31.3.09

Per chi se lo fosse perso

Quando stamattina ho letto la notizia (una pagina intera su La Stampa) e mi è andato il caffè per traverso...Poi fortunatamente ho trovato le parole di Gramellini in prima pagina, che sintetizzano ed esprimono appieno il mio parere.
Il kamasutra della maestra

"Può darsi che abbia un po’ esagerato. Sì, può darsi che la maestra di una quinta elementare di Novara abbia un po’ esagerato nel rispondere in maniera esplicita alle domande dei suoi imberbi allievi, che durante una lezione di scienze su «corpo umano e apparato riproduttivo» le avevano chiesto cosa fosse il sesso orale e a cosa servissero, a letto, le manette e i frustini.

Anziché eludere la loro curiosità e spedirli dietro la lavagna con un libro di catechismo sotto le ginocchia, la maestra ha spiegato con tono asciutto che il sesso orale è quello che si fa con la bocca, e che frustini e manette sono dei giochi erotici. Le birbe hanno riferito a casa e, apriti cielo!, i genitori hanno chiesto alla preside la rimozione della pervertita.

Può darsi che abbia un po’ esagerato. Ma la maestra ha compiuto un’operazione importante: ha tolto al sesso la sua morbosità. Il sesso non è un peccato di cui vergognarsi, per poi alludervi di continuo nelle barzellette, nei balletti e nella pubblicità.

Il sesso è un gioco sacro che diventa vizio solo quando viene investito di un’aura perversa di proibito. Fra programmi televisivi e discorsi di adulti intercettati in casa, da quante parole e situazioni a sfondo sessuale viene aggredito ogni giorno un bambino di dieci anni?

Sì, può darsi che la maestra abbia un po’ esagerato. Ma mai quanto quei genitori che si sono scandalizzati per le sue risposte, invece di chiedersi in che modo i loro figli avevano appreso le domande."


Mi consolano anche molti dei commenti che potete leggere qui.
Anzi, vi invito a lasciare un commento.

Sono arrivata a scuola e ho letto l'articolo con i miei alunni e ci siamo scandalizzati insieme, non certo per una maestra che risponde ai suoi allievi, ma per dei genitori che non si fanno domande e non vogliono che i figli abbiano risposte (che in ogni caso trovano, se non dall'insegnante di scienze, appena si chiudono in camera con il collegamento ad internet e nessun controllo).

Un esempio: questa mattina avevamo le prove regionali delle olimpiadi di problem solving, davvero toste. I bambini sono stati bravissimi , due ore e mezzo concentrati su prove complesse. Ad un certo punto la domanda "Chi ha usato a Siracusa gli specchi ustori?" ..."Maestra!! Non lo abbiamo studiato!!" ...Non faccio in tempo a dire nulla (e nulla potevo dire) che suboto qualcuno è andato sul suo computerino, al motore di ricerca ed ha digitato "Siracusa+ specchi ustori". Il gioco è fatto, la risposta trovata.

...E secondo voi ci mettono di più a trovare risposte alle loro domande sul sesso?

Che ci sia modo e modo per parlarne è più che giusto, come sempre si deve scegliere un linguaggio adatto all'età dei nostri alunni, ma l'importante è parlare con loro.

In ogni caso, se anche l'insegnante avesse un po' esagerato nell'approfondimento, non si poteva risolvere tra docente e genitori la faccenda? C'era bisogno di una intera pagina di giornale (Gramellini, qui però è colpa anche tua, non sei tu il vicedirettore?) e di nortizie alla radio e alla televisione?

Povera collega, non parlerà mai più di educazione sessuale, e i suoi futuri allievi penseranno che sia una cosa davvero terribile visto che al solo accenno diventerà tutta rossa...

Piena solidarietà alla collega incriminata, mi piacerebbe avere un suo recapito per farle sentire che non è sola.

30.3.09

Amici del Nord Est arriviamo!



Palazzetto dello sport Verona
Sabato 04/04/2009

Concerto per gli Amici di Angal e Medici senza frontiere

Elenco punti di prevendita


http://www.winticket.it/

SORRIDETE!



