29.1.14

I fiori di Isabella


Una delle grandi passioni di Isabella erano i fiori. Li cercava nelle sue lunghe camminate, li fotografava e scriveva il loro nome. 

Condivido con tutti questo suo album, so che sarà un altro modo per ricordarla.

28.1.14

Le piccole cose cambiano...



Avevo parlato qualche giorno fa di questo artista che si è divertito ad utilizzare semplici piccoli oggetti per fare dei disegni in cui l'oggetto cambiava compito e si trasformava in qualcos'altro.
In classe oggi ci abbiamo provato anche noi, ed è stato molto divertente!

Guardate qui i nostri disegni

Più ti manca qualcuno...


"La prospettiva delle lontananze fa percepire tutto più nitido. Ci sono assenze che sono scuse, assenze che sono pause. Ci sono mancanze che restano, presenze che stancano, tenute in vita artificialmente soltanto dall’abitudine. Al di là di ogni apparenza, in un mondo in cui quasi tutto si cancella in fretta per fare spazio a centomila possibili novità, qualcosa la metti a fuoco oltre ogni previsione possibile e per quanto ci provi non puoi negarla ai tuoi occhi. Più ti manca qualcuno più è ovunque presenza."

(Massimo Bisotti)


27.1.14

Isa è volata via



Isa è volata via, uccellino troppo fragile e delicato...tante lacrime per i tuoi piccoli e teneri sogni infranti...

Isabella era una cara amica, che cantava da tanti anni con me nel coro, e come me aveva 49 anni. Dopo un'ennesima mazzata dalla vita ha scelto di sparire venerdì ed è andata a perdersi e a morire in montagna, la montagna che tanto amava. 
Dopo tre giorni di ricerche l'hanno trovata oggi, senza vita, pareva addormentata, sotto un albero.
Era piena di vita e di amici. Non è bastato. Non siamo bastati.


25.1.14

Se non studiate vi fregheranno



Da La Stampa


Dopo due anni di lavoro si è concluso il progetto “Dedalus”, finanziato con un bando “Interreg” e promosso da Città Studi Biella, l’Alta Scuola Pedagogica dei Grigioni (in Svizzera), la Scuola Holden e il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino. Quattro partner, 16 scuole, 324 ragazzi e un obiettivo: ridurre l’abbandono scolastico.Il metodo ha visto l’intervento congiunto di psicologi e scrittori. E i primi dati raccontano che, a 12 mesi di distanza dagli incontri, solo il 3% degli studenti si è ritirato o ha intenzione di ritirarsi. Un esito di rilievo considerando i dati Istat sulla dispersione scolastica nazionale (18%). Nel video di presentazione anche un messaggio di Saviano ai ragazzi: «Chi abbandona la scuola uccide il proprio onore...».

La misura del mondo


In matematica non sono brava.
Perdo il conto delle foglie dei rami
e per le stelle ogni volta ricomincio da capo.
Non riesco a misurare il salto delle cavallette
e non so la formula per il perimetro delle nuvole.
Il calcolo di quanta neve sia caduta mi sfugge
e anche di quanta ne possa reggere un filo d’erba.
La somma dei passi per arrivare al mare non mi riesce
e mi chiedo se per il ritorno devo fare una sottrazione.
Ho diviso il numero dei semi per i frutti
il risultato è una nuova foresta e ne avanza qualcuno.
Se moltiplico le giornate di sole per quelle di pioggia
ottengo più di sette stagioni e non so quante settimane.
La matematica mi confonde. Come misura del mondo è strana.
Per quanti conti si facciano qualcosa non torna mai pari.
Due finestre fanno una vista? Quattro muri sono una casa?
Noi siamo i nostri centimetri, chili, litri? quanto pesa un segreto?
quanto misura una risata? e l’area del cuore come si calcola?
Azzurra D’Agostino (Porretta Terme, 1977)

Il tablet a scuola


Il collega amico Salvo Amato, che già porta avanti corsi per Android, mi segnala che sta organizzando ora corsi on line per l'uso dell'Ipad nella didattica.

Per informazioni: salvo.amato@gmail.com

24.1.14

Prima di essere nati...


Bellissime immagini di animali nella pancia della mamma o nell'uovo. Per i miei alunni con cui stiamo studiando la gravidanza:-)


Aggiungo questa immagine di cui abbiamo parlato a scuola, che fa vedere come nei primi stadi siamo davvero tutti molto simili:-)

Le "piccole cose" di Javier Perez


Mi piacciono le opere di questo artista equadoregno, oggi oggetto, in un contesto diverso, può trasformarsi come per magia. 
E' gioco, è arte, è poesia.

http://www.behance.net/gallery/Instagram-Experiments/8797709 
(scorrere la pagina fino in fondo)

Piccole idee anche per lavorare a scuola...:-)

If I don't

Without You

Salman Khan: Usiamo i video per reinventare l'educazione

23.1.14

Capovolgere la classe? Un'idea


La classe capovolta

Innovare la didattica con la flipped classroom


Ho appena finito di leggere questo libro. L'ho trovato molto gradevole e interessante.
I due autori hanno saputo raccontare in modo semplice e chiaro qual è l'idea e quali sono gli obiettivi che ci si pone nel proporre questo nuovo modello di apprendimento, elencandone i punti a favore e a sfavore, rispondendo in anticipo a molte domande e dubbi (che a me erano sorti...).

Il flipped learning consiste nell’invertire il luogo dove si segue la lezione (a casa propria anziché a scuola) con quello in cui si studia e si fanno i compiti (a scuola anziché a casa).

