Pensieri, parole, opere, e soprattutto omissioni (Mi piace l’ordine, ma non sono praticante)
30.10.14
fare scuola nella classe digitale
http://www.farolloefalpala.it/scuola-classe-digitale/
Un importante appuntamento domani a Firenze: Valeria Zagami, laureata in Teorie della comunicazione e ricerca applicata ai media presso l’Università “La Sapienza” di Roma., ricercatrice nell’ambito delle tecnologie per la didattica, presenta questo quaderno dedicato alla didattica con le tecnologie.
Sono particolarmente contenta e orgogliosa perchè il tutto è nato dalle interviste che Valeria mi ha fatto anni fa quando la mia classe (insieme a quella di Antonietta Lombardi di Novi Ligure) era una delle prime in Italia a sperimentare l'uso di un computer per ogni studente, e quando eravamo gli unici a far portare ogni giorno a casa i computer ai bambini. da quell'esperienza sono passati tanti anni, in Piemonte il progetto "Scuola digitale Piemonte" è cresciuto tanto e ora coinvolge centinaia di classi. Valeria mi ha detto che sono la madrina del libro, e questo mi fa davvero molto piacere. Domani tenteremo un collegamento via Skype, sarà un piacere salutare, anche se da lontano, un'amica e tutti i presenti.
Note sul libro
“Fare scuola nella classe digitale - Tecnologie e didattica attiva fra teoria e pratiche d’uso innovative“
I quaderni della ricerca N° 07
Loescher Editore – Torino – 2013128 pagine – gratuito
28.10.14
Sei anni, si taglia i capelli a scuola: le reazioni e la solidarietà della rete degli insegnanti
Nel gruppo insegnanti di Fb, che unisce piu' di 17000 insegnanti in Italia, in Europa e nel mondo, si è discusso a lungo su quanto avvenuto alla collega accusata di non aver visto l'allieva tagliarsi una ciocca di capelli.
In merito all'episodio, così come è stato descritto dai giornali come Il Secolo XIX e da Orizzonte scuola, il gruppo intende esprimere piena solidarieta' alla collega e proporre alcune riflessioni:
1. la docente era presente in classe nel momento in cui la bambina in questione ha compiuto un gesto semplicemente non prevedile e non evitabile, dunque l'accusa di "mancato controllo" è infondata e ridicola; l'insegnante era presente in aula e faceva una cosa bizzarra: stava "insegnando”.
Questo verbo include una lunga serie di azioni come muoversi tra i banchi, scrivere, sbracciarsi per fare un esempio, mimare, leggere e una serie di azioni anche più pericolose come dare le spalle ai bambini per poter scrivere alla lavagna o volgere lo sguardo su quaderni da correggere. Queste strane azioni rientrano assolutamente nel nostro contratto di lavoro (per quanto riguarda i corsi di telepatia, lettura della mente e formule magiche che congelano il tempo un secondo prima che accada un incidente.. Si potrebbero organizzare.)
2. non si capisce per quale motivo la collega avrebbe dovuto avvertire con urgenza la famiglia, dal momento che la bambina non si è fatta male, non era in una situazione di pericolo, non manifestava particolare sofferenza fisica o psicologica. Se il docente dovesse interrompere la lezione per comunicare con le famiglie ogni volta che un bambino starnutisce o taglia male un foglio o bagna la cartella con la classica bottiglietta d'acqua avvitata male o gli esce un po' di sangue dal dito perché si mangia le unghie o perde a nascondino durante la ricreazione quanto tempo resterebbe per insegnare e per imparare? E’ da calcolare anche la pericolosità dei continui allontanamenti dall'aula per andare a telefonare, sappiamo tutti che la mancanza di personale sta creando gravi problemi in tal senso.
Come insegnanti sappiamo bene che questa bambina non ha compiuto un gesto così grave o irreparabile, che si è comportata come fanno tutti i bambini, per i quali un ciuffo di capelli è solo qualcosa che ricresce, una sbucciatura è un incidente di percorso tra loro, la penna bic è solo una cerbottana, la gomma qualcosa di morbido da bucherellare o tagliuzzare…
Grazie a Dio, i bambini sanno che non bisogna prendersi troppo sul serio e che alla grande maggioranza delle cose c'è sempre un buon rimedio. Dispiace sapere che la Dirigente Scolastica non ha saputo smorzare i toni e stare dalla parte della sua insegnante, dichiarando di non riuscire a credere che fosse successa una cosa così grave. Che succede in tutto il mondo con i bambini che a scuola giocherellano con le forbicine, piccole e a punta tonda.