IL SORRISO CURA, FA BENE ANCHE QUANDO E' "FINTO"
Notizia Ansa


La risata, addirittura quando è forzata cioé quando 'obblighiamo' i muscoli del viso a mascherarlo di allegria, è terapeutica per corpo e psiche, migliora l'umore e la resistenza allo stress, rende più sexy ma fa bene anche al cuore abbassando la pressione del sangue e, dulcis in fundo, 'addolcisce' il latte materno rendendolo uno scudo contro le allergie del neonato.

Il suo segreto? Ridere, è spiegato in uno speciale sulla rivista americana Mind, rilassa i muscoli, mette in circolo molecole 'positive' come le endorfine, inoltre l'umorismo aiuta a guardare con distacco le piccole grandi noie di ogni giorno. Addirittura basta dipingersi sul volto l'espressione della risata, labbro superiore sollevato e bocca a 35 denti in bella mostra.

Anche se indotta in modo artificiale per esempio tenendo in bocca una penna, ha di per sé effetto positivo sull'umore, ha scoperto Fritz Strack dell'università tedesca di Wurzburg. Gli studi che promuovono il sorriso come 'pillola universale' sono molti: secondo un lavoro di Willibald Ruch, dell'Università di Zurigo, le risate suscitate da battute, commedie divertenti o barzellette alzano la soglia del dolore, infatti un gruppo di volontari riusciva a tenere più a lungo la mano nell'acqua ghiacciata senza soffrire se prima di questa prova veniva sottoposto per alcuni minuti alla 'terapia del sorriso' a base di battute.

E gli effetti di una sana risata sul corpo si vedono a occhio nudo: uno studio recentissimo, pubblicato sull'International Journal of Obesity, ha dimostrato che ridere 15 minuti al giorno può permettere di perdere in un anno oltre due chili. Maciej Buchowski della Vanderbilt University presso Nashville, in Tennessee che lo ha condotto sostiene che ridere aumenta il battito cardiaco e impegna molti muscoli, producendo lo stesso effetto di una sana camminata. Gli esperti hanno fatto i conti di quante calorie consumiamo ridendo esaminando il dispendio di energia di 45 persone mentre guardavano programmi televisivi di vario tipo.

E' emerso che il fabbisogno energetico per guardare una commedia divertente è di circa il 20% in più, dovuto, dicono gli esperti, all'energia spesa ridendo. E non è tutto, il sorriso alza la soglia di resistenza allo stress diminuendo l'ormone dello stress nel sangue, il cortisolo, ed alzando le difese immunitarie. Addirittura i suoi effetti 'fisici' sono tangibili nel neonato durante l'allattamento. Se mamma ride, il bimbo riceve maggiori benefici dalla poppata, il latte materno infatti, dopo un 'ciclo di risate', contiene più melatonina che serve per dormire e difende dall'ezema cutaneo, e il neonato risulta meno esposto alle allergie.

Anche sulla mente il sorriso è terapeutico: chi non disdegna una risata vive meglio, ha più facilità nei rapporti sociali e, se è maschio, è anche più attraente. Infatti uno studio di Eric Bressler del Westfield State College ha dimostrato che le donne giudicano più attraenti i soggetti di foto sotto le quali c'é una battuta che viene attribuita al lui immortalato nello scatto. E non è tutto: molti psichiatri usano davvero la terapia del sorriso, anche in gruppo, per 'curare' la depressione lieve.

Molto efficace contro disturbi psichiatrici anche gravi risulta essere il senso dell'umorismo e la capacità di sdrammatizzare, hanno dimostrato psichiatri dell'università tdesca di Marburg, perché diventa una strategia di distacco dai problemi e aiuta a vederli sotto un'altra luce. Lo aveva capito anche Giacomo Leopardi, certo non famoso per la sua 'allegria', quando sosteneva che 'chi ha il coraggio di ridere e' padrone del mondò, a distanza di tre secoli la scienza gli dà ragione.


Avete capito? Fatelo per il vostro bene!

Cittadinanza attiva!...Un po' a modo mio



Siete come me stanchi e arcistufi di chi non raccoglie gli escrementi del proprio cane e rende giardini e marciapiedi delle vere discariche?

Perchè continuare a deprimersi pensando "E' tutto inutile"?

Ecco la ricetta che sto mettendo in atto: tanti piccoli cartoncini (da un foglio A4 se ne ricavano un sacco) con la scritta IL PADRONE DI QUESTO CANE E' UN C------E da appoggiare con leggerezza su tutti i prodotti trovati a terra.

