Pensieri, parole, opere, e soprattutto omissioni (Mi piace l’ordine, ma non sono praticante)
17.9.11
Carmina Burana
Un bel regalo dalla mia amica Marina che non poteva andarci...Due biglietti per me e la mia amica Tiziana per i Carmina Burana al PalaIsozaky di Torino.
Gran bel concerto!
I Carmina Burana sono testi poetici contenuti in un importante manoscritto del XIII secolo, il Codex Latinus Monacensis o Codex Buranus, proveniente dal convento di Benediktbeuern (l'antica Bura Sancti Benedicti fondata attorno al 740 da San Bonifacio e attualmente custodito nella Biblioteca Nazionale di Monaco di Baviera.
Nel 1937, il compositore tedesco Carl Orff musicò alcuni brani dei Carmina Burana, realizzando un'opera omonima. Orff scelse di comporre una musica nuova, sebbene nel manoscritto originale fosse contenuta una traccia musicale per alcuni dei brani.
13.9.11
The Sound Of Silence
Il Suono del Silenzio
Salve oscurità, mia vecchia amica
ho ripreso a parlarti ancora
perché una visione che fa dolcemente rabbrividire
ha lasciato in me i suoi semi mentre dormivo
e la visione che è stata piantata nel mio cervello
ancora persiste nel suono del silenzio
Nei sogni agitati io camminavo solo
attraverso strade strette e ciottolose
nell'alone della luce dei lampioni
sollevando il bavero contro il freddo e l'umidità
quando i miei occhi furono colpiti dal flash di una luce al neon
che attraversò la notte... e toccò il suono del silenzio
E nella luce pura vidi
migliaia di persone, o forse più
persone che parlavano senza emettere suoni
persone che ascoltavano senza udire
persone che scrivevano canzoni che le voci non avrebbero mai cantato
e nessuno osava, disturbare il suono del silenzio
"Stupidi" io dissi, "voi non sapete
che il silenzio cresce come un cancro
ascoltate le mie parole che io posso insegnarvi,
aggrappatevi alle mie braccia che io posso raggiungervi"
Ma le mie parole caddero come gocce di pioggia,
e riecheggiarono, nei pozzi del silenzio
e la gente si inchinava e pregava
al Dio neon che avevano creato.
e l'insegna proiettò il suo avvertimento,
tra le parole che stava delineando.
e l'insegna disse "le parole dei profeti
sono scritte sui muri delle metropolitane
e sui muri delle case popolari."
E sussurrò nel suono del silenzio
12.9.11
Primo giorno di scuola

Recandshare: fai sentire la tua voce

http://www.recandshare.net/
Una piattaforma che permette di registrare brevi messaggi vocali e di condividerli, taggarli e commentarli con audio e testo.
E' ufficiale!

Ora è ufficiale: ho il piacere di far parte della redazione della rivista on line dedicata alla scuola per l'e-learning e le nuove tecnologie BRICKS, , edita in collaborazione da AICA e SIe-L.
Bricks non solo è gratuita (e chi collabora lo fa a titolo gratuito) ma è anche disponibile in epub. Il che vuol dire che è possibile leggerla con grande comodità e senza sprecare carta anche sul proprio tablet o ereader.
Il 1° numero era dedicato alle LIM, il 2° numero, uscito ieri, è dedicato agli e book.
In questo numero troverete anche due miei articoli, uno sul progetto Book in progress e l'altro su Wikibooks.
Potete lasciare commenti o aprire un dibattito sotto gli articoli.
Tutti gli articoli sono scaricabili qui
11.9.11
Pedalata canavesana
Visualizza Giro da Bollengo a Viverone in una mappa di dimensioni maggiori
56 km, 750 mt di dislivello.
Un bel giro che passa sulla Grande Serra Morenica di Ivrea.
Siamo partiti da Bollengo e saliti sulla Serra . Una deviazione a vedere il monastero di Bose e poi il percorso riprende toccando una serie di paesini immersi nel verde. Un sali e scendi che termina al lago di Viverone, per poi rientrare al punto di partenza.
Ho trovato una pagina molto divertente sul lago di Viverone, a quanto pare "il lago più grande d'Italia...che inizia con VIV" !
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Lago_di_Viverone
10.9.11
Legge 440: pressochè azzerati i fondi per le scuole

