Intervista telefonica, poche domande (perchè la giornalista aveva già letto molto del progetto...) e poi l'articolo oggi.
Premetto che la giornalista al telefono è stata molto simpatica e gentile, ma nell'articolo purtroppo c'è una serie di inesattezze e di nonsense:
1. il parallelo tra il progetto e il Darwin con il ragazzo morto...poteva evitarlo, che nella scuola ci siano tanti insegnanti che lavorano con passione nulla ha a che fare con lo stato disastroso dell'edilizia scolastica ed è per me molto doloroso vedere in parallelo le due notizie. Anche al Darwin, come in moltissime altre scuole italiane, ci sono progetti d'eccellenza, ma questo non c'entra nulla.
2. chi ha detto che abbiamo richiesto a Negroponte personalmente i computer? I computer sono stati richiesti secondo i canali seguiti da tutti (compri uno paghi due, uno per te e uno per un bambino di un Paese in via di sviluppo).
3. chi ha detto che gli xo non sono in commercio?
Non sono arrivati per problemi organizzativi ferrugginosi, non perchè non sono in commercio.
4.Tutto il progetto sembra limitarsi all'uso della rete...Ma noi utilizziamo i computer per fare la didattica di tutti i giorni, per scrivere, leggere, fare mappe, in lingua, in matematica...
5. Per la parte sulle lavagne interattive il riferimento dato era all'interessante articolo di Dario Zucchini.
6. 30.000 ingessi AL GIORNO e non al mese sul nostro portale....C'è una bella differenza, non mi piace vantarmi di cose non reali, e bastava controllare il contatore visite...
7. Non hanno parlato delle altre classi piemontesi coinvolte, della mia collega di classe che partecipa con me al progetto, del team dei docenti che partecipano al progetto, del gruppo consiliare che ha gestito le realazioni...Un progetto di questo tipo è stato reso possibile dalla sinergia di tante risorse umane diverse, tutte ugualmente importanti.
Che peccato. Un'occasione persa per far conoscere un progetto interessante e replicabile in molte altre realtà scolastiche (se proprio non "c'era spazio" bastava mettere un link a "Un pc per ogni studente")
Da anni conduco la mia battaglia personale sull'importanza della condivisione, nella assoluta convinzione che è grazie alle risorse condivise che si fa una buona scuola e che si cresce professionalmente, e non mi piace apparire come la maestra superstar di turno. Una superstar con il cognome sbagliato, da Limone a Limoni.
GLI INSEGNANTI NON FANNO "I MIRACOLI", fanno i progetti, e spesso li sanno fare molto bene.
Certo, il mio blog viene letto da quattro gatti e il Venerdì di Repubblica da molti gatti in più, però almeno qui ho fatto le mie rettifiche.
Per quel che vale...
Scientificando è letto da parecchi "gatti", cara Paola, e stasera segnalerò in un post il tuo articolo.
RispondiEliminaAbbracci
annarita
sono un altro gatto che ogni tanto legge il tuo blog. Ho il venerdì di Repubblica in borsa, ora ci do' un'occhiata ma non mi sorprende che ci siano tante imprecisioni. la sciatteria è imperante anche sui giornali.
RispondiEliminaAnch'io ho letto l'articolo sul supplemento di "la Republica" e sono molto interessata ad approfondire l'argomento. Carla
RispondiEliminaHo segnalato il post come anticipato.
RispondiEliminaCiao, Pa'
Grazie cari quattro gatti!
RispondiEliminaPenso di avere imparato una lezione: i progetti scolastici trovano la loro giusta collocazione in rete e in convegni o seminari.
La stampa ha bisogno di titoli sensazionalisti e i giornalisti non hanno tempo di approfondire, non è il loro mondo, e anche quando pensano di fare un bel servizio in realtà creano dei problemi.
Possono essere problemi di relazione (non nominare i membri di un team può essere imbarazzante perchè chi è stato intervistato appare come uno che ha monopolizzato...) o problemi di chiarezza sul progetto (in questo caso l'articolo non passa le giuste informazioni e non serve a nulla).
A ognuno il suo mondo.
Vedremo con la televisione...A questo punto sono curiosa!
Sì, sono curiosa anch'io. Ho integrato il post con l'altro link.
RispondiEliminaBaci
annarita
anche lei si è dimenticata nel post di rettifica del suo blog di citare che non vi sono solo altre classi piemontesi ma anche classi lombarde ... a me così risulta o non è vero?
RispondiEliminaNo, si sbaglia.
RispondiEliminaIl nostro progetto è solo per il Piemonte, e coinvolge la mia classe per tutto l'anno e altre due classi per un quadrimestre a testa.
Olidata poi ha dato ad altre classi i Italia i computer ma non vi sono progetti in rete a nostra conoscenza.
Il problema è proprio questo: l'importanza della condivisione delle esperienze: nel nostro spazio noi abbiamo messo a disposizione di tutti il progetto, le attività, le schede sui software scelti, i percorsi che potrebbero essere svolti, e mettiamo a dsposizione delle scuole che ne fanno richiesta la nostra whitelist di 800 siti per l'infanzia.
Di tutto quello che è fatto altrove non si sa nulla, e a mio parere si tratta di occasioni sprecate di crescita e di scambio.
Per qualsiasi altra informazione resto a disposizione! ;-)
immagino che "Anonimo" possa essere l'articolista de il Venerdì di Repubblica. In tal caso mi permetto di fornire qualche consiglio per interagire meglio in Rete:1) quando si partecipa come "anonimi" ma si è comunque parte in discussione è bene farsi riconoscere 2) non prenda le critiche espresse dai diversi bloggers che hanno commentato come critiche personali ma solo come suggerimenti per migliorare 3) come si può pensare che Paola sia al corrente di TUTTE le iniziative in qualche modo simile alla sua che si svolgono in Italia e che debba darne conto lei? boh...
RispondiEliminaNo, non credo feyman che si tratti della giornalista, peraltro simpatica.
RispondiEliminaQuello che ho dimenticato di scrivere all'anonimo è che megli altri casi i computer vengono dati così come sono alle scuole, la particolarità del progetto sta nell'aver studiato con accuratezza, previsto ed installato tutto ciò che può servire in una scuola primaria per fare didattica, in tutte le discipline.
I docenti che hanno ricevuto i computer "nudi" dovranno, se vorranno, installare singolarmente su tutti i computer i programmi desiderati (solo da chiavetta, non si possono inserire cd) ed autorizzare con password ad uno ad uno su tutti i computer i programmi perchè siano accessibili dal magicdesktop. Un lavoro lunghissimo...Non parliamo dei siti da inserire in whitelist e nei preferiti...
Ecco perchè sono orgogliosa di questo progetto e spero possa essere seguito da altri: ai docenti viene data fi da subito la possibilità di lavorare in classe in situazioni ottimali: niente perdite di tempo, solo spazio alla fantasia e alla progettazione di attività!