Si può pensare anche a una versione più "simpatica" e senza parolacce adatta ai bambini, penso ad esempio a delle bandierine come quelle che al bar mettono sui tramezzini con scritte del tipo "padrone zozzone", "il cane è cane, il padrone un maiale"...

Sono convinta che anche messaggi del tipo: "ogni cacca non raccolta sia un giorno di merda per il suo padrone"
potrebbero sortire buoni effetti, in fondo i cafoni sono ignoranti, e gli ignoranti sono superstiziosi, e un giorno di merda per ogni cacca...

Il padrone del cane è una vostra vicina di casa che pur di non fare due passi fa cagare la bestiola davanti al vostro portone?
Ecco un'altra soluzione che da oggi ho iniziato con soddisfazione ad attuare: raccolgo con adeguato sacchetto il prodotto e lo adagio sullo zerbino della vicina in questione (ma se insiste lo spalmerò).


I figli dei nuovi vicini fumano sul pianerottolo e lasciano le cicche per terra?
Io da oggi faccio così: raccolgo le cicche e le faccio passare sotto l'uscio della loro abitazione.

Ho iniziato anche un'altra terapia antistress: ogni volta che vedo qualcuno occupare abusivamente un parcheggio per handicappati appoggio un tagliando con la scritta:
"SE ESSERE S-----O E' UN HANDICAP QUESTO POSTO E' TUO" e poi chiamo i vigili.

Lo so, il linguaggio non è dei migliori (ricordatevi che dalle suore ero compagna di classe di Luciana Littizzetto, qualcosa vorrà dire...) ma quando ci vuole ci vuole.

Il mio comune, Grugliasco, "pare" abbia attivato le ronde contro chi non fa la raccolta differenziata...BENE ! Invece di bastonare qualche extracomunitario di passaggio(la zona a dire il vero non ne è ricca) si bastoneranno virtualmente (spero con multe salate) gli incivili che rendono vano il lavoro di tanti concittadini.

Non state a rosicare, non è tutto inutile, qualcosa può essere fatto da ciascuno di noi, per la propria città, per l'ambiente...E per il nostro fegato.

Avete altre "simpatiche" idee?

28.3.09

UN GIORNO DI SCUOLA NEL 2020

Ieri sono stata, solo per poche ore, al convegno "UN GIORNO DI SCUOLA NEL 2020"
Torino, 26-27 marzo 2009
Arsenale della Pace-SERMIG
Piazza Borgo Dora, 61

Il giorno prima non ho potuto partecipare perchè nella mia classe hanno girato un nuovo video che sarà presentato in un a conferenza stampa a Roma (forse in presenza del ministro dell'innovazione) insieme ai video registrati nelle altre due scuole (di Roma e Palermo) che stanno utilizzando i jumpc in classe, pur con modalità diverse (i loro bambini ad esempio non portano a casa i computer, a scuola i jumpc sono collegati all'alimentatore, i docenti usano un software per il controllo di tutti i computer...)
Avremo così la possibilità di vedere i bambini e i docenti delle altre scuole nel corso di un collegamento satellitare.


Non posso commentare molto per il poco che ho sentito, ma ho salutato volentieri alcune persone conosciute a Bologna per il seminario "Da Socrate a Google".
Qualche commento lo ha scritto per ora l'amica Eleonora Pantò sul suo blog Puntopanto

In ogni caso signori, nel 2020 a scuola io ci sarò ancora, avrò "solo" 56 anni...
LE FUTURE C'EST MOI!
...E allora sarà meglio darsi da fare!

27.3.09

Ma come contano i Cinesi?


Grazie a Elena che mi ha segnalato questo interessante e divertente metodo per fare le moltiplicazioni come i Cinesi (davvero le fanno così?C'è qualche Cinese tra i miei lettori o qualcuno che ne sappia qualcosa?)
In ogni caso il metodo mi piace molto.

Qui invece, sul sito dell'amica di rete Annarita, potete trovare il più conosciuto metodo arabo


...E già che ci siamo io avevo trovato come contano i Giapponesi!

Poi ho trovato questo...


Lo abbiamo provato, ma pare non funzionare sempre, per cui...

e questo...


Troppo complicato per noi della scuola primaria...

Ah ci sto prendendo gusto!!