da La Tecnica della scuola
"La legge 440/97, nata per finanzia le attività progettuali delle scuole, si può ormai considerare morta e (quasi) sepolta.
Negli ultimi anni le risorse messe a disposizione delle scuole con questa legge si sono progressivamente ridotte: dai 10mila euro per scuola (la cifra è indicativa e si riferisce a istituti di media grandezza) si è scesi poco per volta ai 3-4 mila euro.
Ma, per il 2011, solo le scuole più fortunate (e cioè quelle più grandi) arriveranno a 2.000 euro; per le altre si scenderà addirittura al di sotto della soglia dei mille euro, poco più di un euro a studente, insomma una elemosina.
La diminuzione era prevista, perché già nella tabella pluriennale contenuta nella direttiva dello scorso anno erano indicate le somme stanziate: 140milioni nel 2009, 127 nel 2010 e 88 nel 2011. Ma per quest’anno il MEF ha bloccato una decina di milioni in vista di un imminente “taglio” sui bilanci ministeriali.
A non risentire della decurtazione delle risorse saranno pochissime voci e cioè l’integrazione scolastica degli alunni con handicap e le iniziative di alternanza scuola-lavoro che potranno contare rispettivamente su 10milioni e 29milioni di euro.
Per tutte le altre voci la riduzione è drastica.
I programmi di formazione e aggiornamento a livello regionale sono stati persino azzerati del tutto. Per le attività nazionali di formazione del personale docente (su questa voce si finanziano in genere i corsi di lingua inglese per i docenti della primaria) si passa dagli 11,7 milioni del 2010 ai 7 di questr’anno.
Il fondo per l’innovazione tecnologica passa da 4 a 2 milioni, quello per l’editoria digitale da 2,5 a meno di 1, l’istruzione degli adulti da 9,8 a 4,3 (ma nel 2009 c’erano 16milioni), per la valutazione degli apprendimenti (Invalsi) si scende da 5 a 1,3.
E infine il taglio più massiccio: alle scuole toccheranno poco meno di 12milioni di euro (erano 31 l’anno scorso e 36 nel 2009).
Resta solo da augurarsi che, per lo meno, i pochi spiccioli destinati alle istituzioni scolastiche vengano erogati in fretta (“pochi, maledetti e subito”, verrebbe da esclamare), perché a dire il vero a tutt’oggi le scuole non hanno ancora visto neppure l’ombra dei soldi del 2010 anche se la direttiva era stata approvata quasi un anno fa.
Entro il 26 del mese la Commissione Cultura della Camera deve dare il proprio parere sullo schema di direttiva, ma questo è solo un dettaglio di contorno."
9.9.11
Non voglio
Per capire e raggiungere ciò che vuoi, comincia a scartare ciò che non vuoi.
(Mark Twain)

(Mark Twain)