L’idea è quella di fornire agli studenti dei materiali didattici appositamente preparati e/o selezionati dall’insegnante, ai quali è assegnato il compito di insegnare. Si può trattare di video, risorse multimediali, libri o ebook: l’importante è che siano in grado di trattare adeguatamente ed esaustivamente il contenuto. 
Gli studenti studiano a casa guardando i video, consultando i materiali ed adoperandoli più volte fino a quando i concetti non sono sufficientemente chiari. 

Nel contesto scolastico l’insegnante  proporrà e seguirà le attività applicative: esercitazioni, compiti, risoluzione di problemi, studio di casi, attività di approfondimento, accompagnando gli allievi nello sviluppo ed estensione delle conoscenze, verso la trasformazione in capacità concrete e competenze.



Come? Perchè? Con quali strumenti? Superando quali difficoltà? Con quali semplici strategie di supporto? Ecco alcune delle domande alle quali vengono date risposte chiare ed efficaci. 

Forse per noi della scuola primaria l'applicazione in toto della metodologia è eccessiva, ma ho trovato molti spunti e suggerimenti utili per iniziare a sperimentarla almeno in parte. 

"La classe capovolta" mi è piaciuto anche perchè è scritto da colleghi appassionati del loro lavoro pur perfettamente consapevoli (e immersi) delle difficoltà e delle contraddizioni fortissime che la scuola sta vivendo.

Viene voglia di capovolgere tutto domani...!


21.1.14

Lapbook per la scuola



Sul sito del maestro Roberto ho trovato un bell'articolo sui Lapbook.
Che cosa sono? 
I lapbook sono cartelle che: 

  • raccolgono il lavoro didattico, lo documentano, personalizzano l’insegnamento e l’apprendimento 
  • rendono piacevole, divertente, ordinato il lavoro svolto dagli alunni a scuola. 


Sono utili agli insegnanti per la costruzione delle unità di apprendimento, di percorsi didattici,di piani individualizzati o per valutare le competenze raggiunte dagli alunni. 
Possono anche essere realizzati a casa insieme ai genitori come rinforzo delle attività scolastiche .

Sul sito Solo Lapbook troverete tante spiegazioni ed esempi pratici, tutorial e materiali già suddivisi per materie.

La lim è un miraggio? I computer ormai hanno la muffa? Torniamo a carta colla e fantasia

20.1.14

Fa quel che può, quel che non può non fa


L'origine della frase è legata ad una vicenda singolare, almeno quanto originale è stata la didattica e la personalità del maestro Alberto Manzi: l'insegnante era stato sospeso dal servizio presso la scuola elementare Fratelli Bandiera per decisione del Provveditore agli studi di Roma Italia Lecaldano.

L’accusa rivolta a Manzi era di essersi rifiutato di redigere i giudizi analitici di valutazione, ovvero quella parte dedicata alla personalità degli allievi per due anni scolastici (‘78/’79 e il 79/80), con dimezzamento dello stipendio (120 mila lire al mese) e un ritardo di 2 anni nella maturazione dell’anzianità contributiva.


Alberto Manzi aveva giustificato il suo gesto sostenendo una inadeguata preparazione scientifica per la valutazione della personalità degli allievi: “ Non è mio dovere parlare della vita del ragazzo, della sua partecipazione individuale della scuola (eventualmente dovrei dire io quanto sono stato capace di farlo partecipare o meno a questa vita); non è mio dovere (e non rientra nelle mie capacità analitiche) dare un giudizio relativo al comportamento psicologico dell’alunno. Credo sia mio diritto, oltre che mio dovere, in difesa dei fanciulli stessi, di non compilare delle schede che risulterebbero false. N
on posso bollare un ragazzo con un giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento; se il prossimo anno uno legge il giudizio che ho dato quest'anno, l'abbiamo bollato per i prossimi anni".


Il provvedimento fu reso effettivo a un mese dall’esame di licenza elementare, provocando la dura reazione dei genitori dell’allora 5G, che ritennero la pena eccessivamente dura, soprattutto per i bambini.

L’anno successivo il maestro decide di far fare un timbro che riassumesse una valutazione complessiva per tutti i ragazzi con scritto “Fa quel che può, quel che non può non fa”. Una frase destinata a diventare presto un modello.
Il Ministero si mostrò contrario alla valutazione timbrata, al che Manzi ribattè: "Non c'è problema, posso scriverlo anche a penna".

Alberto Manzi su Wikipedia

14.1.14

Avete un sogno? Sabrina lo dipinge, nel vostro cassetto





La mia adorata amica artista di San Salvario Sabrina Costantini Always, già nota per i suoi ritratti di alberi, ora invita i torinesi a portarle gli oggetti che rappresentano le loro aspirazioni. E parte un nuovo progetto

Il progetto della mia amica Sabrina

Alcuni momenti della serata di incontro.


Il sito di Sabrina


I segni che restano


Un' insegnante di New York per spiegare alla sua classe il significato del bullismo dette ai suoi alunni il seguente esercizio.

Disse ai bambini di prendere un pezzo di carta e di stropicciarlo, sporcarlo e calpestarlo, il più possibile senza però strapparlo. Poi di aprirlo e lisciare il più possibile il foglio e osservare attentamente i segni rimasti. 


A questo punto disse loro di scusarsi per quello che avevano fatto. Nonostante le loro ripetute scuse i bambini si accorsero che quei segni non sarebbero mai spariti dal foglio. 

Per quanto loro ci provassero duramente, il problema non aveva soluzione. 

"Questo è ciò che succede quando un bambino è prepotente con un altro bambino; si può chiedere scusa, ma le cicatrici rimangono sempre." disse l'insegnante.


Gli sguardi sui volti dei bambini della classe le fecero capire che il messaggio era arrivato a destinazione.


traduzione da un pezzo trovato in inglese in rete (grazie a Maurizio Zambarda)