Gli amministratori e gli iscritti del gruppo "insegnanti".
Questa lettera è stata inviata alla scuola della docente interessata, e ad alcuni giornali online.
Una piccola storia, simbolo di un grande disagio e di una scuola sempre più alla deriva.
25.10.14
La lezione di papà
Poterlo ancora abbracciare...
21.10.14
Ascoltate questa ragazzina di 13 anni...E meditate...
Per sottotitoli in italiano fare clic sulla rotellina delle impostazioni in basso a destra e scegliere la lingua
20.10.14
17.10.14
Le macchine operatrici
Qui un progetto molto interessante della collega Antonietta Lombardi
15.10.14
Raffella, mani di fata e amica corista
Bravissima Raffaella! L'altra sera, dopo tanto tempo, ho visto che cosa riesce a fare con le sue manine d'oro. Ammiro tanto chi riesce a riprendersi, a reinvertarsi, ed è tanto bravo nel farlo, e lei ce l'ha fatta alla grande:-)
In ogni sua creazione c'è una pazienza infinita, una precisione e un amore nell'accostare i colori, i materiali, nel dare un nome di donna a tutte le bellissime cose che crea....
Visitate la sua pagina, le feste si avvicinano.
14.10.14
12.10.14
Ho dipinto la pace
A scuola di legalità IIA: Lez.3: La guerra come negazione dei diritti del fanciullo
Grazie alla collega Cristina Galizia per avermi segnalato il video e il lavoro dei ragazzini, dopo aver letto qui la poesia.
11.10.14
Malala
Questo è il testo integrale del discorso all'Onu di Malala Yousafzai, la ragazza afghana di 16 anni che i talebani avevano cercato di uccidere.
"Onorevole Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon, spettabile presidente dell'Assemblea Generale Vuk Jeremic, onorevole inviato speciale delle Nazioni Unite per l'istruzione globale Gordon Brown, rispettati anziani rispettati e miei cari fratelli e sorelle: Assalamu alaikum (la pace sia con voi, n.d.T).
Oggi è un onore per me tornare a parlare dopo un lungo periodo di tempo. Essere qui con persone così illustri è un grande momento nella mia vita ed è un onore per me che oggi sto indossando uno scialle della defunta Benazir Bhutto. Non so da dove cominciare il mio discorso. Non so cosa la gente si aspetti che dica, ma prima di tutto voglio ringraziare a Dio per il quale siamo tutti uguali e ringraziare tutti coloro che hanno pregato per una mio veloce guarigione e una nuova vita. Non riesco a credere quanto amore le persone mi hanno dimostrato. Ho ricevuto migliaia di cartoline di auguri e regali da tutto il mondo. Grazie a tutti. Grazie ai bambini le cui parole innocenti mi hanno incoraggiato. Grazie ai miei anziani le cui preghiere mi hanno rafforzato. E grazie agli infermieri, ai medici e al personale degli ospedali in Pakistan e nel Regno Unito e il governo degli Emirati Arabi Uniti che mi hanno aiutato a stare meglio e a riprendere le forze.
Sono qui per dare tutto il mio appoggio al segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon nella sua Iniziativa Globale "Prima l'istruzione" e al lavoro dell'inviato speciale delle Nazioni Unite per l'Educazione Globale Gordon Brown. Li ringrazio per la leadership che continuano a esercitare. Essi continuano a stimolare tutti noi all'azione. Cari fratelli e sorelle, ricordiamo una cosa: il Malala Day non è il mio giorno. Oggi è il giorno di ogni donna, ogni ragazzo e ogni ragazza che hanno alzato la voce per i loro diritti.