Non voglio smettere di credere che ci siano persone oneste
Non voglio smettere di avere speranza e fiducia
Non voglio smettere di avere speranza e fiducia
Non voglio rinunciare a pensare che insieme si possono superare tutte le difficoltà
Non voglio mai più vivere la terribile sensazione di elemosinare amicizia, affetto o tempo
Non voglio piu' accontentarmi delle briciole, o una bella fetta di torta o niente
Non voglio essere ne' troppo dolce ne' troppo amara...asprigna va bene
Non voglio mai più vivere la terribile sensazione di elemosinare amicizia, affetto o tempo
Non voglio piu' accontentarmi delle briciole, o una bella fetta di torta o niente
Non voglio essere ne' troppo dolce ne' troppo amara...asprigna va bene
Non voglio sedermi ad aspettare che qualcuno faccia un lavoro che potrei fare io
Non voglio vivere in una torre di splendido isolamento. La mia vita non esiste senza chi amo o suscita in me emozioni ed empatia
Non voglio che qualcuno possa dire "ha imbrogliato" o "è sleale"
Non voglio che qualcuno dica "mi ha abbandonato" o "mi ha ferito"
Non voglio lavorare con chi non mette un minimo di passione in ciò che fa
Non voglio dover fingere di essere diversa per paura di perdere un amico
Non voglio prendermi troppo sul serio
Non voglio prendermi troppo sul serio
8.9.11
Quanto lontano
A scuola di speranza
Ho abbinato questo post all'immagine di un articolo che trovo altamente significativo dello stato in cui ci ritroviamo...Esilarante vero?
Oggi vi propongo invece un articolo intitolato "A scuola di speranza", di Marina Boscaino.
Marina è una giornalista ed è anche una collega, e i suoi contributi offrono sempre squarci sul mondo della scuola e importanti spunti di riflessione.
In questi giorni nel gruppo insegnanti su facebook (arrivato a 1300 iscritti) ognuno racconta che cosa ha ritrovato al suo rientro, e ce n'è davvero per tutti i gusti: dalle aule in cui bisogna portare banchi e sedie di piano in piano e togliere polvere e ragni (i bidelli se ancora ci sono sono del tutto insufficenti), ai buchi a groviera negli orari che richiedono giornate intere per trovare chi li può colmare (saltano compresenze e attività per seguire i bambini di altre classi in orario di mensa), a scelte decisamente poco sindacali da parte di alcuni dirigenti...
Buona speranza a tutti.
"A scuola di speranza"
da Il Fatto Quotidiano, 6 settembre 2011
Il Direttore mi ha chiesto di scrivere con un po’ di speranza. Certo, capisco: da molto tempo ormai i miei pezzi sembrano bollettini di guerra più che commenti sulla scuola. Eppure chiunque si occupi – come me, come tanti – di politiche scolastiche da anni; chi si tenga informato sulle sorti del nostro sistema di istruzione senza subire passivamente la (dis)informazione di governo; chi, infine, soltanto lavori a scuola sa che non si tratta di pessimismo cosmico, ma della consapevolezza che abbiamo toccato il fondo, in una parabola discendente iniziata ormai più di 10 anni fa. Basta guardare qualsiasi rassegna stampa specializzata.
La buona notizia è che siamo ancora tutti qui, con voglia di esserci e di fare, chi più chi meno. La buona notizia è che molti di noi continuano a considerare questo lavoro non una sinecura, cui destinare il minimo sforzo di una professionalità ormai acquisita, che potrebbe agire “con la mano sinistra”, ma impegno di vita, cui profondere energie, studio, capacità relazionale; la buona notizia, infine, è che continuano ad esserci i ragazzi, che – al di là di mistificazioni romantiche e giovanilistiche – riescono talvolta a spiazzare anche il più ostinato disfattismo e a restituire qualcosa di buono, qualcosa di bello.
Tre buone notizie, dunque: un fatto straordinario, considerate le condizioni in cui si apre l’anno scolastico. Nonostante la fase che stiamo vivendo e la propaganda, che ci vorrebbe pacificati e soddisfatti davanti al costernante progetto di impoverimento della scuola, dialoganti e propositivi davanti alla più esplicita chiusura al dialogo e al confronto, esiste ancora motivazione. La scorsa settimana l’immeritevole Gelmini ha inaugurato in conferenza stampa l’anno scolastico (che parte, nelle prime regioni, il 12 settembre): per i 7.830.650 studenti iscritti sarà “regolare”.
Come nelle migliori tradizioni della manipolazione linguistica cui siamo assuefatti, numeri in libertà, per illustrare “le magnifiche sorti e progressive” della scuola italica. Tutti con il segno più, a rimarcare strategie vincenti, a dimostrare che tutto è stato fatto come si doveva, a cominciare dai primi passi nel 2008, quando – senza saper né leggere né scrivere (è quasi il caso di prendere l’affermazione alla lettera) – il neoministro accolse la richiesta di Tremonti di “razionalizzare e semplificare”: ovvero, meno 140 mila posti di lavoro. Sono però parole volatili, a iniziare dalla sbandierata immissione in ruolo di 30 mila insegnanti (una di 63 anni, a cui “per fortuna” è stata alzata di recente l’età pensionabile) e 36 mila Ata, senza dire che anche quest’anno saranno 19.700 i docenti e 14.500 gli Ata in meno. E soprattutto che le immissioni sono solo intenzioni, perché saranno vagliate da Tremonti, notoriamente disponibile alle esigenze della scuola. Non una parola sulla manovra aggiuntiva che – nel gioco delle 3 carte delle ultime settimane – mantiene inalterati i tagli agli Enti Locali: mancate risorse per edilizia scolastica, diminuzione di servizi, danni soprattutto a scuola dell’infanzia e primaria.
L’improbabile realtà da Mulino Bianco, costruita su affermazioni implausibili, rimuove le piogge di ricorsi, le scuole di Cosenza impossibilitate ad aprire per mancanza di personale Ata, le reti di solidarietà e di mobilitazione che si vanno creando contro la “cura da cavallo” somministrata alla scuola italiana: disagio a valanghe. A Palermo è riuscito perfino il miracolo di unire nel comitato Insieme per la scuola appartenenze politiche e sindacali trasversali: Pd, Sel, Pdci, Cgil, Cobas.
L’anno inizia con una serie di date drammatiche: oggi sciopero generale della Cgil, contro la manovra che condanna il Paese alla recessione e alla disgregazione sociale, depressiva e iniqua; 7 ottobre sciopero Unicobas; 15 ottobre “giornata dell’indignazione” dei Cobas. Gelmini continua a far finta di nulla e a raccontarci la migliore delle scuole possibili: a colpi di accorpamenti, contrazioni, tagli, negazione di diritti. Perseverano con le fandonie, non paghi della “favola bella” che hanno tentato di propinarci fino a poco tempo fa. E che ci ha portato sull’orlo del baratro.
Ecco, caro Direttore: il nostro anno scolastico si apre così. Per me, in particolare, con un nuovo inizio: la scuola presso cui ho chiesto trasferimento, considerando che nel liceo dove ho insegnato per anni avrei rischiato di perdere posto. All’età di quasi 49 anni. Si dice che rimettersi in gioco, fare nuovi progetti aiuti a vivere meglio. Lo credo anch’io. Ed è per questo che – assieme a molti che condividono il mio attaccamento civico, etico e culturale alla scuola pubblica – non ho proprio intenzione di mollare: insegnamento serio, instradamento alla cittadinanza consapevole, militanza. Anche quest’anno cercheremo di non perdere un colpo. Ecco la buona notizia. E grazie per avermici fatto riflettere.
Leggete anche:
Cosa c'è dietro quelle porte? "Tutti i guai del rientro in classe"
4.9.11
Prendi la borsa e pedala

