26.9.10

Lavagne verdi


Ho scoperto il blog Spinoza da poco, ma l'ho subito messo tra i preferiti: acido dissacrante e tagliente ma intelligente.
Evidentemente siamo stati in tanti, perchè oggi ho scoperto che ha vinto il premio come miglior blog collettivo ai Macchianera BlogAwards 2010.

Dedicato al modo della scuola il post: LAVAGNE VERDI.

Dedicato a chi, nel mio blog, ha lasciato un certo commento sotto alla frase del
Mahatma Gandhi
...

p.s. adoooro essere un po' acidula!

Storie impigliate nella rete

























Primo di una serie di articoli che usciranno su Edu Tech
Articolo da scaricare in pdf

22.9.10

Porcellona a chi?


Ogni tanto mi diverto a guardare, grazie al contatore visite che trovate al fondo a sinistra di questa pagina, quali sono le parole chiave di chi arriva a visitare il mio blog.
Oggi in testa ci sono le parole:
tristezza
spicchi di limone
avatar
sii sempre il meglio di ciò che sei
maestra paola
insegnare informatica
help
pentamini
matefiabe...
e via discorrendo.

ma udite udite, ben 5 visitatori sono giunti a me inserendo le parole:
porcellona paola.blogspot!
Inorridita (ah ah ah) ma incuriosita sono andata a cercare: esiste davvero il blog
porcellonapaola.blogspot.com ma appare subito un avviso per sito vietato ai minori...


Il mistero è che mettendo quelle parole chiave il mio blog non risulta tra i risultati...
Misteri della ricerca...!

Tecnologia o Metodologia...



Nel nostro progetto fortunatamente non è così!

20.9.10

Matematica divertente


Alcuni li conoscevo già, altri li ho scoperti oggi. Non perdetevi questi percorsi per la scuola dell'infanzia e primaria, a cura delle scuole aderenti al GRUPPO di RICERCA e SPERIMENTAZIONE in DIDATTICA e DIVULGAZIONE della MATEMATICA.

La fortuna di lavorare e progettare insieme agli altri dà ottimi frutti, l'averli messi in rete rende questi frutti preziosi per molti.

18.9.10

Il saluto di Mario Lodi


Tratto da Education 2.0

Riporto qui la lettera che Mario Lodi ha scritto a noi maestri.

Care maestre e cari maestri,
mi è capitato spesso, in questo periodo, di ricevere lettere o telefonate da qualcuno di voi. La domanda che mi viene rivolta con maggiore insistenza è: “Come facciamo a insegnare, in tempi come questi?”.
I sottintesi alla domanda sono molti: il ritorno del “maestro unico”; classi sempre più affollate; bambini e bambine che provengono da altre culture e lingue e non sanno l’italiano etc.

Anch’io, come voi, soprattutto nei primi anni della mia attività di maestro, mi ponevo interrogativi analoghi.
Ho cominciato ad insegnare subito dopo la guerra. Le classi erano molto numerose. Capitava anche di avere bambini e bambine di età diverse.

Forse qualcuno di voi ha la brutta sensazione di lavorare come dopo un conflitto: in mezzo a macerie morali e culturali, a volte causate dal potente di turno – ce n’erano anche quando insegnavo io – che pensa di sistemare tutto con qualche provvedimento d’imperio.
I vecchi contadini delle mie parti dicevano sempre che i potenti sono come la pioggia: se puoi, da essa, cerchi riparo; se no, te la prendi e cerchi di non ammalarti e, magari, di fare in modo che si trasformi in refrigerio e nutrimento per i tuoi fiori.

Il mio augurio per il nuovo anno scolastico è questo: NON SENTITEVI MAI DA SOLE E DA SOLI!

Prima di tutto ci sono i bambini e le bambine, che devono essere nonostante tutto al centro del vostro lavoro e che, vedrete, non finiranno mai di sorprendervi.
Poi ci sono altre e altri che, come voi, si stanno chiedendo in giro per l’Italia quale sia ancora il senso di questo bellissimo mestiere. Capitò così anche a me, anche a noi. Cercammo colleghe e colleghi che si ponessero le nostre stesse domande e fu così che incontrammo Giuseppe Tamagnini, Giovanna Legatti, Bruno Ciari e altre e altri con i quali costruimmo il Movimento di Cooperazione Educativa.
Poi ci sono anche i genitori e le zie e i nonni dei vostri alunni e delle vostre alunne, che possono darvi una mano, se saprete, anche insieme a loro, rendere la scuola un luogo accogliente e bello, in cui ciascuno abbia il piacere e la felicità di entrare e restare assieme ad altri.

