14.9.10

A chi "è fuori"



Lavoro nella scuola da 27 anni. Primi anni di gavetta, chi ultimo arriva male alloggia (pessima abitudine), un trasferimento d'ufficio per tre anni a 45 km da casa, e poi tanti anni nelle scuole dello stesso comune (Rivoli) non così lontano da casa.
Le nostre scuole hanno subìto tagli ma stanno ancora in piedi, ci si arrabatta per garantire alle famiglie e agli studenti orari e servizi, ma per ora ce la si fà.
Sono fortunata, amo il mio lavoro e ho ripreso con allegria la scuola come tutti gli anni.

Non posso non dedicare un pensiero a tutti i colleghi che hanno perso il proprio posto, a coloro che da anni pur avendo vinto concorsi si vedono negare il diritto ad insegnare.
A loro auguro che possano presto riuscire a fare il lavoro che amano e per cui hanno impegnato anni di studio, fatiche, speranze e risorse.

Chi come me "è dentro" ha il dovere di lavorare con il massimo impegno per e con gli studenti e le famiglie, perchè dal lavoro di tutti i giorni sia visibile a tutti quanto questa scuola pubbica sia preziosa e debba essere da tutti tutelata e garantita.

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