27.2.13

Beata ignoranza...



Bè, certo, la grillina ha sbagliato di un pochetto il numero dei membri dei membri della Camera e del Senato (ha detto "saranno 5/600 alla Camera e circa 300 al Senato", mentre sono 630 e 315...) 
Possiamo farci 'na risata? 
Questi sono i nostri europarlamentari...Ascoltateli bene. 
E riguardatevi le interviste sui 150 anni d'Italia ai nostri politici italiani... La povera grillina si sarà già studiata a memoria numeri e dati, questi che hanno il culo al caldo di sicuro nemmeno si sono vergognati. L'ignoranza è sempre brutta, ma da un giovane pieno di entusiasmo mi aspetto la voglia di continuare ad imparare, da questi vecchi non mi aspetto nulla.


ehhhhhhhh....Che peccato, il video con l'intervista delle iene ai politici italiani sui 150 anni d'Italia è stata rimossa da youtube...una vera perla...
Se avete voglia di aspettare per 30 secondi la fine della pubblicità qui c'è ancora...


E ancora una perla...

26.2.13

Quando abbiamo cominciato...


"...Quando abbiamo cominciato a considerare merce tutto ciò che esiste? Quand'è che abbiamo iniziato a mettere un cartellino col prezzo su ogni essere vivente che abbiamo incontrato sul nostro cammino?
Come ci è potuto venire in mente di costruire delle prigioni nelle quali privare della libertà e della dignità tutti gli individui che ci accompagnano nel viaggio su questa Terra?
Com'è stato possibile che nessuno dei nostri antenati si sia opposto e che tutto ciò sia diventata una pratica comune e "normale" nella nostra società?
Come possiamo percorrere questa strada, solcata ormai da millenni, nella direzione opposta?

A volte una semplice immagine, che non si prefigge alcun scopo particolarmente profondo, può indurci a riflettere su ciò che ci circonda."

Da guardare anche gli altri 99 steps of progress

http://www.nemesianimale.net
Immagine (cc): www.maentis.com

Dedicato


Ai miei allievi e alle mie allieve, sempre così tranquilli...:-))

Elezioni, il giorno dopo


Amore chiama amore



Piccoli gesti quotidiani di attenzione all'altro, in una catena che non si ferma mai...
L'unica possibilità che abbiamo di essere su questa Terra lasciando tracce leggere e ricordi buoni.

24.2.13

Ogni nuvola...


"Every cloud has a silver lining"

ogni nuvola ha una fodera d’argento
(anche le cose più brutte hanno un lato positivo...)

17.2.13

Gioire


La nostra missione, che è la stessa per tutti, è quella di essere felici. 
I modi per riuscirci possono essere miliardi, ma la nostra missione è gioire di ogni singolo istante della vita. 

Sappiamo che prima o poi il nostro corpo fisico cesserà di esistere. Abbiamo solo poche albe, pochi tramonti e poche lune piene da godere. 
Per noi è il momento di essere vivi, di essere pienamente presenti, di gioire di noi stessi e di gioire gli uni degli altri.

Don Miguel Ruiz


(letta in questa pagina)

I mostri siamo noi, tutti i giorni



Un video terribile, che mi ha spaccato il cuore questa mattina. 
Non volevo condividerlo, ma poi ho pensato che non possiamo davvero permetterci di far finta di non sapere, e che ogni nostro gesto puo', per quanto piccolo, far qualcosa per cambiare...

Se ancora c'e' tempo....
Pensiamoci tutte le volte che acquistiamo o buttiamo qualcosa, pensiamo a quello che stiamo facendo...

C'è grado e grado....


Per i miei alunni che stanno iniziando ad usare il goniometro..Ah ah ah

12.2.13

.stori@ - la storia nell'era digitale



L'8 marzo parteciperò ad un'interessante tavola rotonda (con Patrizia Vayola e Cristina Cocilovo) e nel pomeriggio terrò un corso per i docenti della primaria nell'ambito dell'evento ".stori@ la storia nell'era digitale" - Fondazione di Piacenza e Vigevano, auditorium Via Sant'Eufemia 12, Piacenza


QUI IL PROGRAMMA

11.2.13

Sunshine Gospel MaSS Choir



Hai voglia di cantare?
Partecipa al Sunshine Gospel MaSS Choir, un coro di 200 coristi che si
esibirà, affiancato dal Sunshine Gospel Choir, in due grandi concerti con ospiti
internazionali ad Aprile al Teatro Nuovo di Torino, durante i quali si registrerà un cd dal vivo.
Prove da metà febbraio.