Non dimenticate che davanti al maestro e alla maestra passa sempre il futuro. Non solo quello della scuola, ma quello di un intero Paese: che ha alla sua base un testo fondamentale e ricchissimo, la Costituzione, che può essere il vostro primo strumento di lavoro.

Siate orgogliosi dell’importanza del vostro mestiere e pretendete che esso venga riconosciuto per quel moltissimo che vale.

Un abbraccio grande.
Mario Lodi

17.9.10

Torneremo presto!...Spero...



Per motivi tecnici il sito del 1° Circolo di Rivoli e il portale per bambini "Siete pronti a navigare?" non saranno raggiungibili oer alcuni giorni.

Aspettateci, torneremo presto!!

Fare ricerca nella scuola primaria



...Mi è stato fatto notare che il titolo scelto un po' frettolosamente può essere fuorviante: più aderente al contenuto sarebbe stato il titolo "Come viene svolta una ricerca nella scuola primaria".
Non lo modificherò per evitare che i link già inviati a molti docenti non siano più rintracciabili, ma spero che quanto scritto sotto chiarisca l'intento.

Dedicato ai colleghi di scuola primaria:
In questi ultimi anni il tema di come si fa ricerca nella nostra scuola primaria ha attirato la mia attenzione. Osservando figli di amici che stampano intere pagine da internet, ricevendo negli anni passati ricerche fatte di selvaggi copia e incolla e poi affrontando metodologie che aiutano gli allievi a casa e a scuola, mi sono chiesta che tipo di percorso viene fatto nella scuola primaria per preparare e aiutare i bambini e le famiglie al saper ricercare.
Vi invito a a partecipare alla discussione su La scuola che funziona, e a partecipare numerosi alla compilazione del questionario.

QUESTIONARIO


FARE RICERCA NELLA SCUOLA PRIMARIA


VEDI ANCHE "COME FARE UNA BELLA RICERCA"sul portale per bambini

15.9.10

La matita



La collegaMaria Grazia, ha elaborato un video sulle queste note di Paulo Coelho, tratte da "Come il fiume che scorre".
Un augurio per noi grandi e per tutti i bambini.

14.9.10

A chi "è fuori"



Lavoro nella scuola da 27 anni. Primi anni di gavetta, chi ultimo arriva male alloggia (pessima abitudine), un trasferimento d'ufficio per tre anni a 45 km da casa, e poi tanti anni nelle scuole dello stesso comune (Rivoli) non così lontano da casa.
Le nostre scuole hanno subìto tagli ma stanno ancora in piedi, ci si arrabatta per garantire alle famiglie e agli studenti orari e servizi, ma per ora ce la si fà.
Sono fortunata, amo il mio lavoro e ho ripreso con allegria la scuola come tutti gli anni.

Non posso non dedicare un pensiero a tutti i colleghi che hanno perso il proprio posto, a coloro che da anni pur avendo vinto concorsi si vedono negare il diritto ad insegnare.
A loro auguro che possano presto riuscire a fare il lavoro che amano e per cui hanno impegnato anni di studio, fatiche, speranze e risorse.

Chi come me "è dentro" ha il dovere di lavorare con il massimo impegno per e con gli studenti e le famiglie, perchè dal lavoro di tutti i giorni sia visibile a tutti quanto questa scuola pubbica sia preziosa e debba essere da tutti tutelata e garantita.

13.9.10

Ciak si gira!

Si ricomincia anche a Villarbasse




Questa mattina nella classe di Villarbasse, che per il secondo anno utilizzerà i computer per la didattica di tutti i giorni, è venuto un giornalista de La Stampa, Patrizio Romano (nelle foto con la dirigente scolastica Di Martino e con i bambini). Domani dovrebbe già uscire il suo articolo.

Nuove e vecchie pratiche


Un post interessante è stato aggiunto sul blog de La Stampa dalla collega Antonietta Lombardi di Novi Ligure.

Nuove e vecchie pratiche.

Si parla di dislessia, di mappe e di documenti condivisi.
Le classi del progetto "Un computer per ogni studente" ripartono alla grande, didattica quotidiana con l'ausilio delle tecnologie.

