30.1.14

Anche le maestrine nel loro piccolo si incazzano



VERGOGNATEVI



Bene, con oggi il mio disprezzo profondo per la gestione inefficiente, raffazzonata e incurante del lavoro e della fatica altrui mostrata dai nostri Ministeri ha raggiunto i massimi vertici.

Mi concentrerò in particolar modo su alcuni temi che mi hanno toccata da vicino in quanto responsabile da anni di un sito scolastico.

2004: folgorata da un convegno a Torino in cui si parlava di accessibilità dei siti della Pubblica Amministrazione, di quanto fosse importante che tutti potessero "leggere"e partecipare in rete (ipo e non vedenti, portatori di altri handicap, possessori di connessioni lente...) ho subito iniziato un lavoro certosino che mi ha fatto perdere molte diottrie per ripulire il codice con cui erano scritte centinaia di pagine del sito scolastico che avevo creato.
Pareva che, oltre all'importanza morale dell'accessibilità, ci fossero scadenze per adeguare tutti i siti della pubblica amministrazione oltre i quali si sarebbe pagata una penale, si sarebbe stati messi alla gogna....Ho trovato in rete gli amici del gruppo Porteapertesulweb e uno studentello di Catania (ora professionista rinomato) che ha passato notti in rete ad aiutarmi.

Che ne è stata di tutta questa accessibilità urgente e indispensabile? A 10 anni di distanza ci sono ancora molte realtà che non si sono degnante di adeguarsi, e gli stessi Ministeri inviano documenti assolutamente deprecabili in termini di accessibilità. Nessuna multa, nessuna gogna, tutti felici e indifferenti a parte i soliti Don Chisciotte..

Poi è stata la volta dell'Editoria digitale: da un anno all'altro tutto doveva digitalizzarsi, ho partecipato durante l'estate ai bandi Ministeriali controllando con il lanternino i prototipi presentati dalle ditte, assegnando punteggi per migliaia di voci...

Intanto sotto l'ombrellone qualcuno di quelli "in alto" decideva che si poteva anche rimandare tutto, con calma...Tanto i soldi per i computer non ci sono!

Quest'estate grande onore: vengo inviata a far parte delle commissioni giudicatrici per il Concorso docenti. Si dovrebbe luglio e agosto, 50 centesimi a tema corretto...
Opto per un educato "non grazie". Se mi si chiama perchè si riconosce la mia professionalità 50 centesimi sono un po' pochini...

E anche sul tema dei computer  qualcosa da dire ce l'ho: ho fatto parte del gruppo piemontese che ha progettato un modello riconosciuto e apprezzato in tutta Italia e Europa (hanno parlato della mia classe anche alla BBC...): Scuola Digitale Piemonte. Si sarebbe dovuti partire con centinaia di classi questo settembre, dopo il successo dell'esperienza degli anni passati, ho di nuovo dato ore del mio lavoro aiutando alcune classi a partecipare al bando classi 2.0....

...Le due classi hanno vinto, tutto il gruppo di lavoro è pronto a partire, da settembre aspettiamo i fondi promessi per acquistare i computer, da settembre tutto tace, i bambini crescono e le maestre e i professori imbiancano ( o inacidiscono).

Vogliamo parlare del registro elettronico? Indispensabile, urgente, non domani, OGGI! Senza alcun onere da parte dello Stato ovviamente, per cui buttati via gli ultimi euro nell'acquisto di software di ditte private (perchè mai il Ministero avrebbe dovuto offrire a tutte le scuole d'Italia un software unico, gratuito e magari opensource come richiederebbe la legge fatta dal Ministero stesso?) e di computer....

E poi? E poi tutto stagna, manca qualche scartoffia, manca qualche ok, ops, manca "solo" l'emanazione del decreto di dematerializzazione ,chi ha i registri elettronici è in realtà fuorilegge se non fa il doppio lavoro anche su carta....