Sono disponibili ancora: 
  • 33 posti per soprano, 
  • 17 posti per contralto, 
  • 19 posti per baritono, 
  • 32 posti per tenore.
Chiedi maggiori  informazioni a masschoirsunshine@sunshinegospel.com

Nuovo bando regionale per 120 classi 2.0 e 1 scuola 2.0 – scadenza 26 febbraio


Sul sito www.istruzionepiemonte.it è stato pubblicato il bando per attivare ben 120 classi digitali 2.0 e una ulteriore scuola 2.0 in Piemonte (la prima scuola 2.0 del Piemonte è l’ITI Majorana di Grugliasco). 
Tutte le scuole possono presentare la loro candidatura entro il 26 febbraio 2013, ciascuna scuola può concorrere per un massimo di due classi 2.0.
Il bando prevede alcuni punti di qualità, che fanno tesoro dell’esperienza del progetto scuola digitale piemonte:
  1. l’utilizzo delle tecnologie in più discipline di studio curricolari e non solo in attività progettuali e/o extracurricolari;
  2. l’adozione di sistemi per la navigazione protetta e di reti wireless specifiche per la scuola;
  3. l’utilizzo di un dispositivo (tablet o netbook) assegnato ad ogni studente utilizzabile sia a scuola che a casa per i compiti e anche per il tempo libero;
  4. l’utilizzo sistematico e costante del dispositivo in orario scolastico;
  5. L’assistenza tecnica e il know how qualificato dei centri SAS Dschola.
Il bando (Circolare regionale nr. 52 del 6/2/2013)
www.istruzionepiemonte.it/?p=2106
Il progetto scuola digitale piemonte
www.usrpiemonte.it/scuoladigitalepiemonte

Lavoratori Csea: quando sarà fatta giustizia?



Dedicato a un amico coinvolto in questa drammatica storia, ai suoi colleghi e agli studenti privati dei loro diritti.


Dal 2 aprile 2011 i libri contabili di Csea, l’ente di formazione a partecipazione pubblica, sono  in tribunale. Il liquidatore della società Filippo Brogi aveva presentato istanza di fallimento in proprio. «Un epilogo negativo che non significa la sospensione del nostro impegno sulla vicenda - aveva annunciato il vicesindaco del Comune di Torino Tom Dealessandri in Consiglio - La priorità è di garantire ai ragazzi nella fascia dell’obbligo la prosecuzione dei corsi. C’è inoltre il problema della tutela dei lavoratori. A tal fine occorrerà verificare se ricorrano gli estremi per l’avvio di una cassa integrazione in deroga».


Belle parole vuote...
Era poi iniziata  la lotta contro il tempo per salvare l’anno scolastico degli 840 studenti iscritti all’ente e che rischiavano di dover ripetere i corsi, cercando, contestualmente, di salvaguardare anche i posti di lavoro degli insegnanti. 
La protesta era arrivata in piazza, con scioperi della fame ed incatenamento dei docenti davanti al Comune.

E poi? Poco o nulla, battaglie 
e resistenza silenziose fino a due giorni fa:

(ANSA) - TORINO, 9 FEB - Una quindicina di avvisi di garanzia sono stati emessi dalla procura di Torino nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento Csea, agenzia di formazione del Comune di Torino. I destinatari, secondo quanto si e' appreso, sono ex amministratori, consiglieri e sindaci della societa'. Non ci sono politici fra gli indagati. La procura procede per reati societari.

Dopo i dipendenti mandati a casa, le sedi abbandonate e centinaia di allievi derubati del loro diritto a essere istruiti, la liquefazione del sistema della formazione professionale volge all’epilogo con l’arresto, eclatante, di Renato Perone, padre-padrone dello Csea, il consorzio misto pubblico privato che dal 1979 ha formato centinaia di migliaia di giovani. 