12.9.10

La rivoluzione

Semi di conoscenza



Un bellissimo progetto quello delle Scuole Primarie di San Bortolo e di Tezze di Arzignano(Vicenza)
3T: TESSERE TANTI TESTI
Un progetto che ha ricevuto diversi riconoscimenti, direi proprio meritatissimi.
Molte idee replicabili, in un percorso che ha portato bambini ed insegnanti ad affrontare e conoscere diversi linguaggi e ad utilizzare tantissimi strumenti per la condivisione di quanto da loro imparato.
Condivido la riflessione che ha portato le insegnanti delle scuole a mettere da parte i learning object (oggetti di apprendimento) per lavorare con i loro allievi alla costruzione di LEARNING SEEDS (Semi di apprendimento), riflessione che vi invito a leggere.

Vale davvero la pena dedicare un po' di tempo alla navigazione tra le pagine del sito, per scoprire la ricchezza delle strategie utilizzate ed il serio lavoro di progettazione che è alla base di questo lavoro.

11.9.10

L'Iphone miracolato


Ricordate l'esperimento scientifico dell'Iphone nella lavatrice?
Ebbene, dopo alcuni giorni al sole e nella copertina termica, e dopo aver seguito le indicazioni di uno dei mini geni su you tube (guardate le mani e ascoltate la voce, ma quanti anni avrà??)per aprire l'oggetto e pulire i contatti, l'Iphone è tornato in buona forma.
Lavaggio a 60° e centrifuga, fantastico...

6.9.10

Un po' di buonumore



A scuola sono arrivate diverse cartoline dei nostri allievi.
Questa però devo dire che è la mia preferita, mi ha messo davvero di buonumore!

Cero che tra me e Andrea è una bella sfida a facce buffe, non so davvero chi vincerà...

3.9.10

Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?


L'ho letta oggi, riportata da una mia ex allieva su facebook.
Non la conoscevo.
E' bellissima.

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
"Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?"
"Gridano perché perdono la calma" rispose uno di loro.
"Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?" disse nuovamente il pensatore.
"Bene, gridiamo perché desideriamo che l'altra persona ci ascolti" replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: "Allora non è possibile parlargli a voce bassa?" Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò: "Voi sapete perché si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro. D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché?
Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E' questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano."
Infine il pensatore concluse dicendo: "Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare."

Mahatma Gandhi

Un esperimento scientifico da non emulare....



Ma dove si sarà cacciato l'Iphone di Augusto? Cerca, cerca, prova a chiamare e ad ascoltare...Poi una frase illuminante "lo avevo messo lì, vicino (sotto...) a maglia e pantaloni usati per andare a correre!"
La brava casalinga efficiente che si annida mooooolto profondamente in me ha avuto un sussulto: roba sporca? Già lavata!
E così l'Iphone è stato trovato lavato e profumato nel cestello della lavatrice.

Allora ho capito:
la prima volta che ho provato a farlo squillare dava libero _ fase di prelavaggio
la seconda volta dava occupato _ fase di lavaggio
la terza non risultava raggiungibile...Centrifuga, I suppose

In ogni caso complimenti a Jobbs: l'oggetto in questione è moribondo e non credo si riprenderà del tutto neanche dopo due giorni nella copertina termica, ma si accende e appaiono le icone (che si attivano solo se collegato al cavo...)

Quando è troppo è troppo



Dopo aver simpaticamente dedicato la mattinata a organizzare turni tappabuchi in cui ogni maestra cede ore che potevano essere dedicate al recupero di allievi in difficoltà o a laboratori per tappare gli orari a groviera di altre classi ( e da noi sono ancora rose e fiori rispetto al resto d'Italia) ecco che sento una notizia: 800.000 euro l'anno scorso alla scuola Bosina di Varese, gestita dalla moglie di Umberto Bossi.
Allora cerco qua, cerco là e trovo il sito.
Vi chiedo di soffermarvi un attimo almeno sulle prime righe della pagina "Storia della scuola".
E qui la prima fitta al fegato...

La parte migliore secondo me è il blog dell'IPER MAMMA degli orsetti padani (così si definisce lei stessa)
Magari qualche mamma di scoiattoli piemontesi, o di orbettini siculi, o di coccinelle toscane o di rospetti liguri avrà piacere di commentare. Qualche mamma non iper, qualche mamma sfigata che lavora otto ore, o che non può trovare un lavoro perchè non sa come organizzare i figli, non può pemettersi di pagare una iper tata, o permettersi lezioni di violino e corsi di inglese...