Un'altra trovata? Tutti i siti  della Pubblica amministrazione devono avere l'indirizzo che termina in .gov  
Cambia abbonamento, compila scartoffie, paga di nuovo e di più i gestori di spazi web...
Poi mi viene quella curiosità...ma il Ministero dell'istruzione sarà .gov? ...Ovvio che no!
Così come il Ministero delle Finanze e immagino altri...

E passiamo alla sorpresina di oggi. 
Da alcuni mesi si parlava di Trasparenza delle Amministrazioni pubbliche: tutto va pubblicato in rete, tutto dev'essere meticolosamente scritto e salvato e a disposizione del pubblico.
Strano che chiedessero anche a noi scuole una tale mole di lavoro, esattamente la stessa richiesta a



Una mole di lavoro impressionante, senza alcuna chiara informazione alle segreterie, e di nuovo senza servizi comuni e gratuiti offerti dal Ministero delle Finanze o da quello dell'Istruzione. 
Le scuole meno informate sono ancora lì che si chiedono di che diavoleria si stia parlando, quelle mediamente informate ma senza personale preparato hanno acquistato prodotti dalle solite ditte (la legge dice che non si dovrebbe, che si dovrebbero scegliere analoghi prodotti gratuiti...che ci sono...) , i più "fortunati" si sono fatti un gran mazzo per adeguare i siti, e le segreterie hanno riempito i contenitori preparati dai docenti che dopo le loro brave ore di lavoro in classe hanno passato le notti su codici e diavolerie tecniche varie...

Un ragazzo, Marco Milesi, ha lavorato come un pazzo e ha regalato a tutte le scuole che ne hanno fatto richiesta i servizi che lo Stato non ha saputo prepararci.
AVCP
AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE

Un altro generosissimo, Ignazio Scimone, ha offerto gratuitamente tutto il necessario per l'albo pretorio


Ancora una volta Porteapertesulweb è stata un'ancora di salvezza, ancora una volta ci si è ritrovati insieme, i più bravi ad aiutare i meno bravi, i meno bravi a cercare di capire per poi a loro volta dare una mano...

La scadenza di alcuni adempimenti era stata stabilita da tempo per domani.
Da due giorni l'unico servizio offerto dalla Gazzetta Amministrativa ( che si è degnata di segnalare alle scuole in grande ritardo la possibilità di avvalersi dei suoi servizi) è in tilt, così come è in tilt il servizio di posta che avrebbe dovuto recepire entro domani tutti i dati richiesti a tutte le pubbliche aministrazioni.

E oggi? E oggi un comunicato (ovviamente non ancora inviato alle scuole, ma in immagine pdf non accessibile e scritto in burocratese perfetto) dice che tutto è rimandato, e che forse tanti adempimenti non dovranno essere rispettati dalle scuole. 

OGGI, capite?? Oggi!!

Io grido qui il mio disgusto per questa totale mancanza di rispetto per il lavoro e l'impegno altrui, per il pressapochismo, per gli sperperi più o meno consapevoli.

Io, maestrina dalla penna e dai capelli rossi, oggi sono profondamente incazzata!!

D'ora in poi offrirò le mie ore a qualche gruppo / ente di volontariato, non le regalerò mai più a uno Stato sprecone e pasticcione. Se mi vogliono mi paghino per i servizi altamente professionali che in questi anni ho imparato a offrire.

punto.

p.s. indignati, delusi, e molto molto arrabbiati migliaia di docenti, il personale di segreteria e i dirigenti coinvolti in quest'ultima assurda vicenda.

29.1.14

Didatticarte: che bello!



Che bello il blog Didatticarte di Emanuela Pulvirenti! Tantissimi percorsi sull'arte, originali e molto interessanti. Assolutamente da non perdere.

Il lap book sul corpo umano



In qualche post precedente avevo spiegato cosa sono i lap book, in classe ne abbiamo creato uno sul corpo umano.

E' stato divertente e i bambini sono stati davvero creativi. Hanno scelto loro l'argomento e deciso loro il tipo di libricino-gioco da creare.

