9.11.12

Stringiamci a coorte


Fredde, insicure e sporche: sono le scuole per queste nuove generazioni di cittadini che pero' forse per legge dovranno imparare l'inno nazionale.
In che altro modo possiamo mortificare chi vive e lavora nella scuola?
Dopo che per i 150 dell'Unita' d'Italia le scuole hanno lavorato mesi su temi di cittadinanza, Costituzione e Storia del nostro Bel Paese, mentre chi ci governava continuava a dare modelli pessimi di civilta' e esempi di ignoranza abissale (vedi video interviste con domande di storia ai politici..) ora si passa all' obbligo dell'inno e in contemporanea ai ricatti da parte delle Province, Enti che non avrebbero ragione di esistere e che si e' scoperto aver aperto voragini nelle casse statali.
Ieri qualche beota del parlamento intervistato alla radio suggeriva una nuova magnifica idea: all'ingresso dell'insegnante gli studenti dovrebbero alzarsi e salutare, per poi sedersi in silenzio.
Ecco, e' di questa gente che abbiamo bisogno, di questi cervelli, di cotanta fantasia.
Dopodiche' non ci resta che implodere.

2 commenti:

  1. Paola, quanta verità nelle tue parole.
    Che tragedia.

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  2. Antonio6:01 PM

    Sottoscrivo anche gli spazi e i segni di punteggiatura.
    Un abbraccio forte

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