Pensieri, parole, opere, e soprattutto omissioni (Mi piace l’ordine, ma non sono praticante)
30.4.12
La difficile arte del chiedere
C’è un proverbio cinese che dice:
“Chi chiede può essere stupido per cinque minuti.
Chi non chiede è stupido per tutta la vita. Impara a chiedere. Più chiedi, più ottieni, ma bisogna esercitarsi molto per imparare a chiedere. Ti stupirai di quanto ti verrà dato se chiederai in modo spontaneo le cose che desideri.
Ricorda che chi chiede quello che desidera ha qualche probabilità di ottenerlo. Chi non chiede non ne ha alcuna".
R. Sharma
25.4.12
Torino, una storia diversa
"Tempo di crisi economica, ma non tutti hanno capito quanto sia ancora più grave la crisi di valori che sta attraversando il nostro Paese.
Come vive questo momento una città consapevole del ruolo e della responsabilità che la Storia le ha assegnato, una città che nel bene e nel male ha comunque sempre mostrato grande capacità di reazione a problemi gravi e drammatici e che, a dispetto di tutto, continua a credere nell'ideale dell'unità e dell'integrazione?"
Progetto sugli insetti
Bellissimo anche questo progetto, che nella sua semplicita' offre grandi possibilità d'azione, sempre con costi limitati:
http://bambinioggi-paolo.blogspot.it/2012/04/il-ragno-la-formica-la-videocamera.html
Qui il museo virtuale dei piccoli animali
Un altro progetto da replicare
Con il maestro Maurizio di Arco di Trento da due anni abbiamo progetti in rete nei quali le nostre classi giocano, si sfidano, si scambiano esperienze.
L'anno scorso abbiamo giocato con le api robot, quest'anno con i problemi matematici.
Il progetto presentato in questo video riguarda ragazzi della secondaria di primo grado ma è applicabile a tutte le fasce d'età. Una sfida sui libri.
Anche qui bastano un computer con collegamento internet, una webcam, skype.
Bassi costi, grande divertimento, ottime strategie di apprendimento.
Andrò alla ricerca di altre esperienze simili, perchè la crisi c'è, ma la voglia di imparare non deve assolutamente calare.
L'anno scorso abbiamo giocato con le api robot, quest'anno con i problemi matematici.
Il progetto presentato in questo video riguarda ragazzi della secondaria di primo grado ma è applicabile a tutte le fasce d'età. Una sfida sui libri.
Anche qui bastano un computer con collegamento internet, una webcam, skype.
Bassi costi, grande divertimento, ottime strategie di apprendimento.
Andrò alla ricerca di altre esperienze simili, perchè la crisi c'è, ma la voglia di imparare non deve assolutamente calare.
Non altri morti...
Ho avuto la fortuna di sentirla suonare e cantare dall'autore, Fausto Amodei, tanti anni fa, in casa di amici. Mi ha sempre fatto venire i brividi...
I fatti: http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Reggio_Emilia
Nessuno si augura altri morti, nè a Reggio Emilia nè altrove, ma il momento è davvero duro e pericoloso...E i morti ci sono, tanti, soli, disperati, subito dimenticati.
Educazione sessuale 2.0
18.4.12
Premiare il merito, e bla bla bla quaqquaraqquà
Ventinove anni di servizio:
stipendio gennaio 1.572,37
stipendio febbraio 1.651,79
stipendio marzo 1.505,57
stipendio aprile 1.349,64
...Orca l'oca...Mi sarò comportata male????
...e menomale che il ministro aveva appena detto:
"Non sarà un anno di tagli"
stipendio gennaio 1.572,37
stipendio febbraio 1.651,79
stipendio marzo 1.505,57
stipendio aprile 1.349,64
...Orca l'oca...Mi sarò comportata male????
...e menomale che il ministro aveva appena detto:
"Non sarà un anno di tagli"
Un giorno da uomini primitivi
(se cliccate su una foto le vedrete tutte in grande)
Molto bello e divertente! Una gita al Salgari Campus di Torino (Corso Chieri 60) è davvero da consigliare!
Molto bello e divertente! Una gita al Salgari Campus di Torino (Corso Chieri 60) è davvero da consigliare!
Gli animatori sono preparatissimi e ci sanno davvero fare con i ragazzi.
Una prima lezione in classe e poi un'intera giornata al Campus.
Abbiamo imparato ad accendere il fuoco con un sacco di metodi (legno, sassi, pila e lana d'acciaio, barra fi magnesio...) abbiamo cotto vasetti di argilla fatti in classe,e cotto e mangiato salsicce sul fuoco. Fatto ponti tibetani e tirolesi, tirato con l'arco e il giavellotto, fatto il labirinto vietnamita e quello normale...