Ecco cosa c'è dentro il nostro Lap book

I fiori di Isabella


Una delle grandi passioni di Isabella erano i fiori. Li cercava nelle sue lunghe camminate, li fotografava e scriveva il loro nome. 

Condivido con tutti questo suo album, so che sarà un altro modo per ricordarla.

28.1.14

Le piccole cose cambiano...



Avevo parlato qualche giorno fa di questo artista che si è divertito ad utilizzare semplici piccoli oggetti per fare dei disegni in cui l'oggetto cambiava compito e si trasformava in qualcos'altro.
In classe oggi ci abbiamo provato anche noi, ed è stato molto divertente!

Guardate qui i nostri disegni

Più ti manca qualcuno...


"La prospettiva delle lontananze fa percepire tutto più nitido. Ci sono assenze che sono scuse, assenze che sono pause. Ci sono mancanze che restano, presenze che stancano, tenute in vita artificialmente soltanto dall’abitudine. Al di là di ogni apparenza, in un mondo in cui quasi tutto si cancella in fretta per fare spazio a centomila possibili novità, qualcosa la metti a fuoco oltre ogni previsione possibile e per quanto ci provi non puoi negarla ai tuoi occhi. Più ti manca qualcuno più è ovunque presenza."

(Massimo Bisotti)


27.1.14

Isa è volata via



Isa è volata via, uccellino troppo fragile e delicato...tante lacrime per i tuoi piccoli e teneri sogni infranti...

Isabella era una cara amica, che cantava da tanti anni con me nel coro, e come me aveva 49 anni. Dopo un'ennesima mazzata dalla vita ha scelto di sparire venerdì ed è andata a perdersi e a morire in montagna, la montagna che tanto amava. 
Dopo tre giorni di ricerche l'hanno trovata oggi, senza vita, pareva addormentata, sotto un albero.
Era piena di vita e di amici. Non è bastato. Non siamo bastati.


25.1.14

Se non studiate vi fregheranno



Da La Stampa


Dopo due anni di lavoro si è concluso il progetto “Dedalus”, finanziato con un bando “Interreg” e promosso da Città Studi Biella, l’Alta Scuola Pedagogica dei Grigioni (in Svizzera), la Scuola Holden e il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino. Quattro partner, 16 scuole, 324 ragazzi e un obiettivo: ridurre l’abbandono scolastico.Il metodo ha visto l’intervento congiunto di psicologi e scrittori. E i primi dati raccontano che, a 12 mesi di distanza dagli incontri, solo il 3% degli studenti si è ritirato o ha intenzione di ritirarsi. Un esito di rilievo considerando i dati Istat sulla dispersione scolastica nazionale (18%). Nel video di presentazione anche un messaggio di Saviano ai ragazzi: «Chi abbandona la scuola uccide il proprio onore...».

La misura del mondo


In matematica non sono brava.
Perdo il conto delle foglie dei rami
e per le stelle ogni volta ricomincio da capo.
Non riesco a misurare il salto delle cavallette
e non so la formula per il perimetro delle nuvole.
Il calcolo di quanta neve sia caduta mi sfugge
e anche di quanta ne possa reggere un filo d’erba.
La somma dei passi per arrivare al mare non mi riesce
e mi chiedo se per il ritorno devo fare una sottrazione.
Ho diviso il numero dei semi per i frutti
il risultato è una nuova foresta e ne avanza qualcuno.
Se moltiplico le giornate di sole per quelle di pioggia
ottengo più di sette stagioni e non so quante settimane.
La matematica mi confonde. Come misura del mondo è strana.
Per quanti conti si facciano qualcosa non torna mai pari.
Due finestre fanno una vista? Quattro muri sono una casa?
Noi siamo i nostri centimetri, chili, litri? quanto pesa un segreto?
quanto misura una risata? e l’area del cuore come si calcola?
Azzurra D’Agostino (Porretta Terme, 1977)

Il tablet a scuola


Il collega amico Salvo Amato, che già porta avanti corsi per Android, mi segnala che sta organizzando ora corsi on line per l'uso dell'Ipad nella didattica.