Ci sono centinaia di attivisti per i diritti umani e operatori sociali che non solo parlano per i loro diritti, ma che lottano per raggiungere un obiettivo di pace, educazione e uguaglianza. Migliaia di persone sono state uccise dai terroristi e milioni sono stati feriti. Io sono solo uno di loro. Così eccomi qui, una ragazza come tante. Io non parlo per me stesso, ma per dare una voce a coloro che meritano di essere ascoltati. Coloro che hanno lottato per i loro diritti. Per il loro diritto a vivere in pace. Per il loro diritto a essere trattati con dignità. Per il loro diritto alle pari opportunità. Per il loro diritto all'istruzione.
Cari amici, il 9 ottobre 2012, i talebani mi hanno sparato sul lato sinistro della fronte.Hanno sparato ai miei amici, anche. Pensavano che i proiettili ci avrebbero messi a tacere, ma hanno fallito. Anzi, dal silenzio sono spuntate migliaia di voci. I terroristi pensavano di cambiare i miei obiettivi e fermare le mie ambizioni. Ma nulla è cambiato nella mia vita, tranne questo: debolezza, paura e disperazione sono morte; forza, energia e coraggio sono nati. Io sono la stessa Malala. Le mie ambizioni sono le stesse. Le mie speranze sono le stesse. E i miei sogni sono gli stessi.
Cari fratelli e sorelle, io non sono contro nessuno. Né sono qui a parlare in termini di vendetta personale contro i talebani o qualsiasi altro gruppo terroristico. Sono qui a parlare per il diritto all'istruzione per tutti i bambini. Voglio un'istruzione per i figli e le figlie dei talebani e di tutti i terroristi e gli estremisti. Non odio nemmeno il talebano che mi ha sparato.
Anche se avessi una pistola in mano e lui fosse in piedi di fronte a me, non gli sparerei. Questa è il sentimento di compassione che ho imparato da Maometto, il profeta della misericordia, da Gesù Cristo e Buddha. Questa è la spinta al cambiamento che ho ereditato da Martin Luther King, Nelson Mandela e Mohammed Ali Jinnah. Questa è la filosofia della non violenza che ho imparato da Gandhi, Bacha Khan e Madre Teresa. E questo è il perdono che ho imparato da mio padre e da mia madre. Questo è ciò che la mia anima mi dice: stai in pace e ama tutti.
Cari fratelli e sorelle, ci rendiamo conto dell'importanza della luce quando vediamo le tenebre. Ci rendiamo conto dell'importanza della nostra voce quando ci mettono a tacere. Allo stesso modo, quando eravamo in Swat, nel Nord del Pakistan, abbiamo capito l'importanza delle penne e dei libri quando abbiamo visto le armi. Il saggio proverbio "La penna è più potente della spada" dice la verità. Gli estremisti hanno paura dei libri e delle penne. Il potere dell'educazione li spaventa. Hanno paura delle donne. Il potere della voce delle donne li spaventa. Questo è il motivo per cui hanno ucciso 14 studenti innocenti nel recente attentato a Quetta. Ed è per questo uccidono le insegnanti donne. Questo è il motivo per cui ogni giorno fanno saltare le scuole: perché hanno paura del cambiamento e dell'uguaglianza che porteremo nella nostra società. Ricordo che c'era un ragazzo della nostra scuola a cui un giornalista chiese: "Perché i talebani sono contro l'educazione dei ragazzi?". Lui rispose molto semplicemente: indicò il suo libro e disse: "I talebani non sanno che cosa c'è scritto in questo libro".
Loro pensano che Dio sia un piccolo esseruccio conservatore che punterebbe la pistola alla testa delle persone solo per il fatto che vanno a scuola. Questi terroristi sfruttano il nome dell'islam per i propri interessi. Il Pakistan è un Paese democratico, amante della pace. I Pashtun vogliono educazione per i loro figli e figlie. L'Islam è una religione di pace, umanità e fratellanza. Che dice: è un preciso dovere quello di dare un'educazione a ogni bambino. La pace è necessaria per l'istruzione. In molte parti del mondo, in particolare il Pakistan e l'Afghanistan, il terrorismo, la guerra e i conflitti impediscono ai bambini di andare a scuola. Siamo veramente stanchi di queste guerre. Donne e bambini soffrono in molti modi in molte parti del mondo.