Qualcuno ha altri metodi da suggerire? Non troppo astrusi please, la mia mente già vacilla...

Ma si sa, navigare è un po' come mangiare ciliegie...e così ho trovato questo interessante articolo dal titolo "Perchè i bambini asiatici sono più bravi in matematica?"

Bè, vedi Elena che cosa hai scatenato??

Appello per il diritto alla libertà di cura



Perchè voglio una morte bella e libera come la vita.
Io firmo.

Casa Oz, che bella idea!


CasaOz, associazione senza fini di lucro, nasce dalla condivisione di attese e riflessioni di un gruppo di persone che hanno scelto di mettersi a disposizione delle famiglie in cui vi sia un bambino malato.

CasaOz si propone di promuovere l’elaborazione di una nuova “normalità” per il bambino e per la sua famiglia, offrendo un supporto professionalmente qualificato che garantisca l’accudimento, l’ascolto, l’accoglienza, la “coccola”.

Il servizio viene concepito in modo tale da raggiungere ed essere raggiunto da tutti coloro che ne abbiano necessità, indipendentemente dalla diagnosi che li accompagna. A tal fine CasaOz intesse una rete di relazioni con le strutture sanitarie o associative già esistenti allo scopo di cooperare al superamento della solitudine ingenerata dalla malattia, integrare l’accudimento e agevolare la comunicazione fra le famiglie e gli enti che hanno in carico il bambino.
I genitori di un bambino malato e ospedalizzato possono aver bisogno di alcuni fra i servizi che offre Casa Oz, anche solo per il tempo di un caffè, per una doccia o per una lavatrice.
Possono trovare un momento di pausa o far vivere un momento di gioco ai bambini. Giungendo a CasaOz prima di tutto saranno accolti, saranno ascoltate le necessità e si cercheranno insieme le possibilità di risposta.




Dal 16 al 29 marzo 2009 CasaOz lancia la campagna di raccolta fondi "LA CASA DEL CUORE".
Partecipare è semplice: potete inviare un sms al numero 48585: da cellulari Tim, Vodafone, Wind e 3 donerete 1 euro. Da rete fissa Telecom donerete 2 euro.

Un piccolo ma importante gesto: grazie alla vostra generosità potranno migliorare ed aumentare i servizi che già vengono offerti ai bambini malati e alle loro famiglie, fratellini e sorelline compresi.

CasaOz
via Giordano Bruno, 191
Villaggio Olimpico - 10134 Torino
Tel. 011. 317.85.07
Cell. 328.5427175
orario di apertura lun-ven 9.00/ 19.00
info@casaoz.org

26.3.09

Da non perdere


Ho fatto ore di prove ma senza cantare...Da lunedì sono senza voce e domani mi toccherà rinunciare al concerto...Ma voi non perdetevelo!

Palatazzoli - Via Sanremo 67 Torino
Venerdì 27/03/2009

Eyes On ice Festival "Quando il Tango incontra il Jazz"

Organizzato dal locale distretto Lions Club a sostegno di un progetto che prevede lo screening oculistico gratuito nelle scuole dell'infanzia di Torino e Provincia.

Ospite d'eccezione è il maestro e pianista argentino Miguel Angel Barcos, che farà, con il Sunshine Gospel Choir e altri artisti convenuti ( ballerini, atleti olimpionici di pattinaggio, orchestre jazz ) un emozionante viaggio tra la milonga, il blues, il jazz...

Sai che novità


da La Tecnica della scuola
Riforma elementari nel Regno Unito: l’uso di internet diventa una disciplina
di A.G.


All’interno di sei aree centrali del nuovo sistema istruttivo sono previste nuove discipline, tra cui l’uso attivo degli strumenti tecnologici on line finalizzati a migliorare le conoscenze.
Ma anche a prevenire comportamenti devianti in ambiente virtuale.
Le indicazioni, giunte dall’ex capo del Dipartimento del Governo per la tutela dei minori, prevedono attività di blogging, oltre che la fruizione dell’enciclopedia Wikipedia e del social network Twitter.



Il Regno Unito
si appresta a vivere una riforma scolastica della scuola elementare incentrata sull’uso degli strumenti informatici più moderni finalizzato alla didattica: per gli studenti inglesi lo studio attraverso le nuove tecnologie digitali, in particolare del computer collegato ad internet, potrebbe addirittura diventare una vera e propria "disciplina".