Per informazioni: salvo.amato@gmail.com

24.1.14

Prima di essere nati...


Bellissime immagini di animali nella pancia della mamma o nell'uovo. Per i miei alunni con cui stiamo studiando la gravidanza:-)


Aggiungo questa immagine di cui abbiamo parlato a scuola, che fa vedere come nei primi stadi siamo davvero tutti molto simili:-)

Le "piccole cose" di Javier Perez


Mi piacciono le opere di questo artista equadoregno, oggi oggetto, in un contesto diverso, può trasformarsi come per magia. 
E' gioco, è arte, è poesia.

http://www.behance.net/gallery/Instagram-Experiments/8797709 
(scorrere la pagina fino in fondo)

Piccole idee anche per lavorare a scuola...:-)

If I don't

Without You

Salman Khan: Usiamo i video per reinventare l'educazione

23.1.14

Capovolgere la classe? Un'idea


La classe capovolta

Innovare la didattica con la flipped classroom


Ho appena finito di leggere questo libro. L'ho trovato molto gradevole e interessante.
I due autori hanno saputo raccontare in modo semplice e chiaro qual è l'idea e quali sono gli obiettivi che ci si pone nel proporre questo nuovo modello di apprendimento, elencandone i punti a favore e a sfavore, rispondendo in anticipo a molte domande e dubbi (che a me erano sorti...).

Il flipped learning consiste nell’invertire il luogo dove si segue la lezione (a casa propria anziché a scuola) con quello in cui si studia e si fanno i compiti (a scuola anziché a casa).

L’idea è quella di fornire agli studenti dei materiali didattici appositamente preparati e/o selezionati dall’insegnante, ai quali è assegnato il compito di insegnare. Si può trattare di video, risorse multimediali, libri o ebook: l’importante è che siano in grado di trattare adeguatamente ed esaustivamente il contenuto. 
Gli studenti studiano a casa guardando i video, consultando i materiali ed adoperandoli più volte fino a quando i concetti non sono sufficientemente chiari. 

Nel contesto scolastico l’insegnante  proporrà e seguirà le attività applicative: esercitazioni, compiti, risoluzione di problemi, studio di casi, attività di approfondimento, accompagnando gli allievi nello sviluppo ed estensione delle conoscenze, verso la trasformazione in capacità concrete e competenze.



Come? Perchè? Con quali strumenti? Superando quali difficoltà? Con quali semplici strategie di supporto? Ecco alcune delle domande alle quali vengono date risposte chiare ed efficaci. 

Forse per noi della scuola primaria l'applicazione in toto della metodologia è eccessiva, ma ho trovato molti spunti e suggerimenti utili per iniziare a sperimentarla almeno in parte. 

"La classe capovolta" mi è piaciuto anche perchè è scritto da colleghi appassionati del loro lavoro pur perfettamente consapevoli (e immersi) delle difficoltà e delle contraddizioni fortissime che la scuola sta vivendo.

Viene voglia di capovolgere tutto domani...!


21.1.14

Lapbook per la scuola



Sul sito del maestro Roberto ho trovato un bell'articolo sui Lapbook.
Che cosa sono? 
I lapbook sono cartelle che: 

  • raccolgono il lavoro didattico, lo documentano, personalizzano l’insegnamento e l’apprendimento 
  • rendono piacevole, divertente, ordinato il lavoro svolto dagli alunni a scuola. 


Sono utili agli insegnanti per la costruzione delle unità di apprendimento, di percorsi didattici,di piani individualizzati o per valutare le competenze raggiunte dagli alunni. 
Possono anche essere realizzati a casa insieme ai genitori come rinforzo delle attività scolastiche .

Sul sito Solo Lapbook troverete tante spiegazioni ed esempi pratici, tutorial e materiali già suddivisi per materie.

