Giocare a scuola non è mai una perdita di tempo - scrivi- ma dimmi, come si fa a farlo capire alle tue e alle mie colleghe, che devono finire il programma, che fanno finta di non sentire il suono dell'intervallo, che dettano forsennatamente per ore??? scusa lo sfogo ma proprio oggi ho scoperto che alcune maestre negano ai bambini di fare la ricreazione alzandosi dai banchi!
Se non lo hanno capito da sole ci sono i genitori che possono farlo capire, in fondo a cosa servono riunioni di classe e colloqui se non a trattare delle dinamiche della classe, di eventuali problemi insorti, di strategie da suggerire? Se poi non basta penso ci sia sempre il parere di un dirigente che in certi casi farebbe bene a intervenire. Un conto è mangiare la merenda seduti (5 minuti per non sbriciolare e versare succhi di frutta ovunque), un conto è il sacrosanto diritto di sgranchirsi le gambe e godersi la meritata pausa!
Per me, cara Paola, il problema è un altro:...come si fa a posizionare 25 bambini su tre pc funzionanti(e non sempre funzionano)della sala multimediale? Se hai un suggerimento da darmi, ti ringrazio sinceramente, perchè sottoscrivo pienamente ogni tua parola...anche se poi ti devi scontrare con alcune realtà....anche "Umane",,,Grazie
Be', messa così è davvero tragica... La vostra scuola non investe in tecnologie per la didattica? Anche poco, ma ogni anno, in modo da riuscire ad avere nel giro di qualche anno qualcosa di più e di più decente? Forse ora i temoi sono davvero difficili, ma noi siamo riusciti negli anni passati a organizzare spazi con 7 - 8 computer e videoproiettore e soprattutto a metterli a posto in modo tale che raramente si abbia bisogno di un tecnico. In questo blog ho parlato più volte delle soluzioni a basso costo possibili per ottimizzare il tutto. In ogni caso il numero degli allievi ora è troppo alto e le compresenze stanno saltando una dopo l'altra. Quando ci hanno assunto lo hanno fattto in terra e non in cielo ;-)) e non ci erano stati richiesti miracoli!
Il gioco nella didattica è davvero "a prescindere" dalla tecnologia, ed è anche questo che manca nel fare scuola di molti colleghi: giocare in matematica, fare scienze con centinaia di esperimenti, giocare in inglese e in italiano... Per questo basta avere fantasia, mantenersi aggiornati sulle esperienze più significative fatte da altri e replicabili, materiale di facile consumo e voglia di togliersi da dietro la cattedra per mettersi "in gioco" con i bambini.
Se già si facesse questo saremmo sulla buona strada.
Segui anche l'esperienza con le api robot: 60 euro l'una, un prezzo accessibile per una scuola, utilizzabili in tutte le discipline...
Altra risorsa poco usata: i genitori! Io dall'anno scorso ho organizzato un laboratorio tutti i mercoledì pomeriggio: a volta dipingiamo, manipoliamo, costruiamo, altre volte facciamo insieme esperimenti scientifici o usiamo le api robot per preparare percorsi in cui orientarsi tra paesaggi, parole e numeri. I genitori fanno a gara per aggiudicarsi un turno, alcuni immagino prendano apposta qualche ora di permesso. Si gioca insieme, ci si conosce, loro capiscono sul campo cosa vuol dire lavorare con 27 bambini, io non ho paura di essere sotto esame e sono pronta ad accettare consigli a critiche. Il clima che si crea è molto positivo, tutti sono più disponibili anche quando si tratta di procurare del materiale (ci si rende conto di quanto si consuma in tanti!) e le attività che da soli ci facevano paura diventano sostenibili con il loro aiuto.
E' una soluzione "ecologica", direi "a costo zero" ma con molti vantaggi. ;-))
Cara Paola,
RispondiEliminanon ho resistito e ho fatto un post!