Il dato è contenuto nelle linee guida di riforma del curriculum scolastico allo studio da diverso tempo: anche se si tratta di informazioni ancora non ufficiali, fonti accreditate le considerano molto attendibili. Anche perchè starebbero ricevendo il consenso da una discreta fetta di esperti e addetti ai lavori. Tanto che la loro pubblicazione viene data per probabile già dal prossimo mese all’interno del piano di riforma definitivo.

La linea a favore dell'uso ragionato di internet sarebbero giunte da Sir Jim Rose, ex capo di Ofsted (il Dipartimento del Governo per la tutela dei minori): è chiaro che motivazioni siano quindi non solo didattico-formative, ma anche preventive.

L'esperto di minori reputa quindi fondamentale che ad esempio gli alunni oggi già a dieci anni siano in grado di destreggiarsi con le attività di blogging; oltre che consultare con efficacia l’enciclopedia digitale on line Wikipedia e il social network Twitter (l’equivalente sopra la Manica di quello che è per noi Face book).

Ma anche scrivere sulla tastiera del computer come lo si fa normalmente con la mano.
Saranno sei le aree centrali del sistema istruttivo del Regno Unito: inglese, comunicazione e lingue, matematica, scienze e tecnologia, scienza umane, sociali e ambientali, salute fisica e benessere, arte e design. Tra le nuove discipline spiccherebbe proprio l’uso attivo degli strumenti tecnologici finalizzati a migliorare le conoscenze.

Insomma, se anche i noti conservatori inglesi decidono di tarare i nuovi programmi d’insegnamento sulla base degli ultimi ritrovati multimediali on line significa proprio che l’ora X in questa direzione è proprio scattata. E chi non si adegua rischia grosso.



Bello, mi chiedo solo cosa significhi esattamente:

"per gli studenti inglesi lo studio attraverso le nuove tecnologie digitali, in particolare del computer collegato ad internet, potrebbe addirittura diventare una vera e propria disciplina"

E' proprio quello contro cui si dovrebbe in realtà combattere: la navigazione ha senso se devo fare ricerca, condividere, esprimere, giocare...e dev'essere legata, a scuola, alle attività didattiche. Farne una disciplina vuol dire rischiare di fare ore senza contenuto, senza legami con la realtà che si sta vivendo in classe.

Maestra cosa c'è ora? Lezione di wiki? La verifica sui blog? La prego non mi interroghi, non ho ripassato facebooK!...Mamma, ho preso 9 in chat!

Ma forse ho capito male...

In ogni caso noi a scuola abbiamo già superato il Regno Unito, i bambini lavorano da tempo per diventare, attraverso esperienze e giochi, navigatori attenti e consapevoli.

E spero saremo sempre più numerosi.

24.3.09

Su suggerimento di Renata

Grazie a Renata che in un commento al post precedente ci ha suggerito di rileggere il
dicorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell'Associazione a difesa della scuola nazionale "Facciamo l'ipotesi" - 1950

23.3.09

Un sano vaff... ogni tanto ci vuole.

Dall' 8 marzo ho smesso di fumare. Cerco pertanto di mantenere la calma.
Che ovviamente è saltata quando stamattina, sorseggiando il caffè, ho letto (in versione cartacea) il seguente articolo de La Stampa:

Più iscritti alle private

Aumentano gli alunni delle scuole non statali ma diminuiscono gli istituti e le classi crescono
FLAVIA AMABILE


"Almeno 15-20 mila alunni passeranno alla scuola privata il prossimo anno. Tutto era iniziato lo scorso novembre con un taglio dei fondi alle scuole parificate cattoliche: scomparsi 133 milioni di euro per il 2009 e i 140 milioni di anticipo per il 2008/2009. I vescovi avevano subito protestato e incassato la promessa di Berlusconi di risolvere tutto.

Ma le promesse in Italia sono quello che sono, ed allora alcune Regioni e enti locali avevano preferito intervenire. E, quindi, è andata a finire che non solo le scuole cattoliche non saranno in crisi ma un primo bilancio delle iscrizioni le vede in deciso aumento. «Soprattutto al Nord - precisa Ernesto Mainardi tesoriere dell’Agesc, associazione che rappresenta i genitori delle scuole cattoliche - dove sono state attuate politiche di aiuto: penso alla Lombardia ma anche al Piemonte o all’Emilia Romagna».