La lim è un miraggio? I computer ormai hanno la muffa? Torniamo a carta colla e fantasia

20.1.14

Fa quel che può, quel che non può non fa


L'origine della frase è legata ad una vicenda singolare, almeno quanto originale è stata la didattica e la personalità del maestro Alberto Manzi: l'insegnante era stato sospeso dal servizio presso la scuola elementare Fratelli Bandiera per decisione del Provveditore agli studi di Roma Italia Lecaldano.

L’accusa rivolta a Manzi era di essersi rifiutato di redigere i giudizi analitici di valutazione, ovvero quella parte dedicata alla personalità degli allievi per due anni scolastici (‘78/’79 e il 79/80), con dimezzamento dello stipendio (120 mila lire al mese) e un ritardo di 2 anni nella maturazione dell’anzianità contributiva.


Alberto Manzi aveva giustificato il suo gesto sostenendo una inadeguata preparazione scientifica per la valutazione della personalità degli allievi: “ Non è mio dovere parlare della vita del ragazzo, della sua partecipazione individuale della scuola (eventualmente dovrei dire io quanto sono stato capace di farlo partecipare o meno a questa vita); non è mio dovere (e non rientra nelle mie capacità analitiche) dare un giudizio relativo al comportamento psicologico dell’alunno. Credo sia mio diritto, oltre che mio dovere, in difesa dei fanciulli stessi, di non compilare delle schede che risulterebbero false. N
on posso bollare un ragazzo con un giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento; se il prossimo anno uno legge il giudizio che ho dato quest'anno, l'abbiamo bollato per i prossimi anni".


Il provvedimento fu reso effettivo a un mese dall’esame di licenza elementare, provocando la dura reazione dei genitori dell’allora 5G, che ritennero la pena eccessivamente dura, soprattutto per i bambini.

L’anno successivo il maestro decide di far fare un timbro che riassumesse una valutazione complessiva per tutti i ragazzi con scritto “Fa quel che può, quel che non può non fa”. Una frase destinata a diventare presto un modello.
Il Ministero si mostrò contrario alla valutazione timbrata, al che Manzi ribattè: "Non c'è problema, posso scriverlo anche a penna".

Alberto Manzi su Wikipedia

14.1.14

Avete un sogno? Sabrina lo dipinge, nel vostro cassetto





La mia adorata amica artista di San Salvario Sabrina Costantini Always, già nota per i suoi ritratti di alberi, ora invita i torinesi a portarle gli oggetti che rappresentano le loro aspirazioni. E parte un nuovo progetto

Il progetto della mia amica Sabrina

Alcuni momenti della serata di incontro.


Il sito di Sabrina


I segni che restano


Un' insegnante di New York per spiegare alla sua classe il significato del bullismo dette ai suoi alunni il seguente esercizio.

Disse ai bambini di prendere un pezzo di carta e di stropicciarlo, sporcarlo e calpestarlo, il più possibile senza però strapparlo. Poi di aprirlo e lisciare il più possibile il foglio e osservare attentamente i segni rimasti. 


A questo punto disse loro di scusarsi per quello che avevano fatto. Nonostante le loro ripetute scuse i bambini si accorsero che quei segni non sarebbero mai spariti dal foglio. 

Per quanto loro ci provassero duramente, il problema non aveva soluzione. 

"Questo è ciò che succede quando un bambino è prepotente con un altro bambino; si può chiedere scusa, ma le cicatrici rimangono sempre." disse l'insegnante.


Gli sguardi sui volti dei bambini della classe le fecero capire che il messaggio era arrivato a destinazione.


traduzione da un pezzo trovato in inglese in rete (grazie a Maurizio Zambarda)

12.1.14

Parigi


Parigi dicembre 2013: alcune foto.

Un ricordo


Quando il "potere" annebbia un po'...



IL QUESTIONARIO HARD DAL PRESIDE SOCIOLOGO

Tra i circoli didattici più vicini a casa mia c'è questo, e stavo considerandolo tra i papabili per un ipotetico trasferimento...Oh mamma...