Grazie, baci
france
Grazie Paola, sei un Angelo... hai sempre belle parole per me!! :-)
RispondiEliminaGiocare a scuola non è mai una perdita di tempo - scrivi- ma dimmi, come si fa a farlo capire alle tue e alle mie colleghe, che devono finire il programma, che fanno finta di non sentire il suono dell'intervallo, che dettano forsennatamente per ore??? scusa lo sfogo ma proprio oggi ho scoperto che alcune maestre negano ai bambini di fare la ricreazione alzandosi dai banchi!
RispondiEliminaSe non lo hanno capito da sole ci sono i genitori che possono farlo capire, in fondo a cosa servono riunioni di classe e colloqui se non a trattare delle dinamiche della classe, di eventuali problemi insorti, di strategie da suggerire?
RispondiEliminaSe poi non basta penso ci sia sempre il parere di un dirigente che in certi casi farebbe bene a intervenire.
Un conto è mangiare la merenda seduti (5 minuti per non sbriciolare e versare succhi di frutta ovunque), un conto è il sacrosanto diritto di sgranchirsi le gambe e godersi la meritata pausa!
Per me, cara Paola, il problema è un altro:...come si fa a posizionare 25 bambini su tre pc funzionanti(e non sempre funzionano)della sala multimediale? Se hai un suggerimento da darmi, ti ringrazio sinceramente, perchè sottoscrivo pienamente ogni tua parola...anche se poi ti devi scontrare con alcune realtà....anche "Umane",,,Grazie
RispondiEliminaBe', messa così è davvero tragica...
RispondiEliminaLa vostra scuola non investe in tecnologie per la didattica? Anche poco, ma ogni anno, in modo da riuscire ad avere nel giro di qualche anno qualcosa di più e di più decente?
Forse ora i temoi sono davvero difficili, ma noi siamo riusciti negli anni passati a organizzare spazi con 7 - 8 computer e videoproiettore e soprattutto a metterli a posto in modo tale che raramente si abbia bisogno di un tecnico. In questo blog ho parlato più volte delle soluzioni a basso costo possibili per ottimizzare il tutto. In ogni caso il numero degli allievi ora è troppo alto e le compresenze stanno saltando una dopo l'altra. Quando ci hanno assunto lo hanno fattto in terra e non in cielo ;-)) e non ci erano stati richiesti miracoli!
Il gioco nella didattica è davvero "a prescindere" dalla tecnologia, ed è anche questo che manca nel fare scuola di molti colleghi: giocare in matematica, fare scienze con centinaia di esperimenti, giocare in inglese e in italiano...
Per questo basta avere fantasia, mantenersi aggiornati sulle esperienze più significative fatte da altri e replicabili, materiale di facile consumo e voglia di togliersi da dietro la cattedra per mettersi "in gioco" con i bambini.
Se già si facesse questo saremmo sulla buona strada.
Segui anche l'esperienza con le api robot: 60 euro l'una, un prezzo accessibile per una scuola, utilizzabili in tutte le discipline...
Altra risorsa poco usata: i genitori!
RispondiEliminaIo dall'anno scorso ho organizzato un laboratorio tutti i mercoledì pomeriggio: a volta dipingiamo, manipoliamo, costruiamo, altre volte facciamo insieme esperimenti scientifici o usiamo le api robot per preparare percorsi in cui orientarsi tra paesaggi, parole e numeri.
I genitori fanno a gara per aggiudicarsi un turno, alcuni immagino prendano apposta qualche ora di permesso. Si gioca insieme, ci si conosce, loro capiscono sul campo cosa vuol dire lavorare con 27 bambini, io non ho paura di essere sotto esame e sono pronta ad accettare consigli a critiche.
Il clima che si crea è molto positivo, tutti sono più disponibili anche quando si tratta di procurare del materiale (ci si rende conto di quanto si consuma in tanti!) e le attività che da soli ci facevano paura diventano sostenibili con il loro aiuto.
E' una soluzione "ecologica", direi "a costo zero" ma con molti vantaggi. ;-))