E per i lavoratori? Cosa succederà ora?


da La Stampa

"Oggi Csea è morta. Il suo passivo fallimentare ammonta a 22 milioni di euro. Dei 300 dipendenti, solo un centinaio è stato ricollocato in altre agenzie formative. Degli altri, a cui scadrà la cassa il 12 aprile, un’ottantina proviene dal Comune di Torino. Vorrebbero tornare sotto il Municipio così come - dicono - recita la convenzione con la quale passarono al consorzio. Il Comune nega e oggi c’è una causa che terminerà il 15 marzo. Delle decine di corsi di formazione, molti dei quali per portatori d’handicap, pochissimi sono stati riattivati. Ma mentre l’impero crollava, qualcuno metteva da parte il poco rimasto. "

Cinquantasei persone, ex lavoratori dello Csea,si sono rivolti al tribunale del lavoro di Torino chiedendo di essere reintegrati in Comune.
Gli  ex lavoratori chiedono il reintegro in ComuneL'udienza è stata celebrata il 17 gennaio a Palazzo di Giustizia. 
La decisione arriverà a marzo. A questi primi 56 lavoratori se ne aggiungeranno altri.
L'amministrazione obietta che le riassunzioni sono complicate dai vincoli di spesa pubblica e dalla necessità di svolgere in molti casi dei concorsi.  "Però - replicano gli avvocati dei ricorrenti - tutte queste persone erano state assunte a tempo indeterminato". (fonte: Torinotoday)


“Avevamo solo il 20% di Csea, come potevamo renderci conto?”, ha detto Piero Fassino lunedì 5 febbraio di fronte al Consiglio Comunale.  Era interpellato sulle responsabilità del Comune nel fallimento dell’agenzia formativa e nella distrazione di circa un milione di euro, da parte di Renato Perona, Amministratore delegato ora agli arresti, e del commercialista Piero Ruspini, consigliere di amministrazione di Csea e attuale presidente della So.Crem.   “Solo il 20%”  è una curiosa espressione,  perchè quella percentuale faceva del Comune il socio pubblico di riferimento, mentre il rimanente 29% di capitale pubblico era suddiviso tra una pluralità di soggetti: Regione Piemonte e comuni della  cintura torinese.

Oggi pomeriggio alle 17  il Consiglio comunale di Torino deciderà se istituire una commissione d’indagine ad hoc sul crac Csea.

Potrebbe interessarti:http://www.torinotoday.it/economia/processo-ex-lavoratori-csea-reintegro.html
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Oggi, lunedi 11 febbraio 2013 la questione verrà discussa in Consiglio comunale, dove un gruppo di eletti, di maggioranza e opposizione, chiede la commissione d'indagine. Vedremo se il Consiglio sarà in grado di assumersi la responsabilità di fare luce su quello che è successo in questi 15 anni, finiti con il fallimento dello Csea che si è lasciato allo spalle 300 lavoratori disoccupati e una montagna di debiti (fonte: Torinonline.eu)
Alcuni articoli:
AGGIORNAMENTO ORE 21,30: La Sala Rossa indagherà sul caso Csea

10.2.13

Lezioni BYOD e FLIPPED

Mentre ripartono i bandi per Scuole e Classi Digitali in tutta Italia in tanti ci si chiede come, nelle realtà in cui i finanziamenti non sono arrivati e non arriveranno, si possa comunque utilizzare nella didattica le tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

Un termine che ho appena imparato è BYOD (Bring your own device). 
L'idea è quella di permettere agli studenti di portare a scuola i propri computer, cellulari e tablet da usare insieme ai compagni e all'insegnante per fare scuola. 

Un'interessante esperienza

Altra idea interessante è quella della lezione ribaltata(soluzione attuabile nelle scuole secondarie e solo se tutti gli studenti hanno accesso alla rete da casa) 

Che cosè una Flipped Classroom



Flipped classroom from Laura Antichi

Se la scuola è dotata di filtro per la navigazione (AssoDschola è gratuito e disponibile per tutte le scuole) e di rete wiifii si può lavorare in modo decisamente interessante e divertente.


Nella mia classe, una quarta elementare, quest'anno alcuni bambini portano i loro netbook (con sistemi operativi e software diversi) uno o due volte alla settimana, in classe abbiamo anche un portatile, il mio videoproiettore e il mio ipad. 

I bambini hanno così la possibilità di prendere confidenza con diversi strumenti e modi di operare, e lo fanno in modo estremamente normale.

3.2.13

Le tue mani ti dicono com'è tutto

Questo è il racconto di una ragazza non vedente.

