31.1.11

Benedette valutazioni...


Ho appena trovato sul blog dell'amica Francesca un interessante post dal titolo
"..SOGNANDO una valutazione a misura di studente... " di cui consiglio la lettura.
Si parla del modello scolastico finlandese, che ha un tasso di successo del 99%, ma in particolare ci si sofferma sulla valutazione nei primi anni della scuola primaria.

Riporto qui la frase che più mi interessa:
"...Non c’è valutazione degli alunni prima che compiano 10 anni e si ricorre molto all’autovalutazione. Dopo, i voti vanno dal 4 (insufficiente) al 10. Ma non si lasciano indietro i bambini che hanno preso 4: si fa di tutto per aiutarli a migliorare. E alla fine tutti arrivano alla sufficienza! In realtà non si valuta la performance scolastica, ma piuttosto il grado globale di riuscita, tenendo conto sia delle capacità sia dell’impegno di ciascun bambino."

Ritengo che questo sia uno dei nodi fondamentali dell'insegnamento: saper guidare gli alunni all'autovalutazione, al riconoscimento delle varie tipologie di errori commessi e delle difficoltà riscontrate.
Spesso con i bambini parlo degli errori come di malattie da curare: c'è chi sbaglia per la fretta, chi perchè si distrae, chi non ha proprio capito un metodo e chi non si è semplicemente esercitato abbastanza, chi sbaglia perchè si emoziona...Come dei dottori l'insegnante e i bambini devono scoprire di che malattia si tratta (in alcuni casi le tipologie si sommano) e cercare insieme la cura giusta.
Qualcuno ha bisogno di maggior silenzio e concentrazione: gli si può permettere di lavorare in certe occasioni fuori dall'aula.
Alcuni bambini di fronte a una pagina piena di operazioni si perdono, la cura può essere assegnarne e correggerne una alla volta.
Per qualche bambino basta qualche giorno in più per ripassare, potrà venirci a dire lui quando si sente pronto a riaffrontare la prova (e vi assicuro che non se ne dimenticherà e verrà a chiedere).

Indubbiamente nelle classi molto numerose questo è un aumento di lavoro, ma assolutamente utile, gratificante e incoraggiante per i bambini.
Nell'arco di 10 giorni quest'anno ho potuto constatare che chi inizialmente pareva non aver raggiunto pienamente alcune competenze, in realtà aveva solo bisogno di uno STOP and GO.

Ho trovato oggi la frase di Winston Churchill:
"Il successo è l'abilità di passare da un fallimento all'altro senza perdere l'entusiasmo"

Ecco il senso dei nostri errori, utilizzarli al meglio e con allegria.

Il grande Gianni Rodari l'aveva capito bene!

1 commento:

  1. Ottimo aggancio con il grande Rodari che dell'errore ne fa uno strumento creativo per reinventare la realtà, e ottime anche le tue indicazioni cara Paola, che fanno parte di una concezione dinamica...
    Anch'io sono solita trattare l'errore in chiave migliorativa, dico sempre ai bambini che dobbiamo "ringraziare" chi sbaglia, perché ci permette di riflettere insieme sulle cause e insieme di trovare i rimedi!
    Un abbraccio,
    France

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