Una giornata davvero piena e interessante, e tra tanti giorni di pioggia abbiamo beccato il sole!
16.4.12
Basta compiti?
Il dibattito è decisamente attuale:
Compiti a casa? SI O NO?
In Francia, per due settimane, i genitori "esenteranno" i propri figli dall'impegno di studiare una volta lasciata la scuola. Il boicottaggio è stato ideato dalla Fcpe - associazione di genitori dei ragazzi delle scuole francesi - che protesta contro "l'inutilità e l'ingiustizia" dei compiti a casa assegnati ai figli delle elementari.
Dall'appello pubblico del 15 marzo si è ora giunti alla protesta attraverso un blog, dove l'associazione chiede a insegnanti e genitori di organizzare due settimane senza compiti a casa e di immaginare altri modi per comunicare il lavoro fatto in classe.
In Francia esiste una legge del 1956 che vieta agli insegnanti di assegnare compiti a casa ai bambini delle scuole primarie. Ma i maestri caricano egualmente di compiti gli alunni.
Anche in Italia se ne sta discutendo, sui giornali e nei networks tra docenti.
Ecco alcuni articoli per farsi un'idea...
- Basta compiti, non è così che si impara
- Compiti a casa, il ministro Profumo dà ragione ai francesi
- Compiti a casa? Meglio farli
- Nella "guerra" dei compiti a casa, i prof che cosa fanno?
- I compiti a casa, doveri e valori. In difesa dello studio
- Compiti sette giorni su sette?
- I compiti a casa sono una tragedia
- Gli insegnanti si divertono sadicamente a dare i compiti a casa e masochisticamente amano perdere il loro tempo a correggerli?
- I genitori ritengono che in classi con numeri elevatissimi di allievi i propri figli abbiano spazio e tempo sufficienti per imparare, approfondire, esercitarsi e non abbiano più necessità di un momento di riflessione/studio individualizzato?
- E' possibile impostare diversamente le lezioni in modo tale da limitare al massimo l'impegno oltre le ore di lezione? Sono sicura di sì.
- In materie che richiedono studio (storia, geografia) una rilettura ed il provare a raccontare a casa quanto si è capito non ha mai ucciso nessuno. Se ne può fare a meno? A scapito di che cosa?
Io non sono nè sadica nè masochista: capisco che dopo 5 giorni di 8 ore a scuola ci sia bisogno di un meritato riposo. Ma so che ci sono bambini che a volte hanno bisogno di un "allenamento" maggiore che in classe non sempre si riesce ad offrire. In questi casi un buon dialogo e una collaborazione con le famiglie è importante. A volte bastano alcune indicazioni e una ricerca di comuni piccole strategie e anche il genitore più esasperato può sentirsi compreso. E anche con i colleghi l'organizzazione è importante, per evitare di dare compiti quando il collega ne ha già assegnati.
Personalmente assegno raramente compiti nel week end, a volte si tratta di semplici "allenamenti" (vedi tabelline).
Diverso il discorso per le vacanze estive dove l'idea di tornare a scuola dopo tre mesi senza avere mai "ripreso" qualche concetto appreso può essere dannoso.
Ma si possono far fare cose divertenti, come il tenere un diario delle vacanze in cui raccontare dove si è stati, cosa si è visto, raccogliere qualche notizia sui luoghi visitati, qualche sasso o conchiglia, appiccicare cartoline o biglietti di ingresso, disegnare... (lettura, scrittura, scienze, geografia,storia).
E per chi non si muove da casa? Il luogo in cui si vive offre le stesse possibilità, e può essere interessante scoprire insieme alla famiglia qualcosa sul proprio quartiere o città...
E voi, come la pensate?
Schiavi bambini
Secondo i dati diffusi da molte organizzazioni umanitarie, i minori rappresentano ancora oggi più del 10% del potenziale di manodopera mondiale risultando tra le prime e principali “vittime” del Pil.
Un problema attuale che impegna la comunità internazionale ad un lavoro costante e che martedì a Ginevra vedrà l’ennesimo “Meeting of the Child Labour Platform” dell’Onu riunito per moltiplicare gli approcci integrati nella lotta a tutela di un’infanzia troppo spesso oltraggiata e sfruttata.
15.4.12
Parole da mangiare
"Ho imparato che ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perchè domani potrebbe doverle mangiare"
P. Coelho
13.4.12
San Pietroburgo
(se cliccate su una foto le vedrete tutte in grande)
Sei giorni a San Pietroburgo.
Un viaggio in una grandiosa città del Nord in compagnia di una coppia di amici già con noi l'anno scorso in Irlanda.
Quattro giorni di sole e due di neve, temperature molto vicine allo zero.