"All'età di cinque anni, mia nipote Francesca, nel mostrarmi i suoi magnifici disegni colorati, era convinta che io potessi percepirne anche le tinte attraverso il tatto ed era riuscita a fornire persino una stupefacente giustificazione a questa sua credenza, espressa nella frase: «Le tue mani ti dicono com'è tutto». Si dice che i bambini siano simili ai poeti: di certo, utilizzano le sinestesie come mezzo di esplorazione della realtà attraverso iperboli, metafore e simboli. In realtà il colore è per sua natura impalpabile, per cui, anche se di fatto è possibile sentire al tatto la sottile patina rilasciata da un pastello o le striature della tempera su una tela, non si possono però distinguere le diverse tonalità attraverso i polpastrelli delle dita. L'approccio sinestesico al colore può essere effettuato attraverso l'olfatto, il gusto e l'udito. Scrive infatti Mazzeo: «La fenomenologia del gusto è più vicina all'olfatto che a quella dell'udito; l'udito ha dimensioni comuni probabilmente più con la vista che con il tatto (la percezione a distanza, ad esempio) e così via.» 
Qual è stato il mio personale approccio al colore? Nell'infanzia giocavo continuamente con pennarelli, pastelli, colori a cera e a dita. Mi piacevano l'odore emanato dalle sostanze coloranti, soprattutto degli evidenziatori e dei pennarelli indelebili e amavo toccare l'alone che le matite colorate o i pennarelli lasciavano sulla carta. Ho frequentato le scuole con compagni normovedenti: la legge 517 del 1977 sull'integrazione scolastica era appena stata approvata quando ho iniziato la prima elementare. Credo che la mia insegnante di sostegno considerasse il colore non solo un'esperienza inclusiva con i vedenti, ma anche un modo particolare per sviluppare la mia motricità fine. Infatti mi faceva riempire l'interno di una figura punteggiata con la matita colorata, dovevo stare attenta a non lasciare spazi liberi, a distribuire uniformemente il colore in tutta la superficie. Questo è un esercizio utilissimo per spalmare, rivestire una superficie, esplorare piccoli spazi, non uscire dai margini.
Solo al liceo, però, ho sviluppato consapevolmente la mia idea dei colori, in seguito ad alcune lezioni di educazione artistica sulla distinzione tra colori primari e secondari. Mi sono accorta che studiare e comprendere quella lezione sarebbe stato per me improponibile, se non avessi cercato di associare i colori a qualcosa di più familiare alla mia esperienza. Naturalmente, l'abbinamento non avrebbe dovuto essere casuale, ma affondare le radici in quel già noto che mi derivava da letture, discorsi ascoltati e sensazioni strappate all'inconscio e rimaste per lunghi anni in attesa di essere chiamate per nome. Da allora, la strutturazione di queste associazioni non è mutata di molto ed ha contribuito a fare dei colori una realtà concettuale plastica e icastica nella mia mente, nonché una presenza quotidiana, che a volte mi interroga e a volte mi stimola, come quando scelgo abbinamenti neutri per i vestiti, nel timore di azzardare accostamenti strani o come quando avverto di non poter uscire senza un filo di trucco sul viso, sia pure leggero.
Ecco le personali associazioni che ho elaborato:
  1. NERO: si attacca ruvido alle dita, come il carbone. Sporca come il caffè che qualcuno ti rovescia addosso. Ma è anche elegante: snellisce, crea fascino. Mi ricorda la musica di Nick Cave.
     
  2. BIANCO: soffice neve, che sembra la lana di una coperta morbida, ti scalda d'inverno, attutisce i rumori. Oppure può essere panna, latte, via Lattea, luce diffusa. Io non lo indosserei mai: avrei paura di sporcare la luce, mi sentirei vestita di cristallo, non vorrei compromettere mai la sua compostezza. Mi ricorda la musica di Debussy, un'alternanza di tasti bianchi e neri tra la quinta e la settima ottava del pianoforte.
     
  3. ROSSO: colore barocco, carico di fronzoli e decorazioni, elegantissimo. Ha il sapore e la consistenza pomposa delle caramelle Rossana. Ma è anche il colore dolciastro del sangue, sapore aspro di rivoluzioni e barricate. Anch'io, come lo studioso cieco citato da Locke, lo associo al suono scarlatto della tromba.
     
  4. GIALLO: distese infinite, lunghissime da percorrere in macchina, di girasoli, di spighe mature, di tulipani. Ma è anche il colore della malattia, più ancora che il pallore. Per questo non mi piace, non ne parlo volentieri, lo associo ad un suono assordante.
     
  5. VERDE: odore di menta e di erba, colore che dà sensazione di freschezza, quando la vita rifiorisce dal germoglio. Verde speranza, si dice infatti: simbolo di un nuovo inizio. Colore nostalgico, perché poi sarà destinato a sbiadire. Lo associo alla Primavera di Vivaldi.
     
