3.3.14

Seminario internazionale ACCHIAPPANUVOLE Studenti e scuole nell’era digitale


Sabato stavo tornando in treno  da Bologna dopo il convegno dell'ADI (associazione docenti italiani), e facevo considerazioni: 
le analisi dell'Ocse Pisa sui risultati della scuola italiana sono deprimenti. 
La situazione dell'architettura scolastica è deprimente. Lo sapevamo gia', ma vedere quanto si può fare e quanto si sta facendo in altri Paesi è molto più deprimente...
Dove si stanno ottenendo i risultati migliori? 
Dove si è deciso di dare vera autonomia gestionale alle scuole, dove gli insegnanti lavorano a scuola in team e con tutor e non a casa da soli, dove le ispezioni sono viste come un momento importante di verifica e di opportunità di miglioramento, dove partendo da uno stipendio base decente si ha poi la possibilità di avanzare per meriti e non per vecchiaia, dove gli studenti possono scegliere il loro percorso formativo....
E non è davvero solo questione di denaro ( importantissimo per il giusto riconoscimento) ma di mentalità.
La Polonia ( ben più povera di noi, dal 2000 a oggi con scelte intelligenti ha ottenuto risultati importantissimi.
Sono tornata  sconsolata, perchè qui a ogni cambio di governo o si fanno danni o al meglio si mettono toppe...Perchè qui i sindacati ingessano tutto, perchè in Italia il merito è una parola indecente (equità spesso significa "tu lavora pure di più, tanto poi i soldi devono essere a pioggia")....Perchè ad essere un ottimo insegnante in Italia non solo non guadagni niente, ma rischi solo che ti appioppino più studenti e casi più difficili... 

Perchè gli altri hanno imparato a farsi valutare e guidare e noi no? Da noi nessuno si fida più di una qualsiasi autorità, non ci si fida del governo, della magistratura, dei dirigenti, dei superiori, e nemmeno dei nostri simili...
I genitori non si fidano degli insegnanti, gli insegnanti non si fidano delle famiglie e degli studenti...

Ci hanno fatto notare che mentre da noi la paura più grande e' che si copi (perchè da noi chi copia è furbo) nei Paesi con i migliori risultati il lavoro di gruppo e cooperativo ha fatto superare il problema, se non del tutto sicuramente in gran parte). 

Io penso alla mia"carriera": entrata in classe dopo superamento di concorso a 18 anni, senza preparazione. Un anno di prova sulla carta (quando mai un anno di prova è stato davvero di prova in Italia?), 30 anni di lavoro in cui mai nessuno ha giudicato il mio operato (tranne genitori e alunni che però non avevano altri riferimenti), mai nessuno è entrato nella mia aula per osservare come lavoro, la metodologia che uso, il mio livello di aggiornamento....
Potrei aver rovinato intere generazioni o più ottimisticamente non avere adeguato il mio insegnamento alle reali esigenze dei miei allievi, a nessuno è interessato e interessa al momento. 
So che ho una carriera bloccata e morta da sempre, scatti stipendiali che fanno sì che io speri solo di invecchiare, so che tutta la mia professionalità messa in ruoli di responsabilita' quali ad esempio le figure legate all'offerta formativa se ieri mi venivano pagate 1200 euro l'anno lordi, da oggi sono pagate 400 euro lordi, a parità di impegno lavorativo. 

Ognuno di noi ha il suo caso personale, io ritengo di essere stata molto fortunata, ma cio' non toglie che la scuola che sognavo, sogno e sognerò per i cittadini dl domani non ha quasi nulla a che fare con quella in cui lavoro.

Insomma, una tristezza...

1 commento:

  1. Condivido pienamente le tue riflessioni, i tuoi dubbi e le tue titubanze.
    Sono amareggiata anch'io e, quel che più mi affligge, è che talvolta mi sento finanche rassegnata.
    Per fortuna la passione resta, insieme alla voglia di andare avanti e migliorarmi...
    Buona giornata, collega:)

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