19.10.11

Da Giordano Bruno alle cronache di Narnia


Intervallo delle 10,30.
Cecilia e Arianna si avvicinano alla cattedra: "maestra, come si chiamano quelli che si fanno tante domande e cercano le risposte?"
Pensavo si riferissero agli scienziati, ma mi rispondono "No, altre domande..." così capisco che stanno parlando dei filosofi.
Inizia così una chiacchierata, in cui mi confidano che da tempo si stanno scervellando sulla possibilità dell'esistenza di altri mondi abitati e di porte verso altre realtà. Cecilia rivela che dal papà ha saputo che molti scienziati non escludono che vi siano altri mondi, e che dopo aver letto in classe e a casa le Cronache di Narnia vorrebbe tanto che esistesse un pianeta così.
Rispondo che nulla si può escludere, l'Universo è grande e la scienza progredisce facendoci dare per scontate ora cose che secoli fa erano inaccettabili; per alcune nuove scoperte e idee ci sono stati scienziati e pensatori che hanno pagato con la loro vita...

"Come Giordano Bruno!" sbotta la piccola Cecilia, occhialini e apparecchio ai denti, che mi lascia di stucco. Otto anni di idee belle chiare!

La discussione continua, nel caos di un intervallo in classe con 27 bambini, e il tema di altri universi non è l'unico ad essere trattato. Nel gran finale Cecilia mi confessa "Sai maestra, desidero così tanto che esista un mondo come Narnia che una volta ho espresso una richiesta "Aslan, se davvero esisti mandami due segni" (Aslan è il leone, re e padrone di Narnia).
"E allora?" Domando io "Te li ha mandati?" e lei "Si"..."E che segni erano?"
"Due piccoli pizzicotti".

Mi sono alzata e l' ho abbracciata forte forte, grata per l'attimo di adorabile poesia che mi aveva appena regalato.

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