Almeno 50 km a piedi e poi chilometri e chilometri in metropolitana (con profondità impressionanti), su trenini locali e sulle marshrutka (minibus che funzionano come autobus, con la differenza che i passeggeri sono liberi di richiedere una fermata in qualsiasi punto lungo il percorso).
San Pietroburgo è la seconda città della Russia per dimensioni e popolazione nonché il porto più importante. Fondata dallo Zar Pietro il Grande sul delta della Neva, dove il fiume sfocia nel Golfo di Finlandia, fu a lungo capitale dell'Impero russo, sede della Corte degli Zar ed oggi è uno dei principali centri artistici e culturali d'Europa.
Abbiamo visto le più belle chiese, camminato a lungo sulla Prospettiva Nevskij, ci siamo fatti bombardare dalle migliaia di opere d'arte del Museo dell'Ermitage, abbiamo camminato sul mare ghiacciato, visto i meravigliosi palazzi dello Zar a Tsarskoe Selo (con la famosa sala d'ambra) e di Petrodvorets (con fantastiche fontane che arrivano fino al mare), abbiamo mangiato ottimi piatti della cucina russa e bevuto buona vodka...
San Pietroburgo ha grandi contraddizioni: è molto inquinata, con un traffico intenso e rumoroso e auto che sfrecciano in città come a Monza, ma i suoi larghissimi marciapiedi sono pulitissimi e non si trova una cicca di sigaretta o una cacca di cane neanche a cercarla...
Ha opere d'arte grandiose e palazzi scrostati, cattedrali meravigliose e periferie terribilmente squallide...Ha negozi e locali con vetrine sotto il livello del marciapiede sporche e non invitanti, ma quando ci entri trovi spazi confortevoli e curati...
Ha ragazze bellissime che camminano su tacchi vertiginosi con minigonne da urlo nonostante la neve e la temperatura sotto zero...Ha tantissime persone che sono impegnate in lavori ormai sostituibili da macchine (chiuse in cabine di gabinetti pubblici o al termine di ogni scala mobile delle tantissime stazioni di metropolitana).
Con l'alfabeto cirillico è davvero un bel problema, ma qualche rara traduzione in inglese e una buona dose di orientamento hanno fatto sì che non ci si sia mai persi...quasi mai insomma...
Con il rublo ce la siamo cavata (per curiosità ora 1 euro vale 38,7246 rubli).
Con il rublo ce la siamo cavata (per curiosità ora 1 euro vale 38,7246 rubli).
Sicuramente le persone che più ci hanno aiutato dandoci indicazioni e che più ci sono piaciute sono le donne anziane di San Pietroburgo: volti intensi, sguardi intelligenti e simpatici, e tanta disponibilità nel farsi capire anche solo a gesti.
Un dolore diviso è dimezzato, la felicità divisa è raddoppiata
Un amico mi ha mandato questo racconto via mail. Mi è piaciuto molto e quindi lo metto qui.
Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale.
Ad uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio. Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza. L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato.
I due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto.
Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo.
Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era una bella vista della città in lontananza.
Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l'altro uomo non potesse vedere la banda, poteva sentirla. Con gli occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.
Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo .
Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.
L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno.
Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicino al letto.
Essa si affacciava su un muro bianco.
L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose cosi meravigliose al di fuori da quella finestra.
L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro.
'Forse, voleva farle coraggio..' disse.
Epilogo: vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.
Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.
Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.
L'oggi è un dono, e per questo motivo che si chiama presente.
Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale.
Ad uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio. Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza. L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato.
I due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto.
Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo.
Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era una bella vista della città in lontananza.
Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l'altro uomo non potesse vedere la banda, poteva sentirla. Con gli occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.
Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo .
Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.
L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno.
Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicino al letto.
Essa si affacciava su un muro bianco.
L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose cosi meravigliose al di fuori da quella finestra.
L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro.
'Forse, voleva farle coraggio..' disse.
Epilogo: vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.
Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.
Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.
L'oggi è un dono, e per questo motivo che si chiama presente.
4.4.12
3.4.12
Il filo
“Tieni un capo del filo, con l’altro capo in mano io correrò nel mondo. E se dovessi perdermi, tu tira.”
Margaret Mazzantini
1.4.12
Le terre del Gavi
Che fatica che fatica!!!
Rientrati da poco da un week end ciclistico: ieri siamo andati a dormire in un agriturismo a Gavi con i nostri amici di pedalate. Cena e vino buoni e tante risate come al solito.
Oggi giro di 95 km con 1250 mt di dislivello, sotto un sole da agosto.
All'inizio del giro sono caduta praticamente da ferma a un incrocio: dolore acutissimo ad un malleolo, all'inguine e a una spalla, mi sono detta "vacanze di Pasqua addio!" e invece il tutto ha resistito all'urto e sono stoicamente risalita in sella.
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