Una ciclista come me non poteva resistere...A una borsa fatta di camere d'aria di biciclette!
Laura Comino e Marco Giambra sono due torinesi, entrambi trentenni, realizzano borse e accessori in camera d'aria riciclata di bicicletta, scovandole nei mercatini e dai ciclisti. Perché proprio la camera d'aria? Per le sue caratteristiche: elasticità, impermeabilità, versatilità, resistenza, morbidezza e facilità nel realizzare le cuciture. E poi perché Laura e Marco sono affascinati dai segni dell'uso e del tempo impressi sulle camere d'aria, come le toppe per la riparazione, che rendono i loro oggetti vissuti, "urbani" e riciclati.
http://www.mnmur.com/
Campagna per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto per le persone di origine straniera

Oggi nel nostro Paese vivono oltre 5 milioni di persone di origine straniera. Molti di loro sono bambini e ragazzi nati o cresciuti qui, che tuttavia solo al compimento del 18° anno di età si vedono riconosciuta la possibilità di ottenere la cittadinanza, iniziando nella maggior parte dei casi un lungo percorso burocratico. Questo genera disuguaglianze e ingiustizie, limita la possibilità di una piena integrazione, disattende il dettato costituzionale (art. 3) che stabilisce l’uguaglianza tra le persone e impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento.
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Che problema...
Domenica mattina piovosa, chiacchieravo in rete col collega Maurizio di problemi matematici...Sui libri sono sempre banali, e ci si chiedeva dove cercarne di migliori o come prepararne insieme ai nostri allievi.
Ecco che una collega del gruppo insegnanti, per caso, proprio pochi minuti dopo segnalava questo video di Troisi. Davvero un bell'esempio!
Le figure Kolam una tecnica rituale che si tramanda di madre in figlia
Le figure Kolam, motivi ornamentali indiani disegnati sul terreno dalle donne per proteggere e purificare le proprie case sono diventate oggetto dei ricercatori di Informatica.
Le proprietà geometriche di questi disegni li rendono applicazioni ideali della teoria dei linguaggi formali.
Alcune figure tradizionali, antiche di quasi cinquemila anni, si sono rivelate essere veri e propri frattali.
Un video
SIEL 2011 – Barcamp scuola