Ed infatti in Lombardia alle elementari le richieste per gli istituti non statali crescono all’incirca del 15%, alle medie del 10%. Le iscrizioni per il prossimo anno sono ancora aperte, ma per il momento il prossimo settembre nella sola Lombardia oltre 8mila studenti passeranno alle paritarie. Una cifra destinata a raddoppiare se si considera tutto il centro-nord. I motivi di questo aumento? In parte gli aiuti finanziari che hanno reso meno onerosa la retta, in parte le incertezze legate ai cambiamenti introdotti dal ministro Gelmini che hanno creato molto disorientamento fra i genitori.

In prima fila negli aiuti è Roberto Formigoni, governatore della regione Lombardia e ciellino da sempre. Già lo scorso anno aveva previsto 45 milioni di euro di finanziamento. Li aveva chiamati «dote per la libertà di scelta» e trovato un modo per estendere i contributi anche a famiglie non particolarmente disagiate. Infatti il 73,55% dei beneficiari ha un reddito lordo annuo che va da 30 mila fino a 198.000 euro. Aiuti pienamente riconfermati per il nuovo anno scolastico.

Ma a dare una mano alle scuole private sono in tanti. Ad Omegna, in Piemonte, la giunta comunale ha previsto 18 mila euro per gli istituti non statali. Anche la Regione Piemonte non si è mostrata meno generosa: alla fine del 2008 ha dato il via libera a un buono scuola che prevede il 40% di contributo in più (con punte dell’80%) rispetto allo scorso anno per le famiglie che iscrivono i figli alla scuola paritaria.

Oppure la provincia di Trento dove le spese per le scuole private sono aumentate del doppio rispetto al 2008: un aumento pari a 1 milione e 300 mila euro da assegnare alle singole scuole in base al numero degli iscritti. Ad incidere sulla decisione sarebbe proprio l’aumento del numero degli studenti delle scuole private: 128 alunni in più che su 3778 alunni totali rappresenta un buon 3% in più.

Il risultato non si fa attendere. Le iscrizioni aumentano. Gli ultimi dati ufficiali disponibili mostrano 700.118 iscritti alle scuole non statali con un aumento dello 0,8% e 952.571 iscritti alle scuole statali, pari ad un calo dell’1,5%.

Il problema è che gli istituti privati, almeno quelli cattolici, diminuiscono. In media chiudono una decina l’anno già da alcuni anni, e quindi il numero di alunni per classe nelle scuole non statali aumenta sempre di più. Alle elementari nell’anno scolastico 2005/06 in media negli istituti statali si contavano 18,45 alunni per classe, cifra più o meno invariata due anni dopo (18,64). Nelle scuole non statali, invece, da 19,43 si passa a 20,10: vale a dire quasi un alunno in più per classe in due anni. Lo stesso alle secondarie: da 15,41 alunni si passa a 16,21 dopo due anni contro i 21,27 pressocché invariati degli istituti statali. Nelle scuole di primo grado il numero degli alunni delle statali è in lieve calo (da 21,02 a 20,92 dopo due anni) mentre aumenta nelle scuole non statali (da 21,76 a 22).

La scuola pubblica, insomma, appare in crisi e le associazioni che rappresentano le scuole cattoliche ora chiedono una riorganizzazione del settore. E’ necessaria una legge per la parità scolastica, ha chiesto Maria Grazia Colombo, presidente dell’Agesc. «Occorre lasciarci alle spalle il modello della scuola unica», ha spiegato. E il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha promesso una legge «molto prima della fine della legislatura» ricordando che al ministero è al lavoro una «commissione sulla parità» per affrontare la questione.





Per carità, nulla da dire, ognuno mandi i figli dove meglio crede, ma leggete ciò che ho sottolineato in grassetto:

in parte le incertezze legate ai cambiamenti introdotti dal ministro Gelmini che hanno creato molto disorientamento fra i genitori. "

Suvvia, un po' di decenza e coerenza!

Vuoi iscrivere tuo figlio alla privata perchè sei un cattolico praticante e convinto della validità di tale insegnamento?
E' giusto che tu lo faccia (vengo da ottimi quattro anni di magistrali dalle suore di Maria Ausiliatrice)
Ma che tu iscriva in costose scuole private tuo figlio perchè sei disorientato da chi HAI VOTATO non lo sopporto!