In India, bambini innocenti e poveri sono vittime del lavoro minorile. Molte scuole sono state distrutte in Nigeria. La gente in Afghanistan è colpita dall'estremismo. Le ragazze devono lavorare in casa e sono costrette a sposarsi in età precoce. La povertà, l'ignoranza, l'ingiustizia, il razzismo e la privazione dei diritti fondamentali sono i principali problemi che uomini e donne devono affrontare.
Oggi, mi concentro sui diritti delle donne e sull'istruzione delle ragazze, perché sono quelle che soffrono di più. C'è stato un tempo in cui le donne hanno chiesto agli uomini a difendere i loro diritti. Ma questa volta lo faremo da sole. Non sto dicendo che gli uomini devono smetterla di parlare dei diritti delle donne, ma il mio obiettivo è che le donne diventino indipendenti e capaci di combattere per se stesse. Quindi, cari fratelli e sorelle, ora è il momento di alzare la voce. Oggi invitiamo i leader mondiali a cambiare le loro politiche a favore della pace e della prosperità. Chiediamo ai leader mondiali che i loro accordi servano a proteggere i diritti delle donne e dei bambini. Accordi che vadano contro i diritti delle donne sono inaccettabile.
Facciamo appello a tutti i governi affinché garantiscano un'istruzione gratuita e obbligatoria in tutto il mondo per ogni bambino. Facciamo appello a tutti i governi affinché combattano il terrorismo e la violenza. Affinché proteggano i bambini dalla brutalità e dal dolore. Invitiamo le nazioni sviluppate a favorire l'espansione delle opportunità di istruzione per le ragazze nel mondo in via di sviluppo. Facciamo appello a tutte le comunità affinché siano tolleranti, affinché rifiutino i pregiudizi basati sulle casta, la fede, la setta, il colore, e garantiscano invece libertà e uguaglianza per le donne in modo che esse possano fiorire. Noi non possiamo avere successo se la metà del genere umano è tenuta indietro. Esortiamo le nostre sorelle di tutto il mondo a essere coraggiose, a sentire la forza che hanno dentro e a esprimere il loro pieno potenziale.
Cari fratelli e sorelle, vogliamo scuole e istruzione per il futuro luminoso di ogni bambino. Continueremo il nostro viaggio verso la nostra destinazione di pace e di educazione. Nessuno ci può fermare. Alzeremo la voce per i nostri diritti e la nostra voce porterà al cambiamento.Noi crediamo nella forza delle nostre parole. Le nostre parole possono cambiare il mondo, perché siamo tutti insieme, uniti per la causa dell'istruzione. E se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo, cerchiamo di armarci con l'arma della conoscenza e di farci scudo con l'unità e la solidarietà.
Cari fratelli e sorelle, non dobbiamo dimenticare che milioni di persone soffrono la povertà e l'ingiustizia e l'ignoranza. Non dobbiamo dimenticare che milioni di bambini sono fuori dalle loro scuole. Non dobbiamo dimenticare che i nostri fratelli e sorelle sono in attesa di un luminoso futuro di pace.
Cerchiamo quindi di condurre una gloriosa lotta contro l'analfabetismo, la povertà e il terrorismo, dobbiamo imbracciare i libri e le penne, sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L'istruzione è l'unica soluzione. L'istruzione è la prima cosa. Grazie".
(traduzione di Fulvio Scaglione)
Costruire strumenti per la matematica
Quest'anno mi sto divertendo a costruire materiale per l'insegnamento della matematica.
Molte idee sono state rintracciate in rete, in vari gruppi Fb, pertanto un grazie ai colleghi che sanno condividere:
L'ultima creazione di oggi è la famosa linea del 20 sul modello di Camillo Bortolato.
Ecco un video esplicativo sull'uso dello strumento.
Lo strumento originale è acquistabile qui, insieme al testo.
Io ho utilizzato, grazie al suggerimento di colleghi in rete, mollette e un bastoncino per tendine.
Molte idee sono state rintracciate in rete, in vari gruppi Fb, pertanto un grazie ai colleghi che sanno condividere:
L'ultima creazione di oggi è la famosa linea del 20 sul modello di Camillo Bortolato.