  6. BLU: preferisco l'azzurro, trovo che il blu sia un po' più lugubre. È una toccata e fuga di Bach, maestosa e solenne, ma non ha la leggerezza cristallina dell'azzurro. Come sapore, sembra una tisana ai mirtilli, che lascia in bocca un gusto intenso, persistente e non sempre gradevole.
     
  7. MARRONE: profumo di resina, di castagne, di tronchi d'albero in un bosco fitto. Mi ricorda l'autunno, una stagione che tanto mi si addice, per la sua ricerca di tepore, intimità e protezione. Del marrone mi piacciono la concretezza, la terrestrità e il pragmatismo: rendere bella l'esistenza sfruttando ciò che offre il presente, anche nelle sue modalità in apparenza più ostili. Lo associo ad un coro di alpini.
     
  8. GRIGIO: colore della cenere di una sigaretta. Sembra impalpabile, a metà tra il bianco e il nero, però rimane, persiste. Parla di paesaggi lontani: "Cielo grigio su / foglie gialle giù". Non posso dire che mi metta di buon umore: mi fa ricordare certe giornate apatiche, cariche di noia, giorni grigi, appunto, in cui si ricorda un passato nostalgico o si aspira a tempi migliori.
     
  9. ROSA: delicatezza per eccellenza. Ho conosciuto una ragazza che portava questo nome, energetica, sprizzante vita: quel nome le stava proprio bene. Impossibile non associarlo all'omonimo fiore e al suo profumo. L'abbinamento rosa-nero, che sembra così contrastante, in realtà mi dà l'idea di un insieme altamente raffinato. Naturalmente lo associo a La vie en rose.
     
  10. VIOLA: non ho mai pensato che porti sfortuna, come asseriscono gli uomini di spettacolo. Lo associo al profumo del fiore, che quando riempie una stanza la fa sembrare persino più grande. Però non mi mette allegria: penso ad una persona che si aggrappa tenacemente alla vita quando sa che dovrà lasciarla. So che alla morte si accompagna il crisantemo, però la viola e il viola per me stanno al confine tra la vita e la morte. Questo colore mi fa pensare all'omonimo strumento ad archi.
     
  11. ARANCIONE: sapendo che nasce dalla mescolanza del giallo con il rosso, dico che mai unione fu più felice! Il rosso ha tolto al giallo quell'alone di aria sbiadita; il giallo ha stemperato parzialmente la protervia del rosso. L'arancione è rugoso, come la buccia d'arancia, poroso come il fungo. Mi è simpatico, porta giovialità e armonia. Per me si accompagna al suono dell'oboe."


Mi è tornato in mente questa notte...E ho trovato questa pagina in cui una non vedente ci racconta i colori.
Ci sono persone che sanno farci vivere colori, profumi, musica e emozioni con le loro parole. E forse anche noi siamo capaci di fare altrettanto.
Ma perchè il passaggio abbia successo il cuore e la mente devono essere ben aperti, in un sentimento di grande fiducia.

Se non è così i colori si mischiano, la musica è stridente e i profumi...mmmm...:-)

Sottoscrizione



siamo circa 30.000.000 di persone: metà del Paese
siamo studenti, genitori, insegnanti, collaboratori scolastici
siamo il popoloso mondo dell’Istruzione Pubblica

PER UNA VOLTA TANTO SIAMO DECISI A:

NON votare chi NON si impegnera'

SOLENNEMENTE, DAVANTI A NOI E AL PAESE, AD INVESTIRE NELLA SCUOLA NELL’UNIVERSITA’ E NELLA RICERCA UNA QUOTA DI SPESA PUBBLICA PARI ALMENO ALLA MEDIA EUROPEA

NON votare chi NON si impegnera'

SOLENNEMENTE, DAVANTI A NOI E AL PAESE, A RESTITUIRE ALLA SCUOLA PUBBLICA LA DIGNITA’, LA QUALITA’, E LA LIBERTA’ CHE LA NOSTRA COSTITUZIONE LE ASSEGNA

Strano ma vero...


Ho trovato questa immagine e questa frase, e mi sono piaciute molto. A volte soffriamo tanto e a lungo per qualcosa, e poi ...E poi davvero un giorno gli passiamo accanto con un sorriso. 
Non è un addio, un abbandono, una perdita. E' una presa di coscienza del cuore, è un lasciarsi scorrere abbandonando il vecchio ramo a cui per troppo tempo siamo stati aggrappati con paura.
E ci si accorge che non era così difficile aprire le mani e scivolare via.