Il rischio per le scuole private è di trovarsi con classi molto numerose, docenti spesso con stipendi inferiori a quello degli statali (pensate un po', ancora meno di noi...) e spesso non vincitori di concorso (vorrà dire poco ma qualcosa vorrà pur dire)e tanti nuovi genitori che diranno "io pago, quindi pretendo".

Ma questo è un rischio che non tocca noi, noi ne abbiamo ben altri...

Relazione di Francesc Pedrò a Bologna



Sul sito dell'Adi pubblicata la relazione di Francesc Pedrò, direttore del New Millennium Learners Project dell'OCSE-CERI e persona molto simpatica.

20.3.09

Un nuovo appuntamento...





Guardate dove andrò
e tra quali mega-nomi sono stata inserita...
Da far tremare un po' le gambe.
Ma poco poco.

D'altra parte le buone idee e i progetti ben fatti devono essere seminati ovunque, da qualche parte attecchiranno!

Pontificia Università Lateranense

n.b. Lo so, lo so, al momento appare anacronistico data la situazione, ma lasciatemi un poco di ottimismo... E' il motore che mi fa andare avanti.

15.3.09

Commenti?



Condivido molte cose, meno i facili entusiasmi. Purtroppo non c'è un'unica medicina per guarire questa scuola...Ma sono curiosa di sapere cosa ne pensate voi.

11.3.09

Finalmente eccoci qui



Ecco il numero 60 di Form@re, gennaio-febbraio 2009, "One laptop per child, digital divide e computer nei percorsi formativi".
C'è anche un mio contributo sull'esperienza dello scorso anno scolastico.

9.3.09

Siate i loro occhi



Un bel video con Giancarlo Giannini sulla pedopornografia in rete.
La frase con con cui mi è stato segnalato è:

"un bambino da solo con un computer nella sua stanza, non è sempre al sicuro. Siate per lui occhi che guardano"

Se i vostri occhi non possono essere sempre presenti usate i filtri!!!!

...E soprattutto, diventate con i vostri figli navigatori consapevoli

6.3.09

Liber in To

Ieri il gruppo del progetto "Un computer per ogni studente" ha partecipato al Il primo Forum del Libro Scolastico, organizzato dall'Ufficio Scolastico Regionale in collaborazione con gli editori, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Fondazione per la scuola della Compagnia di San Paolo, La Fabbrica di Milano.

La tavola rotonda era composta da:

* Mariano Turigliatto, Consigliere Regionale, che ha tessuto le fila del progetto
* Antonietta Di Martino, dirigente scolastico I Circolo Rivoli
* Francesco La Rosa, dirigente scolastico ITIS Majorana di Grugliasco
* Paola Limone, docente referente progetto - I Circolo di Rivoli
* Dario Zucchini, docente ITIS
* Majorana, ideatore/referente progetto
* Dario Corradino, giornalista La Stampa
* Marco Griffa,direttore amministrativo Loescher Editore

moderava Maria Paola Minetti, docente – USR Piemonte

Chi si aspettava una contrapposizione tra libri scolastici e computer sarà rimasto deluso, nel nostro caso sono entrambi strumenti utilizzabili nella didattica per ricercare informazioni, approfondire, apprendere.

Il problema delle case editrici è tutto da gestire con il Ministero e con le idee nate sotto l'ombrellone, come docenti possiamo solo dire che non ha alcun senso trasferire quello che c'è su carta, così com'è, nel web e per computer.
Abbiamo bisogno di ben altro, le scorciatoie non servono a nessuno tranne forse aqualcuno che dichiarerà impunemente che così la scuola è informatizzata.
I soliti quaqquaraqquà...

1.3.09

Sono stata a Bologna


Sono stata al convegno "Da Socrate a Google" a Bologna.
La mia relazione era sul progetto "Un computer per ogni studente".

Ricorderò:

Una bella serata e un'ottima cena in compagnia dei relatori
Un bel po' di tremarella (più di 500 iscritti al convegno)
Alcune interessanti relazioni
Diversi spunti di riflessione
Tanti biglietti da visita (ma me li dovrò fare anche io??)
Nuove possibilità di condivisione di esperienze.
Una bellissima Bologna che da tanto non vedevo.