18.5.14

I preraffaelliti a Torino

Una mostra molto bella, uno stile pittorico che amo molto. Se potete venite a vederla, fino al 13 luglio.


Il quadro simbolo della mostra, Ofelia, è anche il mio preferito. Lo avevo già visto molti anni fa a Londra, ma ritrovandomelo davanti la commozione è stata di nuovo grande.
Il soggetto è tratto dall'Amleto di William Shakespeare e immortala Ofelia che, appena caduta nel ruscello mentre coglie fiori, continua a cantare nonostante stia cominciando ad annegare.  Colpisce la grande resa naturalistica del ruscello e della vegetazione che contorna la giovane donna.
L'artista dipinse in due diversi tempi l'Ofelia e il ruscello: infatti per meglio rendere l'ambientazione naturale del dipinto, John Everett Millais si trasferì per un certo tempo in campagna, lungo le rive dell'Hogsmill River, dove poté studiare la vegetazione per dipingerla con rigore scientifico.
Sono raffigurate infatti piante come l'olmaria, le margherite, il salice, il papavero e l'ortica, piante simboliche di morte, dolore ed innocenza già nello stesso Amleto.

La resa realistica della giovane donna nell'acqua venne ispirata al pittore dalla modella Elizabeth Siddal, futura moglie di un altro artista preraffaellita (Dante Gabriel Rossetti) che fu fatta posare vestita dentro una vasca d'acqua riscaldata per ore, in pieno inverno.
La diciannovenne si ammalò e il padre chiese un rimborso al pittore per le spese mediche. La Siddal viaggiò molto per motivi di salute. 
Quando nel 1860 sposò finalmente Rossetti, aveva alle spalle già molte delusioni: il pittore fissava infatti la data delle nozze e poi all'ultimo secondo la rinviava. 
Lo stress di questo comportamento accentuò lo stato depressivo di cui la donna soffrì per tutta la vita. 
Nel 1861, diede alla luce un bambino nato morto. 
Dalla depressione scaturita da quest'evento, la donna non si riprese più: il marito, poco tempo dopo, la trovò morta nel suo letto. 
Malgrado il referto medico parlasse di "morte accidentale", dovuta cioè ad un'errata valutazione della dose di laudano da assumere, Rossetti capì che si trattava di suicidio. 
Si confidò con l'amico pittore Ford Madox Brown, il quale gli consigliò di bruciare la lettera d'addio della moglie che il pittore aveva trovato. 
Il suicidio, all'epoca, oltre ad essere considerato immorale era anche illegale: lo scandalo avrebbe travolto tutta la famiglia di Rossetti e alla Siddal sarebbe stata negata la sepoltura in terra consacrata.




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