Barcamp Scuola: documento di avvio!
SIEL 2011 – Barcamp scuola
Reggio Emilia – 15 settembre 2011 – 15.00 – 18.00 In collaborazione con
La scuola che funziona – gruppo “tecnologie per insegnare e per apprendere”
Gruppo “Insegnanti” in Facebook
Rivista Bricks
Dschola
Sono anni che le tecnologie digitali e di internet sono utilizzate a scopo didattico nella scuola. Gli usi didattici delle tecnologie sono anche oggetto di studi, ricerche, sperimentazioni universitarie e non.
Le scuole italiane oggi sono generalmente più informatizzate rispetto a 10 anni fa ed un numero sempre maggiore di insegnanti ha confidenza con le tecnologie e le usa nelle proprie attività di insegnamento.
In questi anni sono stati fatti anche significativi investimenti, soprattutto pubblici, in tecnologie didattiche ed in formazione per gli insegnanti.
La via tecnologica per la scuola non è, oggi, più un opzione ma un dato di fatto da cui non si può, e non è opportuno, prescindere.
La questione della didattica con le tecnologie, accanto alle indubbie luci, presenta tuttavia anche molte ombre. Le luci si riferiscono prevalentemente alla modernizzazione e all’arricchimento della strumentazione presente a scuola; le ombre riguardano l’impatto delle tecnologie sul reale miglioramento dell’insegnamento e dell’apprendimento, sul cosa si fa in classe (e oltre la classe) con le tecnologie. Altra zona d’ombra è la diffusione dell’uso quotidiano delle tecnologie che sembra essere ancora in realtà ancora patrimonio di pochi innovatori e pionieri in un contesto di sostanziale indifferenza se non di opposizione da parte della generalità degli insegnanti.
Quali sono oggi le prospettive?
Dopo una prima fase sperimentale che potremo definire pionieristica,ricca di tanta generosità ed entusiasmo e di non poca ingenuità, caratterizzata da un mix di risultati e fallimenti, di volontariato e punte di elevata professionalità, è possibile pensare al consolidamento organico delle tecnologie nella didattica? Dopo una fase in cui le tecnologie sono state al centro delle nostre attenzioni è possibile che le stesse diventino trasparenti fino a scomparire? E’ possibile che l’uso didattico delle tecnologie entri a far parte della normalità delle pratiche didattiche e ci si preoccupi di fare buona didattica e non di usare le tecnologie?
Da quando le tecnologie hanno iniziato a fare la loro comparsa nelle aule scolastiche abbiamo potuto assistere al lavoro di tanti “pionieri” alcuni dei quali favorevoli … “a prescindere”, altri dotati di eguale entusiasmo anche se accompagnato da maggiore senso critico.
Non pochi dei “pericoli” che il manipolo degli entusiasti-critici paventavano si sono materializzati. Tecnologie come fine e non come mezzo, utilizzo didattico non innovativo ma ripetitivo della didattica convenzionale, usi guidati da scarsa consapevolezza pedagogica e didattica, rischio di perdere il treno dell’innovazione del sistema educativo con l’arrivo delle tecnologie, innovazione più dichiarata che agita, innovazione tecnica non associata ad incremento di efficacia ……. Sono tutte problematiche che sono state spesso affrontate vivacemente e con grande partecipazione, più in rete attraverso blog e social network che nei luoghi “ufficiali” del dibattito teorico e della riflessione sulle pratiche.
Tutto ciò premesso, il tema che vogliamo porre al centro del Barcamp scuola in SIEL 2011 è la riconsiderazione critica delle pratiche di didattica con le tecnologie a scuola.
Alcune domande a cui si potrebbe tentare di dare una risposta:
Cosa ha funzionato?
Cosa non ha funzionato?
Le risorse (umane e finanziarie) allocate hanno prodotto un risultato adeguato?
La scuola e gli insegnanti accettano le tecnologie o vi resistono?
Le tecnologie hanno migliorato la scuola? Se si, in cosa? Se no, perché?
Quanto vicini o quanto lontani siamo dal dimenticarci delle tecnologie in sé e pensare solo alla didattica?
Quanta propaganda e quanta autenticità c’è nelle politiche per l’innovazione? Le politiche di innovazione tramite le tecnologie sono efficaci?
In quali condizioni si lavora oggi con le tecnologie a scuola? Il contesto facilita oppure ostacola?
Le tecnologie a scuola sono ancora una questione aperta e/o controversa? Le tecnologie sono ancora sotto processo?
Questo è il link del forum dedicato:
http://www.siel2011.it/index.php/forum/5-barcamp-scuola
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