26.8.08

Capperi, come sono evoluta!!


Accipicchia, io ho fatto cadere il tabù della calcolatrice a scuola già da un bel po' di tempo!
Non si fanno le operazioni, ma si controllano i risultati per poi fare le opportune correzioni. Sono da sempre stata contraria alle prove delle operazioni, dove il più delle volte i bambini commettono errori diversi da quelli fatti nell'operazione da verificare...

Notizia ANSA

2008-08-26 16:01
CADE TABU', CALCOLATRICI ALLE ELEMENTARI
ROMA - Sì all'uso della calcolatrice sui banchi delle elementari. Lo sostiene uno studio che fa cadere un tabù didattico e che potrebbe aprire un dibattito all'interno dei collegi dei docenti. La psicologa statunitense del Vanderbilt's Peabody College of Education, Bethany Rittle-Johnson in Tennesse, sostiene infatti che i più piccoli devono imparare a fare i calcoli da soli, ma dopo questa breve fase iniziale, usare i calcolatori è utile, anche per le operazioni di base.

Dalla ricerca è emerso che l'uso della calcolatrice ha un impatto positivo soprattutto sugli studenti più bravi in matematica, che addirittura migliorano le loro prestazioni. Quelli in difficoltà, invece, traggono meno 'giovamento' dalla tecnologia. Comunque, tutti sono in grado di risolvere più problemi, facendo meno errori. "Tra i vantaggi della calcolatrice - precisa Johnson - c'é anche quello di far controllare ai bambini le risposte dei calcoli che hanno svolto a mano.

Così hanno un riscontro immediato che permette loro di correggersi velocemente". Inoltre, non è da sottovalutare un altro aspetto: per molti alunni delle elementari usare una calcolatrice è divertente. I bambini che si divertono, imparano di più. Soprattutto alle elementari bisogna saper preparare le lezioni, usando materiali didattici nuovi e stimolanti. Per un bambino delle prima o della seconda classe, anche una calcolatrice elettronica è una scoperta. "E' possibile portare la calcolatrice anche alla scuole elementari - ha confermato Piero Lucisano, docente di pedagogia sperimentale dell'università La Sapienza di Roma - ma bisogna prima insegnare ai bambini a usarla".

Il rischio, infatti, è che gli alunni ritengano esatti risultati della calcolatrice, a prescindere dalle soluzioni del problema, che spesso sono assurde. Molti errori emersi dall'ultima indagine Ocse-Pisa (Programme for International Student Assessment) sulle competenze matematiche dei quindicenni scolarizzati italiani - ha rilevato Stefania Pozio nella sua ricerca di dottorato in pedagogia sperimentale - derivano dall'uso non corretto della calcolatrice. Spesso gli studenti confondono la notazione punto, che serve a segnalare le migliaia, con la notazione virgola. L'importante è insegnare a distinguere i segni della calcolatrice fin da bambini. In ogni caso, ha dichiarato Lucisano, "gli strumenti tecnologici, come il computer e la calcolatrice, non devono mai sostituirsi all'esperienza diretta; bisogna sempre far capire ai ragazzi cosa è vero e cosa è finto".

"Per questo è importante arrivare al computer o alla calcolatrice dopo l'abacò, ha spiegato Lucisano. L'abaco fa vedere ai bambini dove si spostano le quantità; serve a capire perché 3x5 è uguale a 15. La calcolatrice, invece, mostra il prodotto senza il processo". Inoltre, non bisogna far perdere ai ragazzi il 'gusto della manipolazione'. Gli strumenti tecnologici, ha concluso Lucisano, si devono usare, nel senso che sono il tramite per fare esperienza. Già alle elementari può essere divertente trovare informazioni in Internet. L'importante è non fare lezioni su come si usa la rete, che non deve diventare necessariamente il luogo del dovere e dei compiti.

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