12.1.14

Un ricordo


Quando il "potere" annebbia un po'...



IL QUESTIONARIO HARD DAL PRESIDE SOCIOLOGO

Tra i circoli didattici più vicini a casa mia c'è questo, e stavo considerandolo tra i papabili per un ipotetico trasferimento...Oh mamma...

La casa di Anna Franck in 3D


The secret Annex Online

p.s. segnalato da Annie Mazzocco

Come funziona la maestra



"...la maestra ha una parte davanti, che quella che si vede di solito e una parte dietro che si vede quando si gira. Ci sono maestre lunghe o maestre corte, maestre larghe oppure sottili. Una maestra piccola non e' mezza maestra, così come una molto grande non vale doppio. Le maestre possono avere colori molto diversi. Possono essere scure e chiare, ricce, lisce a pallini, a fiori, a spirali, a scacchi e varie fantasie. 
Sulla maestra a righe si scrive, sulla maestra a quadretti si fanno le operazioni. 
Dentro la maestra ci sono i numeri, le tabelline, i fiumi e monti, l'orologio, 5 sensi, l'uomo primitivo e tante altre cose a poco a poco finisco anche dentro i bambini. 
Nelle giornate buone la maestra fa entrare nei bambini quello che serve senza perdere niente per strada nè restar svuotata del più piccolo aggettivo. 
Se una maestra manca si fa una sottrazione. Se arriva una maestra nuova si fa un' addizione. 
Tutte le maestre del mondo andrebbero divise per tutti i bambini del mondo. Quando non ci sono abbastanza maestre allora bisogna moltiplicarle. Le maestre primitive erano più pelose di quelle di adesso davano meno compiti, insegnavano cose diverse. Col tempo le maestre hanno perso i peli si sono trasformate e hanno spiegato ai bambini in tutte le lingue del mondo. Ma tra di loro parlano la lingua delle maestre che e' come la lingua dei grandi , ma ancora più difficile. 
Con i bambini parlano scan-den-do- bene le sillabe, oppure sottovoce o URLANDO. Quando la maestra e' arrabbiata si ferma tutto. Non si aggiunge più, non si riesce a dividere niente, il fiume non scorre piu' e l'uomo primitivo resta bloccato con la lancia alzata. 
Le maestre un certo punto diventano maestre di qualcun altro. Si possono rivedere dopo un po' però quando se ne incontra una si capisce, si sa che quella era la maestra. Ma quando bisogna ritrovare una poesia, un lago o una vecchia storia sentite in classe, basta cercare bene e alla fine usciranno fuori tutti insieme come li aveva messi la maestra, i più piccoli seduti davanti e più alti dietro in piedi."

Carrer Chiara, Mattiangeli Susanna - Come funziona una maestra- ed. Il castoro

10.1.14

Da far vedere ai bambini. La storia dell'amicizia tra un pettirosso e una bambina in un campo di concentramento.



Video ideato e realizzato dagli alunni della classe 5B della Scuola Primaria "Anna Frank" di 
Colonnetta- Direzione Didattica F. Rasetti - Castiglione del Lago- Perugia- a. s. 2012-2013

Cups



Ho il mio biglietto per un lungo giro 
2 bottiglie di whisky 
so che sembrerà come una dolce compagnia. 
Me ne andrò domani, che dovresti dire? 
Quando me ne sarò andata 
quando me ne sarò andata 
Ti mancherò quando me ne sarò andata 
Ti mancheranno i miei capelli 
Ti mancherò ovunque oh 
Ti mancherò quando me ne sarò andata 
Ho il mio biglietto per un lungo giro 
Uno con la vista più carina 
Ci sono montagne, 
ci sono fiumi 
ci sono cose da farti rabbrividire 
Ma sono sicura che sarebbe carino con te. 
Quando me ne sarò andata quando me ne sarò andata 
Ti mancherò quando me ne sarò andata 
Ti mancherò la mia camminata. 
Ti mancherà il mio parlare 
oh ti mancherò quando sarò andata.

QUI IL VIDEO TUTORIAL E LA PARTITURA

5.1.14

Firmate e fate firmare...


Al Premier e ai Ministri del Governo: annullate il furto di 150 euro dallo stipendio dei docenti

FIRMATE LA PETIZIONE (leggendo bene le motivazioni)

25.12.13

Una storia da raccontare


Con un ritardo di 59 anni, il matematico Alan Turing ha ricevuto la grazia dalla regina Elisabetta II. La sua colpa originaria? Essere gay. Nel 1952 l’omosessualità era ancora reato nel Regno Unito e il genio dell’informatica fu condannato alla castrazione chimica. Turing morì suicida due anni dopo, mordendo una mela intrisa di cianuro, in ricordo della favola di Biancaneve.
Ma chi era Alan Turing? Alcune notizie qui.
Penso sia una storia da raccontare nelle scuole, per ricordare l'intelligenza, il valore ma anche la sofferenza di questo giovane che viene considerato il padre dell'informatica.

