giusto il tempo della verifica, poi ciascuno torna nell'area di provenienza dimostrando disinteresse per quanto hanno insieme concepito.
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Lo studenteVasco da Gama:1 0
Da cosa si riconosce lo studente Vasco da Gama
Lo studente Vasco De Gama ha capito che ogni verità è solo una bugia non ancora scoperta. Ascolta con attenzione ciò che dice l'insegnante, ma sente che non basta. Ogni volta che qualcuno gli indica un limite, un confine oltre il quale è inutile spingersi, dentro di sé si domanda cosa mai si nasconde dietro la linea d'orizzonte: forse un continente sconosciuto? Da vero esploratore conta unicamente sulle stelle della logica, sul vento della fantasia e sul coraggio della curiosità. Lo sconfinato oceano del sapere che si agita attorno a lui è qualcosa che lo strega, i segreti racchiusi nella Rete non lo lasciano dormire. A volte, quando il fascino dell'ignoto si fa irresistibile, prende il largo e sparisce per qualche tempo. Ma quando torna porta con sé esperienze straordinarie che lo rendono speciale, unico tra tutti. Per queste sue qualità può diventare l'incubo dei professori versione Pentium V.
àbsit iniuria verbo
( e buon lavoro a tutti!)"
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