Ecco un video esplicativo sull'uso dello strumento.
Lo strumento originale è acquistabile qui, insieme al testo.
Io ho utilizzato, grazie al suggerimento di colleghi in rete, mollette e un bastoncino per tendine.
Didatticamente possiamo identificare tre momenti di apprendimento e di progressiva riduzione del ricorso allo strumento (fading).
Nella prima fase gli alunni utilizzano lo strumento come «contatore» per eseguire da subito addizioni e sottrazioni con il meccanismo del conteggio tasto per tasto.
Quando cominciano a utilizzare i tasti «a piene mani», cioè alzandone sette, nove o quindici in un sol colpo, significa che stanno interiorizzando i meccanismi del calcolo intuitivo, che è — come abbiamo detto — il superamento del conteggio.
Nella seconda fase gli alunni operano avendo sempre davanti a sé lo strumento, ma senza bisogno di toccarlo, orientandosi solo con gli occhi.
Nella terza fase operano senza vedere lo strumento. Significa che il riferimento si è consolidato e stabilizzato nella loro mente: questo è lo scopo dell’apprendimento.
Altro materiale costruito:
la linea dei numeri "calpestabile":
le carte dei numeri per giocare a maggiore, minore e uguale:
e la lavagnetta per capire gli incroci sulle tabelle:
Su Fb iscrivetevi al gruppo "Matematica alla primaria", e seguite la pagina della maestra Larissa che ha sempre idee molto carine.
Un interessante articolo sul metodo analogico in matematica
Prossimamente lavorerò, su suggerimento di Laura Properzi, alla produzione delle schede per la linea del 100
9.10.14
Si dovrebbe
"Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole."
J.W.Goethe
7.10.14
Una mappa sulle tabelline
VAI ALLA MAPPA:
Un per far ordine nella mia testa, un po' per fare un regalo ai colleghi...
Etichette:
didattica,
matematica,
scienze,
tabelline,
tic
Laboratorio Interattivo Multimediale
Ma che interessante questo sito! Nato dall'idea e dal lavoro di due sorelle, Giuditta e Ginevra Gottardi, Lim (laboratorio interattivo multimediale) offre molte risorse e interessantissimi spunti di lavoro e videotutorial per costruire lapbook e altri giochi didattici.
6.10.14
Suole...
Ecco le nostre medaglie etniche: pallina di das sotto la suola della scarpa da ginnastica, tempere e lucido all'acqua. Un bell'effetto vero?:-)
2.10.14
Bee bot: ora anche una app!
Vi ricordate il progetto che avevamo fatto nelle nostre classi io e il maestro Maurizio Zamdarda con le Bee-bot, le piccole api robot? Qui c'è tutto il nostro lavoro di 5 anni fa.
Ora grazie a Maurizio ho scoperto che esiste anche una app gratuita.
Al computer ci siamo per ora fermati al livello 4, due curve a destra e a sinistra ci stanno creando dei problemi, ma presto li risolveremo:-)
1.10.14
Programmare a scuola
Partendo da un’esperienza di successo avviata negli USA che ha visto lo scorso anno la partecipazione di circa 40 milioni di studenti e insegnanti di tutto il mondo, l’Italia sarà uno dei Paesi a sperimentare l’introduzione strutturale nelle scuole dei concetti di base dell’informatica attraverso la programmazione (coding ), usando strumenti di facile utilizzo e che non richiedono un’abilità avanzata nell’uso del computer.
Il MIUR, in collaborazione con il CINI, rende disponibili alle scuole mediante questo sito una serie di lezioni interattive e non, che ogni istituzione scolastica potrà utilizzare compatibilmente con le proprie esigenze e la propria organizzazione didattica. Leggi la circolare MIUR.
Gli strumenti disponibili sono di elevata qualità didattica e scientifica, progettati e realizzati in modo da renderli utilizzabili in classe da parte di insegnanti di qualunque materia. Non è necessaria alcuna particolare abilità tecnica né alcuna preparazione scientifica. Il materiale didattico può essere fruito con successo da tutti i livelli di scuole.
Iscriviti a:
Post (Atom)