La casa di Anna Franck in 3D


The secret Annex Online

p.s. segnalato da Annie Mazzocco

Come funziona la maestra



"...la maestra ha una parte davanti, che quella che si vede di solito e una parte dietro che si vede quando si gira. Ci sono maestre lunghe o maestre corte, maestre larghe oppure sottili. Una maestra piccola non e' mezza maestra, così come una molto grande non vale doppio. Le maestre possono avere colori molto diversi. Possono essere scure e chiare, ricce, lisce a pallini, a fiori, a spirali, a scacchi e varie fantasie. 
Sulla maestra a righe si scrive, sulla maestra a quadretti si fanno le operazioni. 
Dentro la maestra ci sono i numeri, le tabelline, i fiumi e monti, l'orologio, 5 sensi, l'uomo primitivo e tante altre cose a poco a poco finisco anche dentro i bambini. 
Nelle giornate buone la maestra fa entrare nei bambini quello che serve senza perdere niente per strada nè restar svuotata del più piccolo aggettivo. 
Se una maestra manca si fa una sottrazione. Se arriva una maestra nuova si fa un' addizione. 
Tutte le maestre del mondo andrebbero divise per tutti i bambini del mondo. Quando non ci sono abbastanza maestre allora bisogna moltiplicarle. Le maestre primitive erano più pelose di quelle di adesso davano meno compiti, insegnavano cose diverse. Col tempo le maestre hanno perso i peli si sono trasformate e hanno spiegato ai bambini in tutte le lingue del mondo. Ma tra di loro parlano la lingua delle maestre che e' come la lingua dei grandi , ma ancora più difficile. 
Con i bambini parlano scan-den-do- bene le sillabe, oppure sottovoce o URLANDO. Quando la maestra e' arrabbiata si ferma tutto. Non si aggiunge più, non si riesce a dividere niente, il fiume non scorre piu' e l'uomo primitivo resta bloccato con la lancia alzata. 
Le maestre un certo punto diventano maestre di qualcun altro. Si possono rivedere dopo un po' però quando se ne incontra una si capisce, si sa che quella era la maestra. Ma quando bisogna ritrovare una poesia, un lago o una vecchia storia sentite in classe, basta cercare bene e alla fine usciranno fuori tutti insieme come li aveva messi la maestra, i più piccoli seduti davanti e più alti dietro in piedi."

Carrer Chiara, Mattiangeli Susanna - Come funziona una maestra- ed. Il castoro

10.1.14

Da far vedere ai bambini. La storia dell'amicizia tra un pettirosso e una bambina in un campo di concentramento.



Video ideato e realizzato dagli alunni della classe 5B della Scuola Primaria "Anna Frank" di 
Colonnetta- Direzione Didattica F. Rasetti - Castiglione del Lago- Perugia- a. s. 2012-2013

Cups



Ho il mio biglietto per un lungo giro 
2 bottiglie di whisky 
so che sembrerà come una dolce compagnia. 
Me ne andrò domani, che dovresti dire? 
Quando me ne sarò andata 
quando me ne sarò andata 
Ti mancherò quando me ne sarò andata 
Ti mancheranno i miei capelli 
Ti mancherò ovunque oh 
Ti mancherò quando me ne sarò andata 
Ho il mio biglietto per un lungo giro 
Uno con la vista più carina 
Ci sono montagne, 
ci sono fiumi 
ci sono cose da farti rabbrividire 
Ma sono sicura che sarebbe carino con te. 
Quando me ne sarò andata quando me ne sarò andata 
Ti mancherò quando me ne sarò andata 
Ti mancherò la mia camminata. 
Ti mancherà il mio parlare 
oh ti mancherò quando sarò andata.

QUI IL VIDEO TUTORIAL E LA PARTITURA

5.1.14

Firmate e fate firmare...


Al Premier e ai Ministri del Governo: annullate il furto di 150 euro dallo stipendio dei docenti

FIRMATE LA PETIZIONE (leggendo bene le motivazioni)