25.4.06

Perchè le idee geniali vengono sempre agli altri?

Tratto da www.repubblica.it

Lettere, doni, sogni infranti
è il Museo degli amori perduti

ZAGABRIA - Se vi siete mai domandati cosa fare con le dolorose memorie di un amore finito, per voi ora c'è una risposta: donatele a un nuovo museo della Croazia.
Il luogo in questione ha sede a Zagabria, e si chiama "Museo delle relazioni finite". E ospita lettere d'amore, anelli di fidanzamento, oggetti vari, doni di ogni genere. Perfino le bottiglie vuote di liquore lasciate alle spalle dopo la fine di una storia.
E ci sono anche articoli ancora più originali. Inclusa una gamba artificiale di un veterano di guerra, che si era innamorato della sua terapista. "Questa protesi è durata più del nostro amore. Materiale migliore", dice la didascalia che accompagna l'oggetto.
A ogni pezzo dell'esibizione, infatti, è acclusa una nota del donatore, che ne spiega l'origine e il significato. Molti di questi biglietti esprimono nostalgia o amarezza, e rivelano il dolore che resta quando una storia finisce. Altri, invece, sono semplicemente ironici.
Ma il "corredo" della neo-istituzione, spiegano i curatori, è solo all'inizio: il museo infatti è pronto ad accogliere altri ricordi di amori falliti. Da qui l'appello lanciato dal sito web (www.brokenships.com), che si rivolge così agli utenti: "Vi siete lasciati di recente e avete questa irrefrenabile urgenza di cancellare qualsiasi memoria della storia? Questo museo vi permette di liberarvi delle cose che vi suscitano brutti ricordi".
E non basta. Tra le curiosità di questo singolarissimo museo, c'è anche il fatto che a fondarlo sono stati i due membri di una ex coppia, Olinka Vistica e Drazen Grusbisic. L'uomo e la donna, una volta inseparabili, hanno finito per lasciarsi: "Così abbiamo cominciato a parlare di cosa fare di tutti gli oggetti legati alla nostra relazione", ha spiegato lei. Da qui l'idea di sviluppare un museo, in cui esorcizzare, liberandosene in qualche modo, tutti i ricordi.
Un'iniziativa sostenuta anche dai loro amici, che hanno poi messo insieme le loro collezioni di memorabilia. Facendo le prime donazioni. Poi la cosa si è diffusa in fretta, sia col passaparola che per e-mail, riscuotendo un notevole successo. "Abbiamo avuto una bella risposta da un sacco di persone", commenta con soddiasfazione Brubisic. E probabilmente siamo soltanto all'inizio.
(25 aprile 2006)

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