26.6.06

Concerto: come sempre un successo

Nove pezzi da imparare in due giorni, un terzo giorno per ripassare e poi concerto. Come al solito all'inizio sembra impossibile, non ci si capisce nulla, non si riescono a prendere appunti ( e il reverendo non vuole che si prendano...), tutto in inglese, parlato da americani che vivono in Germania...
Si sale sul palco, con il vuoto totale nella testa, ci si lancia qualche occhiata di puro panico alle prime note, si stringe forte la mano del vicino e VIA! Le parole vengono fuori, gli accordi complicati, le note "storte", tutto come per magia torna alla memoria nello spazio di una frazione di secondo: l'attacco dev'essere sicuro, senza tentennamenti.
Lee Brown sale sul palco, zoppicante e già sudato, si ha sempre l'idea che non ce la faccia...Si siede al piano, sistema il microfono, attacca il primo brano, ed inizia la metamorfosi. Una voce potente, uno scatto di forza presa chissàdove e dopo qualche minuto è lì che si dimena sul palco, con addosso la sua tunicona, sudando litri e litri (noi da dietro vediamo la sua testona lucida "fumare", effetto spirito santo...).
Due ore di pura energia e musica. Bellissime le voci degli altri solisti, Carol Robinson (fantastica al sax) & John Griffin (lo so, non è bello da dire per un reverendo, ma tra noi coriste si dice che abbia una voce che "arriva dritta alle ovaie..."!) e bravi noi. Accanto al nostro coro ci sono più di 50 persone che hanno semplicemente seguito il work shop di questi tre giorni e se la cavano alla grande ( a parte la tipa dietro di me che bofonchia e stecca per tutto il concerto, che il Signore l'abbia in gloria...!).
C'è chi crede, chi crede ad altro e chi non crede affatto, ma lo spirito del gospel colpisce tutti: è gioia, è condivisione, sono voci che si intersecano e si fondono, è voglia di armonia e di pace: c'è qualcuno che non le desidera?
le foto in ordine:

1) io e Alex (direttore Sunshine e amico da 10 anni...Alex!!! 10 ANNIIII)
2) il palco vuoto prima del concerto
3) noi sul palco, io sono dietro al reverendo bianco e viola...
4) un momento delle prove



io e il diretur, Alex


1 commento:

  1. Anonimo3:51 PM

    :-)
    incredibile a raccontarsi. Quattro persone che hanno raccolto l'invito a venire ieri sera: il mio morosito (ovvio), il mio migliore amico (ovvio), mamma & papà e i loro 163 anni in due(straovvio), della mia tribù di fratelli, nipoti, cognate (due squadre di calcio) nessuna traccia, gli amici tutti quanti impegnati (ma che avranno da fare la domenica sera??)
    Insomma, desolante il mio pubblico mancato, ma ancor più desolante il commento dei (due) giovani intervenuti: cheppalle!!
    (il mio morosito s'è pure assopito, per non dire addormentato). Mamy & papy invece (rispettivamente 82 e 81 anni) si agitavano come forsennati sulle sedie che amorevolmente ho procurato loro per non farli stancare; quando, attraverso rari squarci nel muro di coriste avanti a me, sono riuscita a lanciare uno sguardo verso la loro "postazione", li ho visti ondeggiare e battere le mani al ritmo della musica. Non ho potuto salutarli alla fine: se ne sono andati via perchè stanchissimi (si sà... l'età), ma stamattina ho ascoltato al telefono un buon quarto d'ora di lodi sperticate da parte loro, nei confronti del Reverendo, del "tocco magico" di Alex (lo adorano), di tutti noi...
    mi domando: ma di che han bisogno i giovani per essere coinvolti??????
    Io ringrazio tutti per la bella esperienza che abbiamo vissuto insieme, anche se, sincerità per sincerità, ho preferito il seminario + concerto dello scorso anno. Ma se è vero che, come ha detto il Reverendo, potrebbero essere i vetri della mia finestra ad essere appannati (ricordate la storiella?...), perchè non sto vivendo un periodo felice, conservo nel mio cuore ogni momento, per poterne godere meglio in futuro.
    Un bacio. Isabella

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