26.2.11

Digitali Nativi? Preferisco "Nati Vivi"...


Su facebook è in corso uno dei tanti scambi di opinioni sull'essere "nativi digitali".
Chi ha sempre pensato o inizia a pensare che si tratti di una sorta di bufala per partecipare a convegni e/o scrivere libri, chi porta avanti con convinzione teorie che invece avvallano l'idea che le nuove generazioni siano diverse da noi anche a livello neurologico...

Dopo l'esperienza del computer per ogni studente in classe, mi sono ritrovata a partire daccapo con una numerosa classe prima (27..).
Ora siamo in seconda, il computer lo vediamo di rado (troppi per 8 pc..., niente LIM, e il videoproiettore annoia e stanca gli occhi..). Uso le api robot (bee boot ) ma non certo per la robotica in sè).

Li osservo e giocando con loro a sperimentare in scienze e tecnologia e a pacioccare con qualsiasi materiale vedo che si appassionano come i bambini di sempre all'idea di smontare un oggetto, di guardarci dentro, di costruire con le loro mani.

Poi se la cavano bene con una macchina fotografica digitale, e alcuni di loro si muovono con dimestichezza con gli strumenti elettronici...Ci sono cose diverse da quando eravamo piccoli noi, e loro le usano.
Tutto qui.
Non è affatto detto che piacciano di più, la cartapesta è molto più divertente e fare circuiti con pile e lampadine o esperimenti con bicarbonato e aceto è più appassionante a 7 anni di un gioco al computer...Se un adulto glieli propone.
Ma molti adulti (genitori e insegnanti) sono diventati pigri, non hanno voglia di sporcarsi le mani, e un computer e un televisore spesso risolvono il problema di un bambino curioso della vita.
Diciamocelo, il fatto che i "nativi vivi" in gita non rompano più sul pullman con schiamazzi vari perchè incollati a psp o a mp3 fa comodo a molti, che non hanno più l'età o l'energia per suonare una chitarra e cantare insieme (o ai genitori che non hanno voglia di chiacchierare, cantare e fare giochi linguistici durante il tragitto in auto...)
A questo punto le variazioni delle connessioni neuronali le abbiamo tutti, adulti rimbecilliti dalla tv, ragazzini davanti a schermi di computer.
Se non impariamo a gestire intelligentemente la nostra intelligenza che ce ne faremo di buono di sti nuovi cordoni neuronali e di questo multitasking?

A noi adulti servono le tic (tecnologie della comunicazione e dell'informazione) per cooperare, per aggiornarci, per cercare di dare il meglio alle nuove generazioni, per seguire i dibattiti psico-pedagogici.
A loro servono adulti sempre curiosi, che abbiano voglia di stare al loro fianco per esplorare la realtà, fisica o virtuale che sia, ma insieme, giocando a imparare, acquisendo sicurezza e consapevolezza nel muoversi in entrambi i mondi, cittadini fisici e virtuali.

p.s. ieri un mio alunno di 7 anni si lamentava con me perchè la sera prima la mamma era incollata all'iphone, ha cercato di distrarla ma senza successo, poi è andato a cercare il padre, incollato al computer...Mi ha detto: "se domani sera mio fratello viene a trovarmi e sta al computer prendo una mazza da baseball e spacco tutto" ...

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