25.2.10

Ecco il bravo maestro


La mamma di un mio allievo mi ha fatto pervenire un articolo molto interessante uscito sul numero dell'Internazionale del 12 febbraio 2010.

Si intitola "Ecco il bravo maestro", di Amanda Ripley (The Atlantic, Stati Uniti), e vi è anche un commento di Tullio De Mauro.

Si parla dell'associazione no profit Teach for America, che da 10 anni cerca di scoprire quali siano le caratteristiche degli insegnanti migliori. Da anni l'associazione formula ipotesi, affina i criteri per le assunzioni e le strategie di formazione. Nel tempo ha costruito un laboratorio e nel 2009 circa 500.000 bambini (quasi tutti afroamericani o latino americani poveri) hanno avuto un'insegnante formato da Teach for America.
L'associazione ha raccolto un'incredibile quantità di dati, con risultati spesso sorprendenti.

ECCO L'ARTICOLO, non perdetevelo...


Chissà se la nostra Ministra ha fatto un'ora (non dico 10 anni) di studi, prima di pensare a premiare i meritevoli della scuola italiana...
Orizzonte scuola: "Saranno assunti soltanto i meritevoli"
Messaggero: Scuola, nuove regole per gli insegnanti:un anno di tirocinio e selezione più severa
Formazione iniziale dei docenti. Una nuova bozza


So solo che il trafiletto diTullio De Mauro ha come sottotitolo:
"Negli Stati Uniti l'istruzione obbligatoria è sempre stata una priorità. In Italia invece la situazione è deprimente".

7 commenti:

  1. Sì Paola, ho letto in casa l'articolo sulla ricercazione: si sono interrogati sull'esito scolastico di alcuni bambini con scarso successo e hanno approfondito alcuni aspetti metodologici..... perfino chi vive meno la scuola di me ha sorriso delle scelte del ministro.
    Vuoi vedere che i tagli ai finanziamneti sono una strategia per tirare fuori il meglio dai docenti ancora in servizio!!??
    Non essere più triste.

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  2. Bello. Anch'io sono convinta che i bravi insegnanti siano quelli che hanno obiettivi molto alti e cercano sempre migliori strategie per raggiungerli. La parte economica per me è relativa. E, comunque, se io fossi un preside con il potere degli inglesi e degli americani di assumere gli insegnanti, di quelli della mia scuola ne lascerei a casa un bel po'. Da noi la mentalità non è voglio insegnare perchè mi piace come lavoro, la mentalità è voglio lavorare per lo Stato per il posto fisso e per l'orario. Non è questo il lato peggiore, il lato peggiore è che una volta assunti si diventa intoccabili e si fa davvero tutto quello che si vuole.
    Ultimo episodio: c'è stato un caso di parolacce pesanti tra bambini, l'insegnante decide di intervenire cercandone il significato sul dizionario. Per spiegare "bastardo" ha preso le due bambine, figlie di un genitore italiano e uno straniero, e ha detto che loro erano bastarde per chè miscuglio di due razze diverse!
    Ma ce li dobbiamo proprio tenere!!!

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  3. Grazie per la segnalazione. un importante contributo da leggere come una delle risposte alle questioni che pongo qui. http://www.giannimarconato.it/2010/02/licenziare-gli-insegnanti-che-non-sanno-insegnare/

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  4. Paola, la tua segnalazione ha avuto una diffusione enorme. La mia condivisione su FB ha provocato, a vascata, numerose altre condivisioni, ogni volta con annessi commenti

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  5. Bene, è giusto che si conosca quanto viene fatto in altre parti del mondo e d'Europa, altrimenti qui si crede di inventare tutto...;-))

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  6. Certo, certo, tutto condivisibile, interessantissima ricerca-azione, i bravi insegnanti sono quelli che non si fermano, che sanno essere molto flessibili, che cambiano i loro stili di insegnamento, che non perpetuano una lezione ad ogni ciclo...(ma la nostra intuizione ce lo aveva già suggerito)...tuttavia non so se condividere quanto dice mariastella...ne lascerei a casa un bel po'....se poi la ministra sua omonima lo facesse veramente saremmo a gridare e strapparci i capelli...invece io dico che è necessario formare tutti anche quelli in servizio da tanto, per renderli adeguati alle nuove istanze ma soprattutto alle nuove ricerche...
    france (fuori dal coro?)

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  7. Ci sono Paesi in cui da decine di anni si studiano metodi di valutazione degli insegnanti, io ho il terrore delle improvvisazioni all'italiana, e spero con tutto il cuore che si prenda esempio da quanto fatto altrove, dove si sono ottenuti miglioramenti notevoli.
    Non sono per le punizioni, sono per gli stimoli positivi, non per il bottom down ma per il bottom up, per l'aggiornamento costante e il continuo "correggere il tiro".

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