Dedicato a un amico coinvolto in questa drammatica storia, ai suoi colleghi e agli studenti privati dei loro diritti.
Dal 2 aprile 2011 i libri contabili di Csea, l’ente di formazione a partecipazione pubblica, sono in tribunale. Il liquidatore della società Filippo Brogi aveva presentato istanza di fallimento in proprio. «Un epilogo negativo che non significa la sospensione del nostro impegno sulla vicenda - aveva annunciato il vicesindaco del Comune di Torino Tom Dealessandri in Consiglio - La priorità è di garantire ai ragazzi nella fascia dell’obbligo la prosecuzione dei corsi. C’è inoltre il problema della tutela dei lavoratori. A tal fine occorrerà verificare se ricorrano gli estremi per l’avvio di una cassa integrazione in deroga».
Belle parole vuote...
Era poi iniziata la lotta contro il tempo per salvare l’anno scolastico degli 840 studenti iscritti all’ente e che rischiavano di dover ripetere i corsi, cercando, contestualmente, di salvaguardare anche i posti di lavoro degli insegnanti.
La protesta era arrivata in piazza, con scioperi della fame ed incatenamento dei docenti davanti al Comune.
E poi? Poco o nulla, battaglie e resistenza silenziose fino a due giorni fa:
(ANSA) - TORINO, 9 FEB - Una quindicina di avvisi di garanzia sono stati emessi dalla procura di Torino nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento Csea, agenzia di formazione del Comune di Torino. I destinatari, secondo quanto si e' appreso, sono ex amministratori, consiglieri e sindaci della societa'. Non ci sono politici fra gli indagati. La procura procede per reati societari.Era poi iniziata la lotta contro il tempo per salvare l’anno scolastico degli 840 studenti iscritti all’ente e che rischiavano di dover ripetere i corsi, cercando, contestualmente, di salvaguardare anche i posti di lavoro degli insegnanti.
La protesta era arrivata in piazza, con scioperi della fame ed incatenamento dei docenti davanti al Comune.
E poi? Poco o nulla, battaglie e resistenza silenziose fino a due giorni fa:
Dopo i dipendenti mandati a casa, le sedi abbandonate e centinaia di allievi derubati del loro diritto a essere istruiti, la liquefazione del sistema della formazione professionale volge all’epilogo con l’arresto, eclatante, di Renato Perone, padre-padrone dello Csea, il consorzio misto pubblico privato che dal 1979 ha formato centinaia di migliaia di giovani.
E per i lavoratori? Cosa succederà ora?
da La Stampa
"Oggi Csea è morta. Il suo passivo fallimentare ammonta a 22 milioni di euro. Dei 300 dipendenti, solo un centinaio è stato ricollocato in altre agenzie formative. Degli altri, a cui scadrà la cassa il 12 aprile, un’ottantina proviene dal Comune di Torino. Vorrebbero tornare sotto il Municipio così come - dicono - recita la convenzione con la quale passarono al consorzio. Il Comune nega e oggi c’è una causa che terminerà il 15 marzo. Delle decine di corsi di formazione, molti dei quali per portatori d’handicap, pochissimi sono stati riattivati. Ma mentre l’impero crollava, qualcuno metteva da parte il poco rimasto. "
Cinquantasei persone, ex lavoratori dello Csea,si sono rivolti al tribunale del lavoro di Torino chiedendo di essere reintegrati in Comune.
Gli ex lavoratori chiedono il reintegro in ComuneL'udienza è stata celebrata il 17 gennaio a Palazzo di Giustizia.
La decisione arriverà a marzo. A questi primi 56 lavoratori se ne aggiungeranno altri.
L'amministrazione obietta che le riassunzioni sono complicate dai vincoli di spesa pubblica e dalla necessità di svolgere in molti casi dei concorsi. "Però - replicano gli avvocati dei ricorrenti - tutte queste persone erano state assunte a tempo indeterminato". (fonte: Torinotoday)
“Avevamo solo il 20% di Csea, come potevamo renderci conto?”, ha detto Piero Fassino lunedì 5 febbraio di fronte al Consiglio Comunale. Era interpellato sulle responsabilità del Comune nel fallimento dell’agenzia formativa e nella distrazione di circa un milione di euro, da parte di Renato Perona, Amministratore delegato ora agli arresti, e del commercialista Piero Ruspini, consigliere di amministrazione di Csea e attuale presidente della So.Crem. “Solo il 20%” è una curiosa espressione, perchè quella percentuale faceva del Comune il socio pubblico di riferimento, mentre il rimanente 29% di capitale pubblico era suddiviso tra una pluralità di soggetti: Regione Piemonte e comuni della cintura torinese.
Oggi pomeriggio alle 17 il Consiglio comunale di Torino deciderà se istituire una commissione d’indagine ad hoc sul crac Csea.
Oggi pomeriggio alle 17 il Consiglio comunale di Torino deciderà se istituire una commissione d’indagine ad hoc sul crac Csea.
Alcuni articoli:
- 80 lavoratori a spasso, 20% di Csea, 3 consiglieri d'amministrazione: i numeri che Fassino non vuole capire
- Fallimento Csea, si punta alla commissione d'inchiesta
- Lo Spiffero "Disinteressi stucchevoli"
- Lo Spiffero "Csea l'advisor sentì puzza di bruciato"
- Lo spiffero "Csea un crac che viene da lontano"
- Lo Spiffero "Csea: il Monte Paschi del PD torinese"
AGGIORNAMENTO ORE 21,30: La Sala Rossa indagherà sul caso Csea
Povera Italia, ,depredata e violentata dagli abusi di potere .Da questi venditori di paure e povertà, da svenditori di diritti e libertà. Da questo inarrestabile ladrocinio, da questa arrogante mancanza di dignità. Povera italia corrosa nella tua costituzionalità, ritrova la speranza di poter cambiare qualche cosa.
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