Non mi interessa...


Non mi interessa cosa fai per vivere, voglio sapere per cosa sospiri e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore. 
Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l'amore, per i sogni, per l'avventura di essere vivo. 
Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro. 
Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio o il tuo; se puoi ballare pazzamente e lasciare l'estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirti di cautela, di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani. 
Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera. Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per essere autentico a te stesso, se puoi subire l'accusa di un tradimento e non tradire la tua anima. 
Voglio sapere se sei fedele e quindi hai fiducia. Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non è bella tutti i giorni. Se sei capace di far sorgere la tua vita con la tua sola presenza. 
Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo o mio e continuare a gridare all'argento di una luna piena: SI! 
Non mi interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai, mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due, e fare quel che si deve fare per i bambini. Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare qui, voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco con me e non retrocedere. 
Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove, voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l'ha fatto. 
Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso, e se veramente ti piace la compagnia che hai...nei momenti vuoti. 

Scritto da un'indiana della tribù degli Oriah (1890)


9.12.13

AAA lavagna di ardesia cercasi


Qualche minuto fa una collega del gruppo Insegnanti su fb scriveva:

"Mai avrei pensato che potesse accadere: sto cercando su internet lavagne in ardesia da muro a prezzi decenti da segnalare ai genitori, disposti a farcene dono. Ne abbiamo dismessa una con pedana sbilanciata e pericolante, quella recuperata in un magazzino della scuola è piccola e senza righe o quadretti. E' il diktat è chiaro: niente "arredi" nuovi!"


Ecco, i gessetti già ce li compriamo da tempo, alla lavagna non si era ancora arrivati...O forse non ne ero stata informata io e succede anche da altre parti...

Alcuni colleghi hanno suggerito di far tracciare le righe con un chiodo come fatto dal loro addetto comunale...

Ho trovato in rete una soluzione intelligente, una vernice che simula una lavagna di ardesia, chissà...Altro che lavagne interattive...



7.12.13

Sunshine in tour


Io ci sarò il 13 al Teatro Nuovo, il 14 al Palavela e il 19 a Biella. 
Ma voi andate a vedere anche tutti gli altri!

6.12.13

Tutti uguali nella scatola


Perchè i bambini Finlandesi dormono nelle scatole di cartone? 
Leggete questa storia, io la trovo bellissima nella sua semplicità e umanità. 
E' un augurio di uguaglianza, integrazione, pari opportunità fin dal primo momento su questa Terra...

Un essere prezioso


Tributo del Sunshine Gospel Choir


Asimbonanga 
Asimbonang' uMandela thina 
Laph'ekhona 
Laph'ehleli khona 

Oh the sea is cold and the sky is grey

Look across the Island into the Bay
We are all islands till comes the day
We cross the burning water

Asimbonanga 

Asimbonang' uMandela thina 
Laph'ekhona 
Laph'ehleli khona 

A seagull wings across the sea

Broken silence is what I dream
Who has the words to close the distance
Between you and me

Asimbonanga 

Asimbonang' uMandela thina 
Laph'ekhona 
Laph'ehleli khona 

Asimbonanga

Asimbonang 'umfowethu thina 
Laph'ekhona 
Laph'wafela khona 
Hey wena 
Hey wena nawe 
Siyofika nini la' siyakhona


NON LO ABBIAMO VISTO (MANDELA)

Non lo abbiamo visto
Non abbiamo visto Mandela
Nel posto in cui è
Nel posto in cui viene tenuto

Oh, il mare è freddo e il cielo è grigio
Guarda attraverso l'isola la Baia
Siamo tutti isole finché non verrà il giorno
In cui attraverseremo l'acqua bruciante

Non lo abbiamo visto
Non abbiamo visto Mandela
Nel posto in cui è
Nel posto in cui viene tenuto

Un gabbiano vola sul mare
L'infrangersi del silenzio è ciò che sogno
Chi ha le parole per dipanare la distanza
Tra te e me

Non lo abbiamo visto
Non abbiamo visto Mandela
Nel posto in cui è
Nel posto in cui viene tenuto

Non lo abbiamo visto
Non abbiamo visto i nostri fratelli
Nel posto in cui è
Nel posto in cui è morto
Hey tu!
Hey tu, e anche tu
Quando arriveremo a destinazione?

Manichini diversamente abili



Nel filmato i manichini, presunti simboli della perfezione, vengono modellati a immagine e somiglianza di individui affetti da scoliosi e osteogenesi imperfetta oppure con un arto menomato. 
La riflessione sul tema della disabilità si è poi spostata in vetrina: i manichini diversamente abili sono stati utilizzati in alcuni negozi di Zurigo

5.12.13

Titano...


Lunedì ha rotto un vaso, ieri un barattolone di vetro, oggi mi ha nascosto il cellulare in un vaso...A soli quattro mesi direi che se la cava bene!