Ho trovato questo testo, lo dedico ai miei allievi di ieri, di oggi, di domani.
Sabato, nell'Aula Magna del Liceo Visconti di Roma una grande emozione, con gli studenti e i prof che recitano i Drammi Didattici di Brecht. Io, invitato ad intervenire con una lettura, ho rielaborato un vecchio pezzo. Grande emozione.
"Come due gocce d'acqua"
Non sono tempi facili. E non sarà un futuro facile per nessuno. Non per noi professori da anni nella scuola, di fronte all’impresa di fare una buona scuola con strumenti sempre più poveri. Sarà difficile soprattutto per quelli di noi che sono più giovani, nemmeno sicuri di avere un futuro nella scuola.
Ma soprattutto non sarà un futuro facile per voi, ragazzi, che passate tra i banchi di scuola il periodo forse più difficile e contraddittorio della vostra vita.
Io insegno chimica. L’anno scorso in laboratorio, un mio alunno che attraversava un brutto momento stava cancellando qualcosa che aveva scritto sul banco di porcellana. Feci in tempo a leggere le sue parole prima che ne facesse sparire ogni traccia:
“Ogni bambino nasce gemello, quello che è e quello che vuole essere”.
Bellissima frase, con quell’immagine di sdoppiamento della persona che rende conto della lacerazione che si produce in noi quando bisogna decidere quali domande dobbiamo porci, su quali strade incamminarci, cosa chiedere al nostro futuro.
Io mi sento solo di darvi un consiglio: prendete tempo, prendetevi tutto il tempo necessario a sentir crescere in voi le risposte. Se le domande sono ben poste, se saprete scegliere quelle che smuovono il vostro profondo, da quelle profondità lentamente torneranno a galla.
Non abbiate fretta di leggere il vostro futuro, ma soprattutto, non permettete a nessuno di farlo per voi.
Accettate la fatica che si fa nello scoprirsi piano piano, vincendo la fretta di definirsi una volta per tutte. Chiedete alla vostra scuola di farvi indossare tutti i panni degli adulti per vedere in quali vi trovate più a vostro agio, come si fanno i piccoli quando frugano nell’armadio della mamma e del babbo.
Se poi vi sentite impotenti di fronte a un mondo che vi sta rubando il sacrosanto diritto ad un futuro desiderabile, fate di quella rabbia il motore di un cambiamento che cominci da subito. Da ora. Perché nel futuro troverete solo quello che avrete costruito nel presente. Grazie anche alla scuola, ma soprattutto grazie al vostro impegno.
Probabilmente troverete qualche cattivo maestro che vi consiglierà di non perdere tempo a cercare le vostre domande; vi dirà che conosce già le migliori risposte per voi. Magari vi vorrà anche spiegare cosa potete essere da grandi: non ascoltatelo. Aspettate a scoprire da soli cosa volete essere.
Se ogni bambino nasce gemello, allora prendetevi molta cura del vostro. Se per ora lo vedete molto diverso da voi non vi preoccupate: i suoi lineamenti sono ancora troppo poco definiti per giudicare. Intanto tenetelo in classe, vicino di banco. Deve studiare per crescere, lui come voi.
E se alla scuola chiederete di guidarvi nella costruzione delle giuste domande; se avrete la pazienza di attendere che le risposte vi salgano agli occhi; allora un giorno vi capiterà di voltarvi verso il vostro gemello e vi accorgerete di quanto adesso vi somigliate.
Finalmente, come due gocce d’acqua.
Giuseppe Bagni
bellissimo !
RispondiEliminalo stampo e lo appendo in casa.. per ora per il figlio più grande..
;-)) Elena